Walter Nowotny: il primo pilota a raggiungere 250 vittorie

Walter Nowotny

di redazione
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Walter Nowotny

Walter Nowotny, nato il 7 dicembre 1920 a Gmünd, piccola città della Bassa Austria non lontana dal confine con la Cecoslovacchia, è considerato uno dei più grandi assi della caccia della storia dell’aviazione. Con 258 vittorie aeree confermate in 442 missioni di combattimento, di cui ben 255 ottenute sul fronte orientale contro l’aviazione sovietica e 3 volando sul rivoluzionario caccia a reazione Messerschmitt Me 262 contro i bombardieri e i caccia di scorta americani, Nowotny fu il primo pilota in assoluto a raggiungere e superare l’incredibile traguardo delle 250 vittorie, impresa che gli valse la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti: la massima decorazione militare della Germania nazista.

Infanzia e giovinezza

Walter Nowotny nacque in una famiglia della classe media austriaca. Il padre, Rudolf, era un funzionario delle ferrovie, impiego che lo portò a trasferirsi più volte con la moglie Maria e i tre figli maschi. Walter era il secondogenito, tra Rudolf (nato nel 1918) e Hubert (1924). Trascorse i primi anni dell’infanzia a Schwarzenau, sulla linea ferroviaria che collegava Vienna con la Boemia e la Moravia. Nel 1935 i Nowotny si stabilirono a Mistelbach, cittadina a nord della capitale.

Il giovane Walter completò le scuole dell’obbligo alla Volksschule di Schwarzenau e poi frequentò la Bundesoberrealschule (liceo scientifico) di Laa an der Thaya, dove si diplomò nel maggio 1938, poche settimane dopo l’annessione (Anschluss) dell’Austria alla Germania hitleriana. Alto, biondo, slanciato e sportivo, incarnava perfettamente l’ideale di gioventù ariana propagandato dal regime. Poco dopo aver terminato gli studi, Nowotny aderì al Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (NSDAP), ricevendo la tessera numero 6.382.781.

Appassionatosi al volo fin da ragazzino, Walter sognava di diventare un pilota. Dopo aver assolto il servizio di lavoro obbligatorio (Reichsarbeitsdienst), il 1° ottobre 1939, a neanche 19 anni, si arruolò volontario nella Luftwaffe, l’aeronautica militare del Terzo Reich. Era l’inizio di un’avventura destinata a trasformarlo in una leggenda vivente dell’aviazione, ma che si sarebbe anche tragicamente conclusa appena cinque anni dopo.

L’addestramento e i primi voli

L’apprendistato di Nowotny si svolse in varie basi della Luftwaffe: l’addestramento basico a Quedlinburg, la scuola di volo a Breslavia, il tirocinio da caccia a Vienna-Schwechat, dove ebbe tra gli istruttori l’asso della Grande Guerra Julius Arigi. Qui strinse amicizia con Karl Schnörrer e Paul Galland (fratello del celebre Adolf), che sarebbero divenuti suoi commilitoni. Completato l’iter, il 1° dicembre 1940 il Gefreiter (aviere) Nowotny venne assegnato alla Ergänzungsstaffel (squadriglia complementare) dello Jagdgeschwader 54 (54° stormo caccia) “Grünherz”, di stanza a Jever, sul Mare del Nord.

Nelle file dello JG 54, uno dei reparti più blasonati della Luftwaffe, Walter compì le sue prime missioni belliche contro l’aviazione britannica. Il battesimo del fuoco avvenne il 19 luglio 1941, quando abbatté due biplani Polikarpov I-153 sovietici sullo scacchiere del Baltico, salvo poi essere a sua volta colpito e costretto ad ammarare. Trascorse tre giorni su un canotto di salvataggio nel Golfo di Riga, sfiorando anche la cattura, prima di essere tratto in salvo da un idrovolante tedesco. Malgrado lo spiacevole epilogo, conservò come portafortuna i “pantaloni dell’abbattimento” indossati in quell’occasione, mettendoli sempre in ogni successiva missione tranne l’ultima.

L’asso del fronte orientale

Dopo quel battesimo, il Leutnant (sottotenente) Nowotny iniziò a collezionare una vittoria dietro l’altra nei cieli di Russia, dove lo JG 54 era stato trasferito per supportare l’avanzata del Gruppo d’Armate Nord verso Leningrado. Dotato di un eccezionale colpo d’occhio, di ferrea determinazione e di notevole aggressività, il pilota austriaco era solito portarsi a distanza ravvicinata dal nemico prima di aprire il fuoco, per poi tirar dritto in mezzo alle formazioni avversarie provocando scompiglio e abbattimenti in serie.

Il 20 luglio 1942 Nowotny divenne per la prima volta “asso in un giorno” abbattendo 5 velivoli nemici in una sola missione; impresa che replicò numerose volte, compresi due “doppi assi in un giorno” nell’estate 1943, periodo in cui arrivò ad abbattere 50 aerei in un mese grazie anche al passaggio dal Messerschmitt Bf 109 al più potente Focke-Wulf Fw 190. Il 4 settembre 1942, dopo la 56ª vittoria, ricevette la Croce di Cavaliere. Il 14 settembre 1943, toccò quota 200. Un mese dopo, il 14 ottobre, fu il primo in assoluto ad arrivare a 250, primato che gli valse la prestigiosa Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti consegnatagli personalmente dal Führer cinque giorni dopo.

Lo “sciame del diavolo”

Gran parte dei successi di Nowotny furono ottenuti in seno a un micidiale “gruppo di fuoco” da lui costituito assieme ai suoi gregari Karl Schnörrer, Rudolf Rademacher e Anton Döbele: la cosiddetta “schwarm del diavolo” o Nowotny Schwarm, che dal febbraio 1943 operava come una sorta di task force d’élite all’interno del JG 54. Volando a turno come ala del caposquadriglia, i tre luogotenenti contribuirono in modo determinante all’elevato numero di vittorie di Nowotny, che a loro volta proteggeva e guidava con estrema abilità. Nessun altro team aereo della Luftwaffe si dimostrò così affiatato e letale: in totale, il quartetto collezionò ben 524 abbattimenti, prima che Döbele perisse in una collisione e Schnörrer rimanesse gravemente ferito, entrambi nel novembre 1943. Anche per Nowotny, promosso Hauptmann (capitano) e Gruppenkommandeur (caposquadriglia) dopo il 250° abbattimento, si avvicinava la fine della sua brillante ma breve epopea.

Il Kommando Nowotny e la morte

Ritirato dal servizio per motivi propagandistici, per quasi un anno Nowotny fu relegato a incarichi a terra e a tour celebrativi nelle retrovie e in patria. Quando venne richiamato in azione, nel settembre 1944, la situazione bellica della Germania era ormai compromessa. In qualità di Kommodore, gli venne affidato il Kommando Nowotny: un reparto sperimentale equipaggiato con una dozzina di Messerschmitt Me 262, il rivoluzionario caccia a reazione su cui il Reich riponeva le ultime speranze per contrastare le incursioni dei bombardieri alleati.

Nowotny si gettò nell’arduo compito con grande abnegazione e ottimismo, cercando di mettere a punto tattiche idonee al nuovo mezzo e di risolverne i problemi tecnici insieme agli altri intrepidi piloti del Kommando. Il 7 ottobre conseguì il suo primo successo sul fronte occidentale abbattendo un quadrimotore Liberator, ma fu un fuoco di paglia. La mattina dell’8 novembre, durante un’ispezione dei generali Keller e Galland, si alzò in volo con il suo gregario Günther Wegmann per affrontare l’ennesima ondata di bombardieri. Forse tradito da un’avaria a un motore, forse colpito della caccia di scorta, Nowotny precipitò in fiamme nelle campagne di Epe, a est di Bramsche. Aveva solo 23 anni.

Decorato fino all’ultimo

Il 10 novembre si svolsero a Vienna i funerali di Stato per Walter Nowotny. Presenti le autorità militari, la gerarchia nazista locale e i commilitoni più cari. Venne sepolto con tutti gli onori nel Cimitero Centrale della capitale austriaca, che poi gli avrebbe revocato lo status di tomba d’onore nel 2003, considerate le implicazioni propagandistiche e nostalgiche del luogo. Sulla lapide, ancora oggi, si legge l’epitaffio: “L’8 novembre 1944, dopo 258 vittorie aeree, il maggiore Walter Nowotny, decorato con la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti, è caduto per il popolo e per la patria”.

In questo slancio patriottico estremo, che lo portò a immolarsi fino all’ultimo per una causa ormai compromessa, Nowotny riassunse la sua parabola di soldato e aviatore. Così come nell’alone di invincibilità che lo accompagnò in vita e in morte. Un’aura dovuta sì alle sue doti fuori dal comune – coraggio, abilità, velocità, istinto – ma anche alla macchina propagandistica che ne esaltò le gesta a fini motivazionali e di regime. Stabilendo primati, ottenendo decorazioni e “cadendo da eroe”, Nowotny incarnò il prototipo dell’asso nazista e il suo destino non poteva che compiersi in modo tragico e prematuro. Come ebbe a scrivere il suo ex commilitone e asso Hans-Ekkehard Bob: “Walter era come una cometa: comparve, brillò per un attimo nel firmamento e scomparve rapidamente, ma il suo bagliore rimase per sempre”. Una luce che non può non essere filtrata dalla consapevolezza storica e umana.

Informazioni aggiuntive

  • Data di Nascita: 19 Marzo 1919
  • Data morte: 7 Gennaio 1983
  • Vittorie: 258
  • Forza aerea: Luftwaffe
  • Bibliografia – Riferimenti 
     
    • Walter A. Musciano: Messerschmitt Aces Aero Pub. Inc. 1986 ISBN: 0830683798
    • Spick, Mike Luftwaffe Fighter Aces: The Jadgflieger and their Combat Tactics and Techniques. New York: Ivy Books (1996) ISBN 978-0-8041-1696-1.
    • Dizionario Biografico Austriaco
    • Biografia di Nowotny (in tedesco)
     

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