Dopo la resa francese gli Alleati non volevano che la nave venisse catturata dai Tedeschi ordinando di dirigersi a Plymouth, attraversando le pericolose acque della Manica con uno dei motori fuori uso. La nave era un incrociatore sommergibile, dalle caratteristiche molto, molto particolari per non dire uniche e ne parleremo in futuro in una scheda tecnica dedicata.
Il 3 luglio si verificò il primo spargimento di sangue, tragicamente inutile dato che morirono tre uomini britannici e un marinaio francese.
Gli Alleati temevano che le navi francesi venissero prese in carico dalla Kriegsmarine, per questo motivo venne eseguita l’operazione Catapult. La Royal Navy bloccò tutti i porti che ospitavano navi militari Francesi imponendo un ultimatum con tre possibili scelte: unirsi alle navi alleate e continuare a combattere contro la Germania, autoaffondare la nave oppure recarsi fuori portata, in nessun caso gli Alleati erano disposti a correre il rischio di vedere le navi francesi cadere in mani tedesche.
Il Surcouf stava rientrando in Gran Bretagna ma quando venne abbordato dalla Royal Navy, l’equipaggio francese non la prese per niente bene e ne seguì una zuffa inutile e tragica.
Quando finalmente tornò la calma il comandante Denis Sprague, il tenente Griffiths e il tenente di vascello Webb erano morti mentre Yves Daniel era gravemente ferito e morì qualche ora dopo.
Le riparazioni al Sarcouf vennero completate nel mese di agosto del 1940 e la nave venne consegnata Marina della Francia libera che si opponeva al regime di Vichy. Le tensioni erano ancora alte a questo punto e ciascuna delle due parti accusava l’altra di lavorare per i tedeschi attraverso il regime di fantoccio in Francia. Ci fu addirittura una straordinaria dichiarazione da parte britannica secondo la quale il sottomarino stava attaccando navi del Regno Unito.
Dopo essere stato consegnato alle forze della resistenza francese, il Surcouf arrivò Quebec City nel dicembre del 1941. Il sommergibile era stato precedentemente danneggiato da un attacco aereo tedesco mentre scortava convogli alleati in transito nell’Atlantico, riparato a Portsmouth, dopo tre mesi di lavoro in bacino si era diretto ad Halifax, in Nuova Scozia, prima di raggiungere la sua destinazione finale.
Nel gennaio del 1942 il comando della Francia Libera inviò il sottomarino nel Pacifico con l’ordine di fare rifornimento alle Bermuda. Quest’ordine scatenò una serie di congetture e si pensò che la Martinica volesse unirsi alla Francia Libera, sottraendosi al controllo di Vichy.
Il Surcouf salpò il 12 febbraio alla volta del canale di Panama, da quel giorno tutte le comunicazioni improvvisamente cessarono.
Secondo una teoria il Surcouf sarebbe stato affondato il 18 febbraio 1942 dalla nave americana Thompson Lykes, che riferì di aver attaccato e colpito un oggetto parzialmente sommerso.
L’ammiraglio Auphan ha scritto nel suo libro “La Marina Francese nella Seconda Guerra Mondiale” che “per motivi che sembrano essere stati principalmente politici, l’incrociatore è stata colpito di notte, nei Caraibi, da un cargo americano“.
Ci sono altre teorie in merito alla sorte della nave, una di queste – piuttosto fantasiosa – attribuisce la sua sparizione alle misteriose forze del Triangolo Bermuda, un’altra voce non confermata attribuisce il suo affondamento alla Marina Militare Americana che avrebbe sorpreso la nave mentre riforniva un U-Boat tedesco.
Infine, nei rapporti del 6 ° gruppo da bombardamento si menziona l’affondamento di un grande sottomarino il 19 febbraio. Non ci sono notizie di perdite tedesca in quella data. Il 6° gruppo era basato a Panama.