Erich Hartmann, asso degli assi della Luftwaffe

Erich Hartmann

di redazione
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Erich Hartmann

Il nome completo dell’asso degli assi della caccia della Luftwaffe (e di tutti i tempi) è Erich Alfred Hartmann, nato il 19 aprile 1922 e conosciuto durante la guerra con il soprannome di Bubi in Germania e come diavolo nero dai suoi avversari.

Figlio di un medico e di una appassionata sportiva, Erich aveva solo 17 anni allo scoppio della guerra. Fu la madre a trasmettergli la passione per il volo: lei stessa era pilota e fece ottenere al figlio il brevetto di pilota di aliante già all’età di 14 anni e di aereo a motore due anni più tardi.
Alla fine delle scuole superiori, nel 1940, si unì all’esercito per trasferirsi quindi alla Luftwaffe. Allievo piuttosto brillante fu giudicato idoneo come pilota da caccia dopo un solo mese di corso, non prima di aver distrutto tre aerei in atterraggio forzato durante il corso di addestramento.

Nell’ottobre del 1942 venne assegnato al 7/JG 52, nel Caucaso. Fu qui che cominciò a essere chiamato Bubi, ragazzino, a causa della giovane età e del suo aspetto fanciullesco. Le sue prime esperienze in combattimento furono disastrose: assegnato come gregario a Edmund Rossmann riuscì a commettere tutti gli errori possibili da parte di un pilota da caccia: si allontanò senza permesso, si inserì nella traiettoria di fuoco del suo comandante, perse l’orientamento e fu costretto a un atterraggio di fortuna, avendo esaurito il carburante. Il tutto senza aver neppure colpito un aereo nemico.
Furono proprio Rossmann e Walter Krupinsky, il conte Punsky, a comprendere il talento del giovane pilota e a indirizzarlo nella giusta direzione; fu grazie agli insegnamenti di questi talentuosi piloti che il giovane Harmann cominciò a conquistare le sue prime vittorie.

Il 5 novembre 1942 lo schwarm di Hartmann era in volo per intercettare un gruppo di 18 Il-2 scortati da una decina di caccia LaGG3 nella zona orientale di Digora. Hartmann si diresse verso lo Sturmovik più vicino, come gli era stato insegnato dai suoi mentori, aprendo il fuoco da una distanza di 100 metri. Avendo notato che i colpi del suo cannone non avevano effetto sull’aereo, pesantemente corazzato, corresse la posizione spostandosi leggermente al di sotto il bombardiere nemico per colpire il radiatore dell’olio, prima che i caccia di scorta sovietici potessero intervenire a una distanza di 70 metri. La tattica funzionò e il motore dell’aereo nemico cominciò ad emettere fumo ma poi lo Sturmovik esplose, danneggiando il Messerschmitt 109 di Hartmann che lo seguiva a brevissima distanza; il futuro asso non potè far altro che atterrare senza carrello a poca distanza dalla sua prima vittima!

Erich Hartmann, 121 vittorie

Inizialmente Harmann non ottenne uno spettacolare numero di vittorie: nell’aprile del ’43, dopo aver completato già 100 missioni di combattimento, aveva ottenuto “solo” 7 vittorie ma da quel momento in poi, e in particolare durante la Battaglia di Kursk, il numero dei suoi successi cominciò ad aumentare rapidamente, nella sola giornata del 7 luglio abbattè 7 aerei nemici.

Il 19 agosto Bubi aveva già ottenuto 90 vittorie, quel giorno era in volo in una missione di scorta allo stormo Immelmann, guidato dall’asso degli Stuka Ulrich Rudel. Dopo aver abbattuto un aereo nemico Hartmann fu a sua volta costretto ad un atterraggio forzato e venne preso prigioniero dalla fanteria sovietica; fingendo di essere ferito e in stato di incoscienza riuscì a fuggire dal camion che lo stava trasportando nelle retrovie, approfittando di un momento di distrazione dei suoi custodi causato da un attacco di Ju-87, dopo alcune ore di cammino riuscì a riguadagnare le linee tedesche e a ricongiungersi col suo reparto.

Il 10 settembre 1943 Erich ottenne una breve licenza matrimoniale, sposando la sua storica fidanzata Ursul, dal momento del suo ritorno in poi tutti i suoi aerei avrebbero avuto il nome della moglie dipinto sul lato della cabina.
Il 18 settembre 1943 Hartman aveva completato 300 missioni per 95 vittorie, il 29 ottobre gli fu conferita la croce di cavaliere della croce di ferro per la sua 148ma vittoria. Il 2 marzo 1944 alla croce di ferro aggiunse le fronde di quercia per la 200ma vittoria; ormai giunto all’apice della sua capacità di combattimento Bubi ottenne un impressionante numero di vittorie nell’estate del 1944. Il 4 luglio ottenne la croce di cavaliere con le spade per la sua 239ma vittoria e successivamente ottenne 59 vittorie in 16 missioni abbattendo 78 aerei sovietici in quattro settimane.

Ancora nel febbraio del 1945 Hartmann continuava a ottenere vittorie anche se spesso i piloti russi fuggivano alla vista del suo aereo, riconoscibile per il muso dipinto di nero.
Tra le sue vittorie si contano anche alcuni P-51 Mustang americani (probabilmente 7), abbattuti nei cieli della Romania.

Hartmann conquistò la maggior parte delle sue vittorie sfruttando una straordinaria capacità di valutazione della situazione in aria, creando vere e proprie imboscate agli aerei nemici. Più che sulle capacità tecniche di volo o sull’abilità nel tiro con deflessione, come altri suoi colleghi, Hartmann creava la situazione a lui più favorevole, aprendo il fuoco spesso a brevissima distanza dall’avversario, usando pochissimo colpi. Secondo una sua dichiarazione probabilmente l’80% delle sue vittime non si era neppure accorto della sua presenza.
Otteneva raramente vittorie multiple con un singolo passaggio, come ad esempio Hans Joachim Marseille, il virtuoso dell’aria, solitamente cercava una nuvola o un punto controsole in cui nascondersi, preparando un’imboscata aerea al nemico, quindi si tuffava verso l’avversario fino ad avvicinarsi il più possibile e apriva il fuoco a bruciapelo, si allontanava poi in picchiata sfruttando le qualità del suo 109 in discesa e in velocità ascensionale; preferì sempre la tattica “hit and run” al combattimento manovrato.

Nel corso della guerra completò 1.425 missioni abbattendo 352 aerei nemici, di cui 260 caccia. Volò sempre a bordo di Messerschmitt 109, aereo che preferì a tutti gli altri velivoli della Luftwaffe, compresi quelli a reazione. Fu coinvolto in 13 gravi incidenti, mai a causa del fuoco nemico, in due circostanze il suo aerei venne colpito dai detriti dell’aereo avversario e in tutti gli altri casi per guasti o altri problemi tecnici, si lanciò col paracadute una sola volta, sopra la Romania, preferendo rimanere a bordo del suo aereo fino all’atterraggio di emergenza.
La sua 352ma vittoria, ottenuta l’8 maggio 1945 abbattendo un caccia russo che si divertiva in acrobazie aeree, fu probabilmente l’ultima della Luftwaffe: al momento dell’atterraggio, Hartmann apprese che la Germania si era arresa e che la guerra era finita.

messerschmitt bf 109g hartmann

I suoi ordini erano di arrendersi con gli altri piloti agli Inglesi ma Hartmann si rifiutò di obbedire dato che questo significa abbandonare il personale di terra al suo destino. Venne quindi catturato dagli Americani che lo trasferirono ai Russi.
Appena i Sovietici si accorsero di avere come prigioniero il diavolo nero gli riservarono un trattamento particolarmente brutale; fu tenuto per lunghi periodi in isolamento, completamente al buio, cercando di convertirlo all’ideologia comunista. Durante gli anni in cui fu sottoposto al tentativo di lavaggio del cervello Hartmann si aiutò a mantenere equilibrio e contatto con la realtà rileggendo ossessivamente il suo ultimo ordine di missione che era riuscito a conservare, nascosto in una scarpa.
Fu finalmente rilasciato nel 1955, solo grazie all’intervento del cancelliere Adenauer, dopo 10 anni di detenzione illegale e immeritata: Hartmann non era in alcun modo coinvolto nei crimini nazisti, era un soldato che combatté valorosamente. Alla sua liberazione Bubi era provato nel fisico ma non nello spirito, potè ricongiungersi con sua moglie e i suoi cari ma non riuscì mai a vedere suo figlio, morto durante il periodo della sua detenzione a tre anni e mezzo di età. L’Unione Sovietica ha prosciolto Hartmann da tutte le accuse di crimini di guerra solo nel 1997, quattro anni dopo la morte del pilota tedesco.

Entrò nella neonata Luftwaffe della Germania Federale per lasciarla nel 1970 in seguito ad aspre polemiche: Hartmann era contrario all’adozione del Lockheed F-104 che riteneva un aereo addirittura pericoloso.

Fino al 1974 lavorò come istruttore di volo civile, cercando di tenersi il più possibile a distanza dai riflettori e dalle pubbliche apparizioni. Morì il 20 settembre 1993.

Informazioni aggiuntive

  • Data di Nascita: 19 Marzo 1919
  • Data morte: 7 Gennaio 1983
  • Vittorie: 352
  • Forza aerea: Luftwaffe
  • Bibliografia – Riferimenti 
      

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