Il progetto Silent Heroes è veramente degno di nota: ogni anno gli studenti provano ad approfondire e a conoscere il più possibile nei dettagli la storia dei militari che hanno combattuto e sono morti per il loro paese senza per questo lasciare una traccia indelebile nei libri di storia.
Si tratta di aviatori, fanti, marinai e marine di ogni grado e gli studenti provano a compiere una ricerca il più possibile approfondita per ciascuno di loro, in un certo senso riportandoli in vita.
Nel 2013 il progetto è iniziato con 4 biografie che sono diventata 3 nel 2014 per crescere a 8 nel 2015 e ancora 8 nel 2016. Gli studenti provano a rintracciare parenti ancora in vita e si mettono alla ricerca di tutti i documenti del defunto, provano a scoprire come è morto e da lì ricostruiscono un po’ tutta la sua vita, la carriera militare e la storia precedente, ognuna delle biografie diventa un mini-sito.
Ci sono uomini che erano poco più che ragazzi eppure si sono arruolati volontariamente. Altri uomini che erano già abbastanza avanti negli anni da poter chiedere di essere esonerati. Ci sono ufficiali, sottufficiali e soldati semplici, avieri e marinai, l’unica cosa che hanno in comune è l’origine, si tratta di militari che sono nati o cresciuti non molto lontano dalla scuola, questo permette ai ragazzi di procedere più approfonditamente con le loro ricerche.
Nella maggior parte dei casi infatti gli studenti non si limitano a qualche ricerca d’archivio ma provano a contattare la famiglia e spesso riescono ad avere ulteriori notizie di prima mano oltre che qualche foto, qualche documento o qualche ricordo da pubblicare online. Un’iniziativa veramente lodevole, credo che gli studenti che partecipano al progetto abbiano in questo modo la possibilità di approfondire molti argomenti, toccare con mano la realtà della storia e non considerarla materia confinata ai soli libri e inoltre, con la pubblicazione del sito, spero e credo che abbiano anche la piacevole sensazione di aver fatto qualcosa di bello contribuendo a dare un po’ di visibilità a uomini che altrimenti finirebbero presto dimenticato.
Nella foto qui accanto c’è il sottotenente Jack Dyers, pilota di un B-24 Liberator e morto nel corso di una missione sui cieli della Romania il 16 aprile 1944; il suo corpo non è mai stato trovato.