La corazzata italiana della Regia Marina Vittorio Veneto

Vittorio Veneto

di redazione
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La corazzata italiana Vittorio Veneto venne impostata nel 1934 e consegnata alla Regia Marina qualche mese prima della Littorio, per questo motivo la classe delle 4 corazzate (di cui sono 3 sono state effettivamente completate) viene anche detta “classe Vittorio Veneto”. Entrò comunque in servizio il 2 agosto 1940, dopo la Littorio e dopo che l’Italia era già entrata in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna.
Al comando del capitano di vascello Salvatore Giuseppe entrò a far parte della prima squadra navale basata a Taranto.

La notte tra l’11 e il 12 novembre 1940 durante l’attacco della notte di Taranto un aerosilurante Swordfish riuscì a lanciare diretto verso la corazzata che esplose prima di colpirla.

Nel corso della Battaglia di Capo Teulada i cannoni della Vittorio Veneto aprirono per la prima volta il fuoco contro navi nemiche, complessivamente spararono 19 colpi da 381mm di calibro dalla torre di poppa verso bersagli distanti tra 29.000 e 32.000 metri, senza colpire il bersaglio ma inducendo gli incrociatori britannici a rompere il contatto e mettersi fuori tiro.

Nel corso della Battaglia di capo Matapan il 28 marzo 1941 la Vittorio Veneto causò lievi danni all’incrociatore britannico Orion costringendo comunque la formazione inglese ad allontanarsi; alle 15.30 la corazzata venne colpita da un siluro lanciato da un aereo britannico che causò danni alla sala macchine, alle eliche e causò un allagamento di circa 4000 tonnellate d’acqua. Dopo alcuni minuti l’equipaggio riuscì a tamponare le falle e a rimettere in funzione le macchine anche se con una velocità ridotta a 16 e poi 19 nodi. Gli incrociatori della squadra venne schierati a protezione intorno alla Corazzata in ritirata e un successivo attacco aereo immobilizzò l’incrociatore Pola. Questo sfociò in un disastro dato che l’intera I Divisione venne mandata in soccorso del Pola e nei successivi scontri oltre alla nave già danneggiata andarono perduti altri due incrociatori e due cacciatorpediniere.

Dopo 4 mesi di riparazioni la Vittorio Veneto rientrò in servizio nel luglio del 1941 e il 14 dicembre, mentre svolgeva funzioni di scorta ai convogli di rifornimenti diretti in Nord Africa venne colpita da un siluro lanciato dal sommergibile britannico HMS Urge. La corazzata riuscì a rientrare in porto ma venne costretta ancora una volta a un periodo di riparazioni.

Nel corso del 1942 sulla nave venne installato un apparato radar e la Vittorio Veneto divenne la prima corazzata italiana ad avere un impianto di questo tipo. Nel corso della battaglia di mezzo giugno, insieme alla Littorio, venne inviata ad intercettare un convoglio britannico diretto a Malta ma, ancora una volta, non riuscì ad entrare in contatto con il nemico. L’operazione fu comunque un successo dato che la presenza delle due corazzate e i continui attacchi aerei costrinsero il convoglio britannico a rientrare alla base. Questa fu l’ultima operazione azione bellica della Vittorio che dal giugno 1942 fu costretta a rimanere in porto a causa della penuria di nafta.

Dopo l’armistizio la nave venne trasferita a Malta in base alle condizioni di resa, venne quindi trasferita in Egitto e poi demolita in Italia nel 1948.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Italia
  • Tipo nave: Corazzata
  • Classe:Littorio
  • Cantiere:

    C.R.D.A. Trieste


  • Data impostazione: 28 ottobre 1934
  • Data Varo: 25 luglio 1937
  • Data entrata in servizio: 2 agosto 1940
  • Lunghezza m.: 237.8
  • Larghezza m.: 32.9
  • Immersione m.: 10.5
  • Dislocamento t.: 43.624
  • Apparato motore:

    8 caldaie, 4 turbine, 4 liche


  • Potenza cav.: 140.000
  • Velocità nodi: 30
  • Autonomia miglia: 3920
  • Armamento:

    9 cannoni da 381mm, 12 cannoni da 152mm, 12 cannoni AA da 90mm, 20 mitragliere AA da 37mm, 32 mitragliere AA da 20mm, 2 o 3 aereo IMAM Ro-43 oppure Reggiane Re.2000


  • Corazzatura:

    Verticale: 350mm, orizzontale 207mm, artiglierie 350mm, torre di comando 260mm


  • Equipaggio: 1830
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

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