Louis Delfino, nato a Nizza il 5 ottobre 1912 e scomparso l’11 giugno 1968, è stato un generale francese dell’Armée de l’Air, grand-croix della Légion d’Honneur e decorato con l’Ordine della Bandiera Rossa sovietico. Prima di diventare uno dei più celebri aviatori transalpini della Seconda Guerra Mondiale, Delfino si distinse come calciatore, raggiungendo con l’Olympique Gymnaste Club de Nice la semifinale della Coppa di Francia nella stagione 1930-31.
Dai campi di calcio alla cabina di pilotaggio
Figlio di un ebanista caduto nella Grande Guerra e di un’operaia della manifattura tabacchi, Louis Delfino cresce nel quartiere popolare di Riquier a Nizza. A 18 anni entra nella prima squadra dell’OGC Nice, con cui disputa un’ottima Coppa di Francia 1930-31, fermandosi solo in semifinale. Ma il suo destino è nei cieli: nel 1931 entra all’École Spéciale Militaire de Saint-Cyr, la prestigiosa accademia militare francese, e due anni dopo sceglie di entrare in aviazione. Il 27 luglio 1934 ottiene il brevetto di pilota. Inizialmente assegnato ai reparti da ricognizione, nel 1938, con il grado di capitano, chiede e ottiene il passaggio alla caccia.
La Battaglia di Francia
Allo scoppio della guerra, Delfino è in forza al Groupe de Chasse 1/4 di stanza a Reims, nel ruolo di vicecomandante. Durante la campagna di Francia assume il comando della 4ª Escadrille del Groupe de Chasse 2/9, ottenendo 7 vittorie (alcune in collaborazione col suo gregario Charles Chesnais) volando sui caccia Morane-Saulnier MS.406. Dopo l’armistizio, ripiega con il suo vecchio reparto a Dakar, nell’Africa Occidentale Francese. Nell’agosto 1943 diviene vicecomandante del gruppo, ma l’attività di pattugliamento marittimo non soddisfa il suo temperamento avventuroso.
Volontario per il fronte orientale
Nel gennaio 1944, Delfino si offre volontario per unirsi al Normandie-Niemen, l’unità di caccia composta da personale francese ma inquadrata nell’aviazione sovietica, impegnata a fianco dell’Armata Rossa sul fronte orientale. Il 28 febbraio giunge in Unione Sovietica e tre mesi dopo prende parte alla grande offensiva estiva (Operazione Bagration) nel settore centrale del fronte. Promosso comandante di squadriglia in giugno con il grado di maggiore, ottiene numerose vittorie volando sui caccia Yakovlev Yak-9 e Yak-3.
Il 12 dicembre 1944, Delfino subentra a Pierre Pouyade al comando del Normandie-Niemen, alla guida del quale affronta l’ultima campagna invernale in Prussia Orientale. Durante questa fase, il 26 aprile 1945 viene promosso tenente colonnello per meriti di guerra direttamente dal generale De Gaulle. A fine ostilità, il suo record è di 16 vittorie confermate e 4 probabili, per un totale di 20 abbattimenti.
Il ritorno in patria e gli ultimi anni
Il 20 giugno 1945, Delfino – nel frattempo divenuto colonnello – rientra in Francia con i piloti del Normandie-Niemen a bordo degli Yak-3 donati da Stalin in segno di riconoscenza. Prosegue la sua brillante carriera nella rinata Armée de l’Air: comandante dell’École de l’Air, caposcuola dell’aviazione da caccia e comandante della Difesa Aerea. Nel marzo 1961 è promosso generale di divisione aerea e nel gennaio 1964 raggiunge il massimo grado di generale d’armata aerea (4 stelle).
Nel 1964 diviene Ispettore Generale dell’Armée de l’Air e il 10 luglio dello stesso anno è elevato alla dignità di Grand Croix della Legion d’Onore, la più alta onorificenza francese. Muore improvvisamente l’11 giugno 1968, a soli 55 anni, per la rottura di un aneurisma. Al momento del decesso aveva al suo attivo oltre 4.500 ore di volo. Riposa nel cimitero russo di Caucade a Nizza, la sua città natale.
Calciatore di buon livello, pilota coraggioso, abile comandante, Louis Delfino è stato una delle figure più rappresentative dell’aviazione francese della seconda guerra mondiale. Come molti suoi commilitoni, scelse di continuare a combattere dopo la resa della Francia unendosi ai reparti della Francia Libera sul fronte orientale. In seno al glorioso Stormo da caccia Normandie-Niemen diede un contributo decisivo alla vittoria alleata, guidando con competenza e carisma i suoi piloti nelle dure battaglie aeree contro la Luftwaffe sul cielo della Russia e della Prussia Orientale, meritandosi la stima e l’ammirazione dei suoi superiori e dei suoi equipaggi. Una vita e una carriera esemplari, nel segno dei più alti valori militari e umani.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 19 Marzo 1919
- Data morte: 7 Gennaio 1983
- Vittorie: 16
- Forza aerea: Aviazione sovietica
- Bibliografia – Riferimenti