Walter Krupinski, asso della Luftwaffe con 197 vittorie

Walter Krupinski

di redazione
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Walter Krupinski nacque l’11 novembre 1920 a Domnau, città che allora era parte della Prussia orientale e che ora fa parte della Russia. Entrò nella Luftwaffe pochi giorni prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale; ai corsi di pilotaggio conobbe alcuni di quelli che sarebbero successivamente diventati i protagonisti della Luftwaffe: Walter Nowotny, Hans Joachim Marseille, Paul Galland (fratello del più conosciuto Adolf) e Peter Goring, nipote del feldmaresciallo.

Il suo soprannome, Graf Punski, non ha niente a che vedere con un titolo nobiliare che non ha mai avuto, risale piuttosto alle sue origini prussiane e, probabilmente, al suo modo di fare, di volare e di addestrare i novellini. Durante tutta la sua carriera bellica, infatti, non perse mai un gregario e fece sempre il possibile per aiutare e consigliare i piloti con poca esperienza, uno di questi fu Erich Hartmann, destinato a diventare l’asso degli assi della Luftwaffe.

Walter Krupinski è stato uno dei più grandi assi dell’aviazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Con 197 vittorie aeree confermate in circa 1100 missioni di combattimento, di cui 178 sul fronte orientale e 19 su quello occidentale, si è guadagnato un posto nell’olimpo dei piloti da caccia. I suoi commilitoni lo chiamavano “Graf Punski” (Conte Punski) per le sue origini prussiane e il suo stile di vita sopra le righe. Ma oltre che per il suo straordinario record, Krupinski passerà alla storia anche come uno dei primi piloti a volare con il rivoluzionario caccia a reazione Messerschmitt Me 262, aprendo la strada a una nuova era del volo militare.

Infanzia e gioventù nella Prussia orientale

Walter Krupinski nacque l’11 novembre 1920 nella cittadina di Domnau, nella Prussia Orientale, all’epoca parte della Germania e oggi chiamata Domnovo e situata nell’enclave russa di Kaliningrad. Era il figlio di un ufficiale giudiziario e crebbe con i due fratelli minori in una famiglia della classe media a Braunsberg (l’attuale Braniewo in Polonia).

Fin da bambino Walter dimostrò una grande passione per il volo e per l’avventura. A 16 anni si iscrisse alla sezione aeronautica della Gioventù Hitleriana, l’organizzazione giovanile del partito nazista, dove ricevette l’addestramento di base come pilota di aliante, completando nel 1936 i brevetti A e B. Era un ragazzo determinato, impavido, con una marcia in più. Voleva diventare un pilota da caccia e sei mesi dopo il diploma, il 1 ottobre 1939, si arruolò volontario nella Luftwaffe.

L’addestramento e l’inizio della carriera

Dopo aver completato il servizio di leva obbligatorio nel Reichsarbeitsdienst (Servizio di lavoro del Reich), Krupinski iniziò l’addestramento militare di base presso il 10° reggimento di formazione aerea a Neukuhren, nell’attuale enclave di Kaliningrad. Il 1 ottobre 1939, pochi giorni dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, venne ammesso alla Scuola di Guerra Aerea 2 di Gatow, vicino a Berlino, per diventare pilota da caccia.

L’addestramento durò un anno. Krupinski imparò a volare su vari tipi di aerei, sia monomotori che bimotori, dall’addestratore basico Focke-Wulf Fw 44 ai caccia Arado Ar 65/68 e Messerschmitt Bf 109. Si distinse subito per la sua abilità naturale, l’aggressività e la fame di combattimento. Anche se a volte indisciplinato e insofferente alle regole, era un leader nato con un grande ascendente sui compagni.

Il 1 ottobre 1940 venne assegnato alla squadriglia complementare dello Jagdgeschwader 52 (JG 52), il 52° stormo caccia, di stanza a Krefeld sul confine con l’Olanda. Qui conobbe alcuni dei suoi futuri gregari e amici, come Gerhard Barkhorn e Günther Rall, destinati a diventare assi leggendari come lui. Insieme affinarono le tattiche di combattimento in attesa di essere mandati al fronte.

Temprato sul fronte orientale

La grande occasione per Krupinski arrivò con l’Operazione Barbarossa, l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica iniziata il 22 giugno 1941. Nelle prime settimane il JG 52 operò in supporto al Gruppo d’Armate Centro, coprendo l’avanzata della Wehrmacht verso Mosca. Il 16 agosto, in una delle sue prime missioni, Krupinski ottenne la sua prima vittoria aerea abbattendo un caccia MiG-1 nei pressi di Schimsk.

Da quel momento le sue vittorie crebbero rapidamente. Combattendo con coraggio e determinazione sui cieli di Leningrado, Klin, Kalinin e Tula, Krupinski si impose come uno dei piloti di punta dello stormo. Il suo stile di combattimento era al tempo stesso brutale ed elegante: si portava molto vicino al nemico prima di colpirlo con raffiche precise dei suoi cannoni, poi si disimpegnava con manovre ardite sfruttando la superiorità del suo Messerschmitt Bf 109 F.

Alla fine di settembre 1942, il suo score era già di 52 abbattimenti. Il 29 ottobre venne premiato con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, la massima onorificenza tedesca. A soli 22 anni era già un asso affermato, con una reputazione di pilota spavaldo ma letale. Promosso tenente, gli venne affidato il comando di una squadriglia del III gruppo del JG 52.

Nel 1943 Krupinski combatté nelle grandi battaglie aeree sopra Crimea, Kuban e Kursk. Il 7 maggio abbatté 6 aerei sovietici in un solo giorno. Il 24 giugno ne centrò altri 5, raggiungendo quota 90 vittorie. Ormai i russi lo temevano e lo rispettavano come uno dei loro avversari più pericolosi. Lo chiamavano “la morte bianca” per via del suo Messerschmitt Bf 109 G dipinto di quel colore.

Il 18 agosto 1943 Krupinski tagliò il traguardo delle 100 vittorie, il 51° pilota tedesco a riuscirci. Era diventato una leggenda vivente tra i suoi commilitoni, adorato dai suoi gregari per il carisma e la generosità. Ferito due volte, incassava i colpi e tornava subito a volare e combattere. Il 2 marzo 1944, con 174 aerei abbattuti, venne insignito della Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, la più alta decorazione del Reich. A soli 23 anni era una celebrità nazionale.

Bundesarchiv Bild 146 2004 0010 Ukraine Günther Rall mit Kameraden

Nella foto qui sopra Krupinski, il secondo da destra, posa per commemorare le duecento vittorie del collega Günther Rall, il secondo da sinistra, nell’agosto 1943

Furia sui cieli del Reich

Dopo tre anni di guerra sul Fronte Orientale, nella primavera del 1944 venne trasferito dal fronte orientale allo I/JG5 per contrastare i bombardieri diurni americani.

Assegnato allo Jagdgeschwader 11, in poche settimane abbatté altri 10 aerei, tra cui un quadrimotore, portando il suo score personale a 187. Era un cacciatore implacabile e spietato.

Nel maggio 1944 assunse il comando del II gruppo del JG 11 ma la sua scia di successi si interruppe bruscamente il 12 agosto quando il suo Bf 109 G esplose in volo per un’avaria al motore. Krupinski si lanciò col paracadute ma riportò gravi ustioni al viso e alle mani. Ci vollero due mesi di ospedale prima che potesse tornare a volare. Nel frattempo era stato promosso capitano.

Alla fine della guerra si unì allo JV 44 di Adolf Galland, equipaggiata con Messerschmitt 262 e con questo aereo ottenne le sue ultime due vittorie, il 16 e il 26 aprile 1945.

Resa, cattura, prigionia

L’8 maggio 1945 la guerra per Krupinski e i suoi uomini finì con la resa del JV 44 alle truppe americane a Salisburgo. Quando consegnò la pistola, il “conte rosso” aveva totalizzato 1100 missioni e 197 vittorie confermate, di cui 19 sul fronte occidentale, comprese 3 con l’Me 262. Era il 15° asso tedesco di tutti tempi, sopravvissuto a 15 abbattimenti e decorato con la Croce di Ferro con Fronde di Quercia. Una leggenda vivente dell’aviazione.

Ma per lui iniziò un’altra prova: la prigionia. A fine maggio venne estradato in Francia e mentre scendeva dalla nave a Cherbourg un soldato francese lo colpì alla testa con il calcio del fucile, procurandogli una frattura al cranio. Dovette essere ricoverato d’urgenza prima in un ospedale tedesco, poi in uno americano in Baviera. Venne rilasciato solo il 28 settembre, cinque mesi dopo la fine della guerra. Era provato nel corpo e nello spirito, ma non domato.

Rinascita nella Germania Ovest

Negli anni del dopoguerra Krupinski faticò a reinserirsi nella vita civile. Nel 1946 si sposò con Use Höhne, che gli diede due figli, ma la coppia dovette vivere con la sorella di lei perché Walter non aveva un lavoro stabile. Per qualche tempo collaborò con l’Organizzazione Gehlen, il servizio segreto della Germania Ovest, fornendo informazioni sulle forze armate sovietiche. Ma la sua vera vocazione restava il volo militare.

L’occasione del riscatto arrivò nel 1955 con la formazione della Bundesluftwaffe, l’aeronautica della Repubblica Federale Tedesca. Krupinski fu uno dei primi ex piloti della Luftwaffe a essere richiamato in servizio con il grado di maggiore. Venne mandato negli Stati Uniti per essere addestrato sui caccia americani e poi in Inghilterra per convertirsi sui jet britannici. Era di nuovo al suo posto: ai comandi di un aereo da combattimento.

Nel 1957 Krupinski assunse il comando del Jagdbombergeschwader 33, il primo stormo di cacciabombardieri a reazione della Bundesluftwaffe. Sotto la sua guida, il reparto raggiunse l’eccellenza operativa, guadagnandosi il rispetto degli alleati della NATO. Negli anni ’60 la sua carriera proseguì con incarichi di crescente responsabilità: comandante delle forze aeree tedesche a Fort Bliss in Texas, ispettore della sicurezza del volo, capo di stato maggiore della 2a Forza Aerea Tattica Alleata.

Nell’ottobre 1974, col grado di Generalleutnant (tenente generale), Krupinski divenne il comandante in capo della flotta aerea della Bundesluftwaffe. Era al vertice del suo prestigio e potere. Ma non sarebbe durato a lungo. Nel 1976 uno scandalo travolse l’ex asso nazista Hans-Ulrich Rudel, che aveva partecipato a raduni di nostalgici della Wehrmacht. Nonostante Krupinski fosse del tutto estraneo ai fatti, l’eco mediatica lo investì costringendolo al pensionamento anticipato. Una fine ingloriosa per un uomo che aveva sempre e solo voluto servire il suo Paese.


Walter Krupinski si spense il 7 ottobre 2000 nella sua casa di Neunkirchen-Seelscheid, in Renania, all’età di 79 anni. I funerali si svolsero con tutti gli onori militari e la presenza delle massime autorità civili. Nel suo elogio, il generale Jörg Kuebart lo ricordò come “un grande pilota, un vero leader e un modello per intere generazioni di aviatori”. Parole che riassumono bene la sua vita avventurosa e leggendaria.

Nelle sue 1.100 missioni di guerra ottenne 197 vittorie confermate (177 sul fronte orientale e 20 sul fronte occidentale), fu ferito 5 volte e 4 volte dovette paracadutarsi fuori dall’aereo.

Informazioni aggiuntive

  • Data di Nascita: 19 Marzo 1919
  • Data morte: 7 Gennaio 1983
  • Vittorie: 197
  • Forza aerea: Luftwaffe
  • Bibliografia – Riferimenti 
       

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