Storia della USS Boxer (CV-21): portaerei americana

Boxer (CV-21)

di redazione
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La USS Boxer nella configurazione originale

La USS Boxer (CV 21) fu una delle 24 portaerei classe Essex costruite per la United States Navy durante la Seconda Guerra Mondiale. Quinta nave a portare questo nome, venne così battezzata in onore della HMS Boxer, catturata dagli americani durante la Guerra del 1812.

Costruzione e varo

Impostata il 13 settembre 1943 nei cantieri Newport News Shipbuilding, in Virginia, la Boxer venne varata il 14 dicembre 1944, con madrina del varo Ruth D. Overton, figlia del senatore della Louisiana John H. Overton. Entrò in servizio il 16 aprile 1945, troppo tardi per partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, sotto il comando del capitano D. F. Smith.

La Boxer fu una delle unità classe Essex cosiddette “a scafo lungo”, che differivano dalle prime navi della classe per la prua allungata e rimodellata, in modo da aumentare lo spazio a disposizione sul ponte di volo, accorciato verso prua per migliorare gli archi di tiro dell’armamento antiaereo. Questo sottogruppo di 13 portaerei venne anche chiamato classe Ticonderoga.

Come le altre unità “a scafo lungo”, la Boxer aveva un dislocamento di 27.100 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di 271 metri, una larghezza massima di 28 metri e un pescaggio di 8,5 metri. Era spinta da 4 eliche azionate da turbine a vapore alimentate da 8 caldaie, che sviluppavano una potenza di 150.000 hp, consentendo una velocità massima di 33 nodi. L’equipaggio ammontava a 3.448 uomini.

Diversamente dalle altre navi della classe, la Boxer era armata con 72 cannoni Bofors da 40mm e 35 cannoni Oerlikon da 20mm per la difesa antiaerea, invece dei consueti 12 cannoni da 127mm in 4 torri binate e 4 installazioni singole oltre a 8 impianti quadrupli di Bofors 40mm e 46 Oerlikon 20mm singoli.

Il varo della USS Boxer
Il varo della USS Boxer

Storia operativa

Prove in mare e prima crociera

Dopo l’entrata in servizio, la Boxer condusse le prove in mare e lo shakedown cruise. Prima che questi fossero completati, il Giappone si arrese il 15 agosto 1945 (V-J Day), ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale senza che la portaerei potesse prendervi parte.

Nell’agosto 1945 raggiunse la Flotta del Pacifico a San Diego e il mese successivo salpò per Guam, diventando nave ammiraglia della Task Force 77. Mantenne tale ruolo fino all’agosto 1946, visitando in questo periodo Giappone, Okinawa, Filippine e Cina.

Dopoguerra e primi jet

Rientrata a San Francisco nel settembre 1946, la Boxer imbarcò il Carrier Air Group 19 su F8F Bearcat, conducendo pattugliamenti e crociere addestrative di routine al largo della California per un tranquillo 1947, nonostante le difficoltà di equipaggio legate alla smobilitazione postbellica.

Il 10 marzo 1948 effettuò il primo lancio di un aereo a reazione, un FJ-1 Fury, da una portaerei americana. Per il resto di quell’anno e il successivo partecipò a numerose esercitazioni, fungendo da piattaforma di addestramento per i piloti di jet.

L’11 gennaio 1950 partì per un nuovo dispiegamento in Estremo Oriente, che incluse una visita di rappresentanza in Corea del Sud con a bordo il presidente Syngman Rhee e la first lady Franziska Donner. Era sulla via del rientro a San Diego quando il 25 giugno scoppiò la Guerra di Corea.

La USS Boxer nel 1948
La USS Boxer nel 1948

Guerra di Corea

Allo scoppio delle ostilità, le uniche portaerei vicine alla penisola coreana erano la USS Valley Forge e la britannica HMS Triumph. Gli Stati Uniti avevano quindi l’urgente necessità di inviare rinforzi aerei. La Boxer, nonostante fosse in ritardo sulla tabella di manutenzione, venne richiamata in servizio come trasporto aereo d’emergenza.

Salpata da Alameda, California, il 14 luglio 1950 con a bordo 145 P-51 Mustang e 6 Stinson L-5 dell’USAF oltre a 19 aerei della marina, 1.012 uomini di supporto e 2.000 tonnellate di rifornimenti, in gran parte provenienti da unità della Guardia Nazionale a causa della scarsità di materiale, la portaerei raggiunse Yokosuka, in Giappone, il 23 luglio dopo una traversata record di 8 giorni e 7 ore. Dopo un rapido scarico, ripartì il 27 luglio facendo ritorno in California il 4 agosto, battendo ancora il record di velocità con 7 giorni, 10 ore e 36 minuti. Non trasportò aerei a reazione perché considerati inefficienti per la missione di difesa iniziale della Corea.

Completate le riparazioni urgenti, la Boxer imbarcò il Carrier Air Group 2 su F4U Corsair e il 24 agosto ripartì per la Corea, questa volta in un ruolo di combattimento. Diventò la quarta portaerei americana a raggiungere il teatro, dopo Triumph, Valley Forge e Philippine Sea. Arrivò troppo tardi per partecipare alla difesa del perimetro di Pusan, ma in tempo per unirsi alla flotta d’invasione per lo sbarco a Inchon a metà settembre.

Il 15 settembre appoggiò gli sbarchi fornendo supporto aereo ravvicinato per bloccare i rinforzi nordcoreani. Continuò con questo ruolo durante la riconquista di Seul e l’avanzata in Corea del Nord, nonostante un guasto ai riduttori che limitò la sua velocità a 26 nodi.

L’11 novembre lasciò le acque coreane per una revisione negli Stati Uniti, in un momento in cui i comandi statunitensi pensavano che la guerra fosse ormai vinta e stavano ritirando diverse portaerei dalla zona. Pochi giorni dopo, l’intervento cinese nella guerra colse di sorpresa le forze ONU impreparate e sovraestese.

Secondo e terzo dispiegamento

Benché i comandanti sul campo richiedessero il ritorno della Boxer il prima possibile, la marina esitava a rispedirla subito in Corea per timore che ciò riducesse la sua capacità di rispondere ad altre crisi. La portaerei aveva bisogno di estese riparazioni alla propulsione, effettuate a San Diego. Nel frattempo, il suo gruppo aereo venne trasferito sulla Valley Forge.

Revisionata e con a bordo il Carrier Air Group 101, composto da squadriglie della riserva navale richiamate in servizio attivo, la Boxer tornò in Corea il 29 marzo 1951. I suoi aerei furono i primi pilotati da riservisti a condurre attacchi nella guerra, principalmente contro le forze di terra cinesi lungo il 38° parallelo. Questo secondo dispiegamento durò fino al 24 ottobre 1951.

Dopo un altro periodo di riposo e lavori, l’8 febbraio 1952 la Boxer partì per la terza crociera di guerra in Corea, con il Carrier Air Group 2 imbarcato. Le sue missioni in questo frangente consistettero principalmente in bombardamenti strategici contro obiettivi in Corea del Nord, dato che le linee del fronte si erano ormai stabilizzate lungo il 38° parallelo.

Il 23-24 giugno i suoi aerei parteciparono ad attacchi contro il complesso idroelettrico di Sui-ho, insieme ad altre tre portaerei. Il 5 agosto un incendio scoppiato a bordo mentre era impegnata in operazioni nel Mar del Giappone uccise 8 uomini e distrusse 18 aerei. Dovette rientrare a Yokosuka per riparazioni fino al 23 agosto.

Tra il 28 agosto e il 2 settembre, la Boxer testò con successo un nuovo sistema d’arma, utilizzando sei F6F Hellcat teleguidati e armati di bombe da 450 kg, considerati i primi missili guidati lanciati da una portaerei in combattimento. Il 1 settembre i suoi velivoli presero parte a un massiccio bombardamento di una raffineria sul confine con la Manciuria.

Rientrata a San Francisco il 25 settembre per riparazioni, in ottobre venne riclassificata CVA-21 (portaerei d’attacco). Tornò in Corea per il suo quarto e ultimo dispiegamento di guerra il 30 marzo 1953, conducendo bombardamenti strategici fino all’armistizio di luglio, non sempre con risultati efficaci. Rimase in acque coreane fino a novembre 1953. Per il suo servizio ricevette 8 battle star.

Dopoguerra e ultimi anni

Dopo la Guerra di Corea, la Boxer alternò periodi di riposo negli Stati Uniti e dispiegamenti di routine nel Pacifico. Nel 1954 venne inviata con la Essex nel Mar Cinese Meridionale mentre gli USA consideravano se intervenire in appoggio ai francesi nella battaglia di Dien Bien Phu, decisiva nella Guerra d’Indocina, ma alla fine non entrarono nel conflitto.

Nel 1956 fu convertita in portaerei antisommergibile e riclassificata CVS-21. Nei due anni seguenti la marina condusse esperimenti per una portaerei operante solo con elicotteri d’attacco, utilizzando la Boxer per testare il concetto. Nel 1958 fu nave ammiraglia durante l’Operazione Hardtack, una serie di test nucleari nel Pacifico centrale.

Trasferita alla Flotta Atlantica nel 1958, divenne parte di uno squadrone d’assalto anfibio sperimentale con 4 LST dotate di piattaforme per elicotteri. Riclassificata LPH-4 (Landing Platform Helicopter) il 30 gennaio 1959, nei successivi dieci anni operò principalmente dai Caraibi come portaerei d’assalto anfibio.

In questo ruolo prese parte ad alcune operazioni significative, come il pattugliamento durante la Crisi dei Missili di Cuba nel 1962 e l’Operazione Steel Pike nel 1964, la più grande esercitazione anfibia della storia. Nell’agosto 1964 fornì soccorso a Haiti e Repubblica Dominicana dopo l’uragano Cleo. Nell’aprile 1965 evacuò 1.000 cittadini americani dalla Repubblica Dominicana in seguito a una rivoluzione, nell’ambito dell’Operazione Power Pack che portò all’occupazione statunitense del paese.

Nel 1965-66 la Boxer compì due viaggi in Vietnam come nave da trasporto, portando 200 elicotteri della 1° Divisione di Cavalleria dell’Esercito e velivoli dei Marine, ma senza partecipare direttamente ai combattimenti. Il 26 febbraio 1966 recuperò la capsula AS-201, volo di prova senza equipaggio del programma Apollo. A marzo funse da nave di riserva per il recupero della Gemini 8.

Dopo 25 anni di servizio, la Boxer venne radiata il 1 dicembre 1969 e demolita due anni più tardi.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: USA
  • Tipo nave: Portaerei
  • Classe:Essex
  • Cantiere:

    Fore River Shipyard


  • Data impostazione: 13/09/1943
  • Data Varo: 14/12/1944
  • Data entrata in servizio: 16/04/1945
  • Lunghezza m.: 271
  • Larghezza m.: 28
  • Immersione m.: 8.71
  • Dislocamento t.: 36.960
  • Apparato motore:

    8 caldaie Babcock & Wilcox, 4 turbine a vapore ad ingranaggi Westinghouse, 4 eliche


  • Potenza cav.: 150.000
  • Velocità nodi: 33
  • Autonomia miglia: 14.100
  • Armamento:

    12 cannoni da 127 mm antinave e antiaerei, 32 mitragliere antiaeree da 40mm, 46 mitragliere antiaeree da 40 mm, 90-100 aerei


  • Corazzatura:

    Ponte di volo: 38 mm, Hangar: 64 mm, cintura: 64-102 mm, scafo: 102 mm


  • Equipaggio: 3448
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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