Entrato in servizio il 23 dicembre 1931, l’incrociatore pesante Gorizia all’inizio della Seconda Guerra Mondiale era inquadrato nella I Divisione Incrociatori insieme alle navi gemelle Zara e Fiume.
Il 9 luglio 1940 partecipò alla Battaglia di Punta Stilo; il 31 agosto partecipò al tentativo di contrastare l’operazione inglese Hats rientrando in porto senza aver concluso nulla. Tra l’11 e il 12 novembre 1940, nel corso di quella che sarebbe diventata famosa come la Notte di Taranto, fu attaccato da un aerosilurante inglese che però venne abbattuto dalle difese antiaeree del Gorizia.
Fra il 26 e il 28 novembre 1940 partecipò agli scontri noti come battaglia di Capo Teulada, sparando 12 salve e lanciando il suo idrovolante alla ricerca della flotta britannica. Scampò al disastro della battaglia di Capo Matapan in quanto non partecipò alle operazioni di quel giorno, dopo lo sterminio degli incrociatori italiani il Gorizia passò alla III Divisione Incrociatori e nei mesi successivi partecipò a numerose missioni di scorta ai convogli italiani diretti in nord Africa così come ad alcuni tentativi di intercettazione dei convogli alleati, tra queste vanno segnalate la prima e la seconda Battaglia della Sirte, alla battaglia aeronavale di Mezzo Giugno e alla battaglia aeronavale di Mezzo Agosto.
Il 9 dicembre 1942 venne trasferito insieme al Trieste da Messina alla base della Maddalena, in Sardegna, nel tentativo di mettersi al riparo dagli attacchi aerei alleati che erano sempre più frequenti. Il trasferimento non ebbe i risultati sperati: il 10 aprile 1943 la base della Maddalena venne attaccata da 84 bombardieri alleati e 36 di questi attaccarono direttamente il Gorizia, la nave venne ripetutamente colpita, subendo gravissimi danni e con la morte di 63 uomini di equipaggio tra marinai, sottufficiali e ufficiali. Rimesso in qualche modo in condizioni di navigare il Gorizia si spostò a La Spezia in attesa di riparazioni che non arrivarono mai. Il 9 settembre l’equipaggio abbandonò la nave che venne catturata dai tedeschi che la affondarono dopo aver sequestrato tutto il materiale utile presente a bordo.
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Italia
- Tipo nave: Incrociatore
- Classe:Zara
- Cantiere:
OTO, Cantiere navale fratelli Orlando, Livorno
- Data impostazione: 17 marzo 1930
- Data Varo: 28 dicembre 1930
- Data entrata in servizio: 23 dicembre 1931
- Lunghezza m.: 182.8
- Larghezza m.: 20.6
- Immersione m.: 7.2
- Dislocamento t.: 14.460
- Apparato motore:
8 caldaie, 2 turbine, 2 eliche
- Potenza cav.: 95.000
- Velocità nodi: 33
- Autonomia miglia: 5434
- Armamento:
8 cannoni 203/53, 12 cannoni 100/47, 4 mitragliere 40/39, 8 mitragliere da 13.2, 2 idrovolanti IMAM Ro 43, una catapulta
- Corazzatura:
verticale 150mm, orizzontale 70mm, torrette 150mm
- Equipaggio: 31 ufficiali e 810 marinai
- Bibliografia – Riferimenti: