Erich Rudorffer: asso della Luftwaffe con 222 vittorie

Erich Rudorffer

di redazione
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Erich Rudorffer

Erich Rudorffer, nato a Zwochau (oggi Delitzsch) in Sassonia il 1° novembre 1917 e scomparso a Bad Schwartau l’8 aprile 2016, è stato uno dei maggiori assi dell’aviazione tedesca nella seconda guerra mondiale. Con 222 vittorie aeree confermate in oltre 1000 missioni di combattimento sui fronti occidentale, africano, orientale, fino al dopoguerra è rimasto l’ultimo pilota vivente insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia e Spade, una delle più alte onorificenze della Wehrmacht.

Dall’officina alla cabina di pilotaggio

Figlio di un fabbro, dopo il diploma Rudorffer intraprende gli studi di meccanico automobilistico specializzato in carrozzeria. Nel 1936, poco più che diciottenne, si arruola nella neonata Luftwaffe, conseguendo il brevetto di meccanico di aerei. Nel 1939, a guerra già iniziata, viene selezionato per il corso di pilotaggio presso la Jagdfliegerschule 2 di Schleißheim. Qui apprende le tecniche del combattimento aereo su caccia monomotore.

Assegnato alla 2ª squadriglia (Staffel) dello Jagdgeschwader 2 “Richthofen” (JG 2), intitolato al leggendario Barone Rosso, Rudorffer ottiene la sua prima vittoria aerea il 14 maggio 1940 durante la campagna di Francia, abbattendo un caccia Curtiss Hawk 75 della francese Armée de l’Air. Nella successiva battaglia d’Inghilterra si distingue per aggressività e abilità tattica, tanto da meritare la Croce di Cavaliere già il 1° maggio 1941 con all’attivo 19 vittorie.

Duelli di fuoco nel Mediterraneo e in Russia

Nel novembre 1942, in seguito allo sbarco anglo-americano in Algeria e Marocco (Operazione Torch), il II gruppo del JG 2 viene trasferito in Italia meridionale. Volando sui nuovi caccia Focke-Wulf Fw 190, decisamente superiori agli Hurricane e Spitfire avversari, Rudorffer domina i cieli della Tunisia. Il 9 febbraio 1943 diviene “asso in un giorno” abbattendo 6 P-40 e 2 P-38 in un’unica missione. Il 15 febbraio replica con 4 P-38 e 3 Spitfire.

Richiamato in Germania, nell’aprile 1943 Rudorffer viene promosso Hauptmann (capitano) e nominato Gruppenkommandeur (comandante) del II gruppo dello JG 2. Ma già a giugno deve cedere il comando per assumere quello del IV gruppo dello JG 54 appena costituito sul fronte orientale. E quando ai primi di agosto il maggiore Heinrich Jung, comandante del II gruppo dello JG 54, cade in combattimento, Rudorffer viene chiamato a sostituirlo.

In Russia la guerra aerea infuria e Rudorffer, forte dell’esperienza maturata, miete una vittoria dietro l’altra. L’11 ottobre 1943 abbatte 5 caccia sovietici (1 LaGG-3 e 4 Yak-7) in 5 minuti, portando il suo score a 100 abbattimenti. Il 6 novembre è ancora “asso in un giorno” con 13 nemici distrutti (5 Yak-9 e 8 Yak-7) in 17 minuti. Nel gennaio 1944, a soli 27 anni, viene promosso al grado di Major (maggiore).

Le Fronde di Quercia e le Spade

L’11 aprile 1944, per i suoi straordinari successi (140 vittorie), Rudorffer riceve personalmente da Hitler la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia. Ai primi di giugno, il suo II gruppo viene distaccato in Finlandia per contrastare la grande offensiva sovietica sull’istmo di Carelia. Il 28 ottobre 1944, in una furiosa battaglia aerea sopra Heiligenbeil (oggi Mamonovo), abbatte 11 aerei russi portando il suo score a 200 vittorie.

Per questo traguardo, il 26 gennaio 1945 gli vengono concesse anche le Spade da apporre sulla Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, 126ª e penultima assegnazione di questa rarissima decorazione. Ma la guerra sta volgendo al peggio per la Germania e anche un fuoriclasse come Rudorffer poco può per cambiare le sorti del conflitto.

Ultimi combattimenti sul jet Me 262

Nel gennaio 1945, Rudorffer assume il comando del I gruppo dello Jagdgeschwader 7 “Nowotny”, il primo stormo da caccia a reazione al mondo intitolato all’asso Walter Nowotny, equipaggiato col rivoluzionario jet Messerschmitt Me 262. Ai comandi di questo avveniristico aereo dalle linee eleganti e dalle prestazioni superlative, il 7 aprile Rudorffer abbatte 5 quadrimotori americani.

Nonostante gli sforzi e la tenacia, la sconfitta è ormai inevitabile. Negli ultimi giorni di guerra, Rudorffer guida ciò che resta dello JG 7 da una base all’altra, per poi consegnarsi agli americani a Leck, nello Schleswig-Holstein. Sul suo libretto di volo sono annotate 1000 missioni di combattimento e 222 vittorie aeree di cui 134 a est, 86 a ovest (inclusi 10 bombardieri pesanti) e 12 sul Me 262. Un record che lo colloca tra i massimi assi di tutti i tempi.

Pilota anche nel dopoguerra

Tornato alla vita civile, Rudorffer lavora come pilota di volo per varie compagnie aeree, portando DC-2 e DC-3 in Australia e lavorando anche per la Pan Am. Entra poi nell’aviazione civile tedesca, impiegato dal Luftfahrt-Bundesamt. Nel 2007, ormai novantenne, partecipa come consulente storico al film finlandese “Tali-Ihantala 1944”, incentrato su una battaglia aerea sul fronte nord a cui prese parte nel giugno 1944.

Erich Rudorffer si è spento l’8 aprile 2016, a 98 anni, a Bad Schwartau, in Germania, ultimo sopravvissuto dei 159 decorati con la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade. Con lui se ne va una generazione irripetibile di piloti tedeschi, combattenti sino all’ultimo per una causa persa. Ma che al di là dei risvolti ideologici e politici, hanno dimostrato eccezionali capacità tecniche e tattiche, scrivendo pagine leggendarie nella storia dell’aviazione militare. Erich “Rudi” Rudorffer ne rappresenta forse il prototipo ideale.

Informazioni aggiuntive

  • Data di Nascita: 19 Marzo 1919
  • Data morte: 7 Gennaio 1983
  • Vittorie: 222
  • Forza aerea: Luftwaffe
  • Bibliografia – Riferimenti 
     
    • Walter A. Musciano: Messerschmitt Aces Aero Pub. Inc. 1986 ISBN: 0830683798
    • Spick, Mike Luftwaffe Fighter Aces: The Jadgflieger and their Combat Tactics and Techniques. New York: Ivy Books (1996) ISBN 978-0-8041-1696-1.
     

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