Anton “Toni” Hackl è stato uno dei più grandi assi della Luftwaffe durante la Seconda Guerra Mondiale. Con 192 vittorie aeree confermate in oltre 1000 missioni di combattimento, di cui 105 sul Fronte Orientale e 87 su quello Occidentale, si colloca al decimo posto nella classifica dei migliori piloti da caccia tedeschi del conflitto. Soprannominato “l’aquila bavarese” per le sue origini, Hackl si distinse in particolare come specialista nell’abbattimento dei bombardieri quadrimotori alleati, rivendicandone ben 34 nei cieli della Germania. Una cifra che lo pone al secondo posto in questa speciale classifica dietro a Georg-Peter Eder.
Gli inizi nell’esercito e il passaggio all’aviazione
Anton Hackl nacque il 25 marzo 1915 a Regensburg, nel Palatinato Superiore, all’epoca parte del Regno di Baviera. Figlio di un mastro falegname, crebbe nella Germania di Weimar coltivando il sogno di diventare un soldato. Nel 1933, a 18 anni, si arruolò volontario nel Reichswehr, l’esercito tedesco, venendo assegnato al 20° Reggimento di Fanteria Bavarese di stanza a Ratisbona.
Ma la vera vocazione di Hackl era il volo. Nel 1936 colse l’opportunità di passare alla neonata Luftwaffe, l’aeronautica militare del Terzo Reich. Dopo l’addestramento iniziale come meccanico e autista, nel 1937 venne inviato a Halberstadt per conseguire il brevetto di pilota e fu promosso sergente. Nell’aprile 1938 venne assegnato al II Gruppo del Jagdgeschwader 77 (JG 77), il 77° stormo caccia, equipaggiato con i biplani Arado Ar 68. Era l’inizio di una folgorante carriera.
Battesimo del fuoco in Norvegia
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel settembre 1939, il sergente Hackl si trovava in Germania impegnato in un corso per ufficiali. Promosso tenente con decorrenza 1° agosto 1940 senza passare per il grado di sottotenente, nell’inverno 1939-40 tornò in servizio con il II./JG 77 per pattugliare i cieli della frontiera occidentale durante la “strana guerra”. Il 6 marzo 1940 ricevette la Croce di Ferro di II Classe per l’attività svolta.
Nel maggio 1940 Hackl e il suo reparto vennero trasferiti in Norvegia per contrastare gli Alleati. Il 15 giugno ottenne le sue prime due vittorie abbattendo altrettanti bombardieri Lockheed Hudson della RAF vicino a Stavanger. Il 21 giugno ne centrò un terzo impegnato in un fallito attacco alla corazzata Scharnhorst. Altri due successi arrivarono il 25 giugno, facendogli guadagnare anche la Croce di Ferro di I Classe il 2 luglio.
In prima linea contro i sovietici
Nell’estate 1941 Hackl seguì il JG 77 sul Fronte Orientale per partecipare all’Operazione Barbarossa, l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica. Inquadrato nella 5ª Squadriglia, il 1° agosto ottenne la sua prima vittoria contro un caccia I-16 nei pressi di Kishinev in Moldavia. Da quel momento il suo score cominciò a salire vertiginosamente. Il 29 luglio, a soli 26 anni, venne promosso capitano e messo al comando del suo reparto.
A fine 1941 Hackl aveva già 26 vittorie confermate. Ma fu nel 1942 che si impose come uno dei migliori assi del fronte est. Il 19 aprile divenne “asso in un giorno” per la prima volta abbattendo 2 MiG-3, 2 ricognitori R-Z e 1 I-18 sull’Istmo di Perekop. A maggio, con 51 successi, ricevette la Croce di Cavaliere, una delle massime onorificenze tedesche. A luglio si scatenò nei duelli aerei su Voronež, rivendicando 37 vittorie tra cui due sestine il 21 e 23. Il 3 agosto tagliò il traguardo delle 100 vittorie, 16° pilota tedesco a riuscirci.
Il 7 agosto 1942, per i risultati conseguiti, Hackl venne insignito anche delle Fronde di Quercia da aggiungere alla Croce di Cavaliere. Era il 109° soldato della Wehrmacht a ricevere questa rarissima decorazione, che gli venne appuntata personalmente da Hitler nel suo quartier generale di Rastenburg. Il 5 settembre arrivò a quota 118 abbattimenti, l’ultimo sul fronte russo prima di essere trasferito.
Duelli nel deserto e ferite in combattimento
Ai primi di novembre 1942 il II./JG 77 di Hackl ricevette l’ordine di trasferirsi urgentemente in Nord Africa per rinforzare l’Afrikakorps di Rommel in difficoltà. Dopo un viaggio avventuroso, il reparto si schierò a Zazur, 15 km a ovest di Tripoli. Il 20 dicembre Toni inaugurò il suo score su questo nuovo teatro abbattendo 2 P-40 Kittyhawk. Nei mesi successivi rivendicò altri 4 successi portando il totale a 124.
Ma il 4 febbraio 1943, durante un duello con i P-38 Lightning di scorta ai B-17, Hackl venne gravemente ferito e dovette compiere un atterraggio di emergenza col suo Bf 109 G-2 nei pressi di Matmata. Colpito alla testa e alla mano destra, dovette essere ricoverato per diversi mesi prima a Roma e poi in Germania. Solo a fine estate poté riprendere servizio attivo dopo una lunga convalescenza.
Caccia grossa ai bombardieri su la Germania
Nel settembre 1943 Hackl venne assegnato al III Gruppo dello Jagdgeschwader 11 (JG 11), impegnato nella difficile Difesa del Reich contro le incursioni angloamericane. Il 1° ottobre ne assunse il comando come maggiore, guidandolo nella nuova specialità: l’intercettazione dei quadrimotori nemici. Nei mesi successivi dimostrò tutto il suo valore in questo ruolo, rivendicando ben 25 “fortezze volanti” abbattute.
In particolare si distinse il 18 marzo 1944 centrando 3 B-24 Liberator in una sola missione e raggiungendo quota 139 vittorie. Ad aprile assunse brevemente il comando ad interim dell’intero JG 11 per la convalescenza del comandante Hermann Graf. Ma il 15 dello stesso mese venne di nuovo ferito in azione da una scorta di P-47 Thunderbolt, costretto a un atterraggio forzato col suo Focke-Wulf Fw 190 A.
Promosso maggiore il 1° maggio, Hackl tornò in azione a fine mese assumendo il comando del JG 76 con base a Athies-sous-Laon in Francia. Qui condusse il reparto nella feroce battaglia aerea per contrastare gli sbarchi in Normandia e l’avanzata alleata verso Parigi. Nonostante inferiorità numerica e di mezzi, i suoi piloti si batterono con valore fino al limite delle forze.
Il 12 luglio Hackl venne insignito delle Spade da aggiungere alla Croce di Cavaliere con Foglie di Quercia per aver raggiunto 162 vittorie. Un onore riservato solo a una manciata di aviatori e che ne consacrava definitivamente il valore. Lasciò il comando del JG 76 il 7 ottobre per assumere quello del II./JG 26, impegnato anch’esso nella difesa dello spazio aereo tedesco e nell’addestramento sui rivoluzionari caccia Focke-Wulf Fw 190 D-9 ad alte prestazioni.
Ultimi incarichi e fine della guerra
Nella fase terminale del conflitto, con la Luftwaffe ormai al collasso, Hackl ricoprì ancora incarichi di grande responsabilità. Il 29 gennaio 1945 divenne comandante dello JG 300, una delle ultime unità a contrastare con efficacia i raid strategici alleati. Poi a fine febbraio passò allo JG 11 subentrando al maggiore Jürgen Harder rimasto ucciso in un incidente di volo.
In queste convulse settimane finali, Hackl rivendicò altre 24 vittorie che portarono il suo totale a 192, anche se non furono mai confermate ufficialmente. Il 3 maggio dovette affrontare un penoso caso disciplinare quando due suoi piloti tentarono di disertare rubando un aereo da trasporto. Processati e condannati a morte, uno fu graziato per intercessione dei commilitoni, l’altro fucilato il 7 maggio, a guerra ormai finita.
Anton Hackl sopravvisse al conflitto dopo essere stato abbattuto 8 volte e ferito 4. Con 192 vittorie certe e forse oltre 200 reali in circa 1000 missioni, di cui 34 bombardieri quadrimotori, fu il secondo miglior “cacciatore” di fortezze volanti della Luftwaffe e uno dei suoi assi più completi avendo combattuto su quasi tutti i fronti, dalla Norvegia all’Africa, dalla Russia alla Germania. Insignito delle massime decorazioni, incarnò le virtù di abilità, coraggio e dedizione dei piloti tedeschi.
Hackl tornò nella nativa Baviera dove visse il resto della sua vita come civile. Si spense a Ratisbona il 10 luglio 1984, all’età di 69 anni. Con lui scompariva uno dei più valorosi rappresentanti della caccia tedesca nella Seconda Guerra Mondiale.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 19 Marzo 1919
- Data morte: 7 Gennaio 1983
- Vittorie: 192
- Forza aerea: Luftwaffe
- Bibliografia – Riferimenti
- Walter A. Musciano: Messerschmitt Aces Aero Pub. Inc. 1986 ISBN: 0830683798
- Spick, Mike Luftwaffe Fighter Aces: The Jadgflieger and their Combat Tactics and Techniques. New York: Ivy Books (1996) ISBN 978-0-8041-1696-1.
- Luftwaffe Profile
- Traces of War