Helmut Lipfert è stato uno dei più grandi assi dell’aviazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Con 203 vittorie aeree confermate in circa 700 missioni di combattimento, tutte conseguite sul fronte orientale contro l’Unione Sovietica, si colloca al 13° posto nella classifica dei migliori piloti da caccia di tutti i tempi. Il suo coraggio, la sua abilità e la sua dedizione lo resero una leggenda vivente tra i suoi commilitoni. Eppure, a dispetto della fama e dei successi, rimase sempre un uomo schivo, riflessivo, poco incline a condividere i suoi pensieri e le sue emozioni.
Origini e formazione militare
Helmut Paul Emil Lipfert nacque il 6 agosto 1916 a Lippelsdorf, un piccolo villaggio del ducato di Sassonia-Meiningen, nell’allora Impero Tedesco. Poco si sa della sua infanzia e giovinezza, se non che dopo le scuole dell’obbligo dovette prestare il servizio di lavoro obbligatorio imposto dal regime nazista.
Il 3 novembre 1937, a 21 anni, Lipfert si arruolò volontario nella Wehrmacht, entrando inizialmente nel 37° battaglione trasmissioni della 1ª divisione corazzata. Con questo reparto, col grado di sergente, prese parte alle campagne di Polonia nel 1939 e di Francia nel 1940, distinguendosi per serietà e competenza.
Ma la sua vera vocazione era il volo. Nei primi mesi del 1941, Lipfert riuscì a farsi trasferire nella Luftwaffe per intraprendere l’addestramento come pilota da caccia. Si dimostrò subito un allievo modello per abilità e disciplina. Il 16 giugno 1942 venne promosso sottotenente e il 1° agosto ottenne il brevetto di pilota da combattimento. Era pronto a fare la sua parte nella guerra aerea.
L’aquila solitaria del Mar Nero
Il 16 dicembre 1942 il novello sottotenente Lipfert venne assegnato alla 6ª squadriglia del II gruppo del Jagdgeschwader 52 (JG 52), di stanza sul fronte meridionale dell’est, nella zona di Stalingrado. Era uno dei reparti di caccia d’assalto più celebri e temuti della Luftwaffe, equipaggiato con i micidiali Messerschmitt Bf 109G.
Lipfert si ambientò rapidamente nel suo nuovo ruolo, volando subito in missioni di combattimento. Il 18 dicembre, in uno dei suoi primi voli operativi, dovette compiere un atterraggio di emergenza col suo Bf 109G-2 per un’avaria al motore. Era solo l’inizio di una lunga e pericolosa carriera.
Il 30 gennaio 1943, Lipfert conseguì la sua prima vittoria aerea abbattendo un caccia sovietico LaGG-3 nei pressi di Rostov sul Don. Da quel momento, il suo score cominciò a salire vertiginosamente. In pochi mesi divenne uno degli assi di punta del suo reparto, dimostrando un’aggressività e una precisione di tiro fuori dal comune. I commilitoni lo ammiravano per le sue doti di pilota e la sua calma glaciale in combattimento. Ma al di fuori della cabina di pilotaggio, Lipfert era un uomo taciturno, introverso, poco incline a fraternizzare. Preferiva passare ore in contemplazione solitaria, quasi a voler metabolizzare dentro di sé le tensioni e le emozioni delle battaglie aeree.
Promosso tenente, il 20 marzo 1943 Lipfert assunse il comando ad interim della 4ª squadriglia del JG 52, per poi passare il 24 maggio alla guida della 6ª, subentrando al tenente Ritzenberger caduto in combattimento. Sotto il suo comando, la squadriglia divenne una delle più efficienti e temute dell’intero stormo.
L’8 ottobre Lipfert divenne “asso in un giorno” abbattendo 5 aerei sovietici in una sola missione. Il 5 dicembre ne centrò altri 4, salendo a quota 72 vittorie. A fine anno era già a 80. Il 5 aprile 1944, col suo 90° successo, si guadagnò la Croce di Cavaliere, una delle massime onorificenze tedesche. Il giorno 11, abbattendo un “tuttofare” Ilyushin Il-2 interamente dipinto di bianco, tagliò il traguardo delle 100 vittorie. Era il 69° pilota della Luftwaffe a entrate nel club dei centenari.
Tra il marzo e il giugno 1944, Lipfert e il suo reparto combatterono duramente per contrastare l’avanzata sovietica in Crimea e in Romania. Il 24 giugno conseguì la sua 128ª vittoria a spese di un quadrimotore B-24 Liberator americano, il secondo da lui abbattuto. Il 24 ottobre abbatté il suo 150° aereo, un caccia Yak-7, sui cieli dell’Ungheria dove lo stormo si era trasferito per arginare la progressione del nemico.
Comandante del Geschwadern 53
Il 15 febbraio 1945, in virtù della sua esperienza e del suo carisma, Lipfert venne promosso maggiore e messo al comando del I gruppo del Jagdgeschwader 53 (JG 53), di stanza a Veszprém in Ungheria. Era un grande attestato di stima e di fiducia.
Sotto la sua guida, il JG 53 si distinse nelle disperate battaglie aeree contro la schiacciante superiorità numerica sovietica. Già il 22 febbraio Lipfert inaugurò il suo score nel nuovo reparto abbattendo un La-5 e uno Yak-3, arrivando a 181 vittorie. Nei giorni e nelle settimane successive, pur tra continui cambi di base sotto la pressione del nemico, continuò a inanellare successi su successi.
L’8 marzo centrò il suo 183° abbattimento contro un Il-2. L’11 marzo fu di nuovo “asso in un giorno” con 5 vittorie in due missioni contro Yak-3 e Il-2 sui cieli del lago Balaton. Il 20 marzo, in una furiosa battaglia aerea nei pressi di Székesfehérvár, abbatté altri due Il-2 portando il suo score a 191.
L’8 aprile Lipfert tagliò il traguardo dei 200 abbattimenti, un risultato conseguito solo da una dozzina di altri piloti tedeschi. Per questo il 17 aprile venne insignito della Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, la massima onorificenza tedesca. Era l’837° soldato della Wehrmacht a riceverla.
Lipfert volò la sua ultima missione, la 687ª, il 16 aprile 1945. In uno scontro con caccia Yak-9 abbatté il suo 203° e ultimo aereo. Con 198 vittorie sul fronte est e 5 su quello occidentale, inclusi due quadrimotori, si confermò il 13° asso di tutti i tempi e uno dei migliori in assoluto nei duelli contro i piloti sovietici.
Ritorno nell’ombra
Dopo la fine della guerra, Lipfert scomparve nell’anonimato così come era emerso. Nulla si sa del suo periodo di prigionia o di epurazione. Si sa solo che divenne un insegnante di scuola e che evitò ogni contatto con i suoi vecchi camerati, quasi a voler chiudere i conti col suo passato di guerra.
Si spense il 10 agosto 1990 nella sua casa di Einbeck, in Germania, all’età di 74 anni. Ai suoi funerali non presenziò quasi nessuno dei suoi commilitoni ancora in vita. Del resto lui per primo non avrebbe voluto cerimonie o celebrazioni. Era un uomo abituato alla solitudine del cacciatore, che trovava appagamento solo nel silenzio del cielo.
Helmut Lipfert fu un pilota eccezionale dal punto di vista tecnico-tattico, freddo e spietato in combattimento, audace fino alla temerarietà. Ma la sua vita e il suo carattere restano avvolti nel mistero.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 19 Marzo 1919
- Data morte: 7 Gennaio 1983
- Vittorie: 203
- Forza aerea: Luftwaffe
- Bibliografia – Riferimenti
- Walter A. Musciano: Messerschmitt Aces Aero Pub. Inc. 1986 ISBN: 0830683798
- Spick, Mike Luftwaffe Fighter Aces: The Jadgflieger and their Combat Tactics and Techniques. New York: Ivy Books (1996) ISBN 978-0-8041-1696-1.
- Werner Girbi: The War Diary of Hauptmann Helmut Lipfert: Jg 52 on the Russian Front 1943-1945. Schiffer Military (1997) ISBN: 0887404464
- Traces of War