Tetsuzō Iwamoto (岩本 徹三, Iwamoto Tetsuzō), noto anche con il soprannome di “Tigre Tetsu”, nacque il 15 giugno 1916 a Karafuto (l’odierna Sakhalin). Con almeno ottanta vittorie aeree confermate, tra cui quattordici ottenute in Cina, fu uno dei più grandi assi dell’Aviazione della Marina Imperiale Giapponese.
Gli anni della giovinezza
Terzo figlio della famiglia Iwamoto, Tetsuzō trascorse l’infanzia a Sapporo, dove il padre prestava servizio come alto funzionario di polizia. Fin dai primi anni scolastici dimostrò una particolare predilezione per lo sci e un’eccellente attitudine per la matematica e la geometria, materie in cui otteneva sempre il massimo dei voti.
All’età di tredici anni, in seguito al pensionamento del padre, la famiglia si trasferì a Masuda, nella prefettura di Shimane. Qui frequentò la Scuola Superiore Prefetturale di Agricoltura e Silvicoltura, distinguendosi come uno studente vivace e indipendente. Si unì alla banda scolastica come trombettista e si dedicò alla coltivazione di piante e fiori. Aiutava anche i pescatori locali durante la stagione di pesca, recandosi sulla spiaggia all’alba per guidare i pesci nelle reti.
L’inizio della carriera militare
Nel 1934, dopo il diploma, il diciottenne Iwamoto, invece di seguire il percorso universitario come speravano i genitori, si arruolò segretamente nella Marina Imperiale come aviere di quarta classe. In soli cinque mesi fu promosso alla terza classe. Nel 1936, mentre prestava servizio come meccanico di seconda classe sulla portaerei leggera Ryūjō, superò il difficile esame di ammissione all’aviazione navale, entrando nel 34° corso per allievi piloti (Sōju-Renshūsei).
Durante l’addestramento presso il distaccamento di Tomobe della base aerea di Kasumigaura, ebbe come istruttore il celebre Chitoshi Isozaki. Completò la formazione nel dicembre 1936, distinguendosi come uno dei ventisei migliori allievi del corso. Proseguì poi con l’addestramento avanzato presso il Gruppo Aereo di Saeki e successivamente presso quello di Omura, dove si formò sotto la guida di piloti esperti come il Sottufficiale di Prima Classe Toshio Kuroiwa, leggendario maestro del combattimento aereo.
Il fronte cinese
Il 25 febbraio 1938 Iwamoto ottenne il suo battesimo del fuoco nei cieli di Nanchang. Durante una missione di scorta a bombardieri Type 96, la sua squadriglia fu intercettata da sedici caccia nemici tra I-15 e I-16. In questo primo combattimento, Iwamoto dimostrò subito il suo straordinario talento, abbattendo quattro velivoli nemici confermati e uno probabile.
Nei mesi successivi, operando con il prestigioso 13° Gruppo Aereo (poi fusosi con il 12° Gruppo Caccia), Iwamoto si distinse per il suo eccezionale valore in combattimento. Il 29 aprile 1938 ricevette un encomio dal comandante Tsukahara per il suo coraggio e la sua audacia in azione. Al termine del suo servizio in Cina, aveva effettuato 82 missioni di combattimento ottenendo 14 vittorie confermate, risultato che gli valse la raccomandazione per l’Ordine del Nibbio d’Oro di quinta classe nel 1940.
La Guerra del Pacifico
Dal dicembre 1941 al maggio 1942, Iwamoto prestò servizio sulla portaerei Zuikaku. Durante il raid su Trincomalee, Ceylon, il 9 aprile 1942, abbatté quattro aerei della Royal Air Force. L’8 maggio, durante la battaglia del Mar dei Coralli, ottenne altre due vittorie.
Nel novembre 1943, assegnato al 204° Gruppo Aereo a Rabaul, nelle Isole Salomone, Iwamoto dimostrò ancora una volta la sua straordinaria abilità abbattendo quindici aerei nemici e ottenendo cinque vittorie probabili nel solo primo mese di combattimenti. Il 20 novembre ottenne una notevole serie di vittorie: due P-38 Lightning, due P-39 Airacobra e tre SB2C Helldiver. Il 10 dicembre seguì con l’abbattimento di due F4U Corsair e quattro bombardieri.
Alla fine di febbraio 1944, dopo aver aggiunto altre 25 vittorie al suo score, fu evacuato a Truk con il 253° Kokutai. Qui, il 6 maggio, mise a segno una delle sue imprese più spettacolari abbattendo cinque bombardieri B-24 Liberator utilizzando una bomba al fosforo contro la loro formazione.
Gli ultimi anni di guerra
Nel 1945, impegnato nella difesa della madrepatria con il 203° Gruppo Aereo, Iwamoto ottenne altre 23 vittorie tra febbraio e aprile. Il 16 febbraio abbatté quattro F4U Corsair e tre altri caccia nell’area di Kantō. Il 6 aprile, durante la drammatica missione della corazzata Yamato, abbatté tre F6F Hellcat e tre F4U Corsair. Il 15 aprile ottenne altre quattro vittorie contro F6F Hellcat, seguite da tre F4U Corsair alla fine del mese.
Iwamoto decorava i suoi aerei con simboli di vittoria a forma di fiori di ciliegio: un fiore singolo per ogni caccia abbattuto e un fiore doppio per ogni bombardiere. Il suo diario personale, ritrovato dopo la sua morte, riporta la rivendicazione di 202 aerei nemici distrutti, sebbene le stime più accreditate degli storici Izawa e Hata indichino un totale di circa 80 vittorie confermate.
Il dopoguerra e gli ultimi anni
Il periodo post-bellico fu particolarmente difficile per Iwamoto. Interrogato due volte dal Quartier Generale Alleato del Generale MacArthur, sebbene evitò di essere dichiarato criminale di guerra, fu inserito nella lista nera che gli impediva di lavorare nel settore pubblico. Anche le aziende private della sua città natale, temendo rappresaglie delle forze di occupazione americane, si rifiutarono di assumerlo.
Solo nel 1952, dopo la fine dell’occupazione alleata, riuscì a trovare impiego presso il cotonificio Daiwa Bōseki di Masuda. Nell’estate del 1953 iniziarono i suoi problemi di salute. Dopo una diagnosi iniziale di enterite, si scoprì che soffriva di appendicite. Una serie di operazioni, inclusa la rimozione di alcune costole senza anestesia, portò a una grave sepsi.
Tetsuzō Iwamoto si spense il 20 maggio 1955, all’età di soli 38 anni. Le sue ultime parole furono: “Quando guarirò, voglio volare di nuovo”. La sua storia rappresenta non solo quella di uno dei più grandi assi dell’aviazione giapponese, ma anche il dramma di una generazione di veterani che faticò a trovare il proprio posto nel Giappone post-bellico.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 19 Marzo 1919
- Data morte: 7 Gennaio 1983
- Vittorie: 80
- Forza aerea: Marina Imperiale
- Bibliografia – Riferimenti
- Ikuhiko Hata, Yasuho Izawa (1989) Japanese Naval Aces and Fighter Units in World War II. (1989). Naval Institute Press. ISBN 0-87021-315-6.
- ww2db
- Traces of War
- Air Power Asia