Questo enorme idrovolante aveva caratteristiche di autonomia tali da farne un ricognitore ideale, ma le buone capacità difensive e la capacità di trasportare un buon carico bellico fecero sì che il suo impiego venne esteso con successo alla scorta dei convogli e alla lotta ai sommergibili.
Presente in tutti i principali teatri del conflitto il Sunderland partecipò anche alla guerra di Corea.
Il Sunderland è un idrovolante a scafo centrale, ala alta, interamente metallico. E’ propulso da quattro motori Bristol Pegasus o quattro Pratt & Whitney Twin Wasp, questi ultimi di produzione americana, in entrambi i casi raffreddati ad aria.
Lo Short S.25 Sunderland è stato uno dei più importanti e versatili idrovolanti a scafo della storia, protagonista della lotta antisommergibile durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo imponente quadrimotore, sviluppato dalla britannica Short Brothers per specifiche dell’Air Ministry, fu il successore del precedente Short Sarafand e volò per la prima volta nell’ottobre 1937.
Genesi e sviluppo
Le origini del Sunderland risalgono al 1933, quando l’Air Ministry emise la specifica R.2/33 per un idroricognitore a lungo raggio che potesse sostituire il Sarafand. La Short Brothers propose il suo progetto S.25, frutto del lavoro del capo progettista Arthur Gouge.
Gouge disegnò una fusoliera dall’aerodinamica affinata, con un lungo muso vetrato per ospitare i mitraglieri e torrette per un pesante armamento difensivo. La struttura era interamente metallica, con un profondo scafo a due ponti. Le ali, costruite attorno a due longheroni in duralluminio, erano ricoperte di tela e introducevano un innovativo sistema di ipersostentatori Gouge sul bordo d’uscita, che scorrevano all’indietro su guide curve aumentando la superficie alare del 30% in fase di decollo e atterraggio.
Il mock-up fu approvato nel 1936 e il prototipo, K4774, volò per la prima volta il 16 ottobre 1937 ai comandi del capo collaudatore John Lankester Parker, equipaggiato con quattro radiali Bristol Pegasus X da 950 CV. Le prove confermarono le ottime caratteristiche: il Sunderland era veloce, manovrabile e aveva un’autonomia di oltre 4000 km.
La produzione fu avviata rapidamente e i primi esemplari di serie iniziarono a entrare in servizio con la RAF già nel 1938, in tempo per l’imminente conflitto. Furono costruiti in totale 749 Sunderland di tutte le versioni fino al 1946, principalmente negli stabilimenti Short di Rochester ma anche su licenza in Canada e Australia.
Tecnica
Il Sunderland era un grande idrovolante a scafo centrale dalla struttura interamente metallica. La fusoliera era divisa in due ponti: quello inferiore ospitava i serbatoi di combustibile, i compartimenti per bombe e siluri, una cambusa, una toilette e cuccette per l’equipaggio; quello superiore la cabina di pilotaggio, le postazioni dei mitraglieri e la torretta di coda.
L’ala aveva un profilo biconvesso ed era costruita attorno a due longheroni scatolati rivestiti in duralluminio. Gli impennaggi erano cruciformi, con un ampio piano orizzontale regolabile in volo. Due grandi galleggianti stabilizzatori erano fissati sotto le semiali.
Il cuore della propulsione erano quattro possenti radiali Bristol Pegasus da 1010 CV ciascuno, racchiusi in cappottature NACA e azionanti eliche tripala metalliche a passo variabile. I motori consentivano al Sunderland di raggiungere i 340 km/h a 610 metri e di decollare in soli 20 secondi con un carico di 27 tonnellate.
L’armamento era incentrato su mitragliatrici Browning da 7,7 mm in postazioni frontali, laterali e dorsali, più una torretta idraulica di coda con quattro armi. Sotto le ali trovavano posto rastrelliere per 910 kg di bombe, cariche di profondità o siluri. Il Sunderland poteva così ingaggiare i sommergibili in superficie e sott’acqua.
Gli equipaggi, formati da 8-11 uomini, potevano contare su una robusta corazzatura a protezione di motori e cabina, mentre l’utilizzo del duralluminio garantiva un’ottima resistenza alla corrosione. Ciononostante, la vita a bordo durante le lunghe missioni oceaniche restava spartana e disagevole.
Impiego operativo 1939-1942
Allo scoppio della guerra nel settembre 1939, la RAF schierava già 39 Sunderland con quattro Squadron costieri, che si rivelarono subito preziosi per la ricognizione marittima e il soccorso degli equipaggi delle navi affondate dagli U-Boot. Il 21 settembre 1939 un Sunderland trasse in salvo l’intero equipaggio di 34 uomini del mercantile Kensington Court nel Mare del Nord.
Ben presto, tuttavia, i Sunderland passarono al contrattacco. Il 17 luglio 1940 un esemplare del No.10 Squadron RAAF australiano ottenne la prima vittoria autonoma su un U-Boot. Negli anni successivi i Sunderland avrebbero incrementato il loro score, dimostrando di poter tenere testa ai caccia della Luftwaffe che cercavano di ostacolarli.
Un episodio leggendario avvenne il 3 aprile 1940, quando un Sunderland in pattuglia sulla Norvegia fu attaccato da sei Junkers Ju-88C. Nel violento scontro, il quadrimotore abbatté un caccia, ne danneggiò un altro costringendolo a un atterraggio di fortuna e mise in fuga i restanti. I tedeschi soprannominarono rispettosamente il Sunderland “Fliegendes Stachelschwein”, il “porcospino volante“.
Un altro teatro dove gli idrovolanti britannici diedero un contributo importante fu il Mediterraneo. Durante l’evacuazione di Creta nel maggio 1941, i Sunderland trasportarono fino a 82 soldati alla volta sotto il fuoco nemico. Uno di essi compì la ricognizione fotografica preliminare su Taranto, spianando la strada al celebre attacco dei Fairey Swordfish della Fleet Air Arm.
Impiego operativo 1943-1945
Con l’evolversi del conflitto, i Sunderland furono dotati di nuovi e più efficaci armamenti, come bombe di profondità riempite di Torpex ad alto potenziale e razzi non guidati RP-3. Dal 1943 adottarono anche il nuovo radar centimetrico ASV Mk.III, invisibile ai ricevitori d’allarme Metox in dotazione agli U-Boot.
Inizialmente colti di sorpresa, i tedeschi reagirono installando mitragliere binate da 20 mm e cannoni da 37 mm sulle torrette dei loro sommergibili, che potevano così ingaggiare duelli d’artiglieria con i Sunderland. Questi risposero a loro volta con l’aggiunta di mitragliatrici pesanti Browning da 12,7 mm brandeggiabili negli oblò laterali.
Un esempio della ferocia di questi scontri si ebbe il 2 giugno 1943, quando il Sunderland Mk.III “N for Nuts” del No.461 Squadron RAAF fu attaccato nel Golfo di Biscaglia da otto Ju-88C del KG40 tedesco, determinati ad abbatterlo. Ne seguì una battaglia di 40 minuti in cui il Sunderland abbatté tre caccia e ne danneggiò altri, pur venendo gravemente colpito a sua volta.
Con dieci membri dell’equipaggio feriti, un motore in fiamme e danni estesi, il pilota Colin Walker riuscì con grande abilità a far ammarare il Sunderland sulle coste della Cornovaglia dopo un volo di 6 ore. Walker fu decorato con la Distinguished Service Order e l’episodio divenne leggendario, a riprova della straordinaria resistenza del quadrimotore della Short.
Il dopoguerra e gli ultimi anni
Dopo la resa della Germania, molti Sunderland costruiti a Belfast furono semplicemente affondati in mare, non essendoci più necessità del loro impiego in Europa. In Estremo Oriente, tuttavia, rimasero in servizio più a lungo con la RAF e la RNZAF, operando da basi come Singapore fino alla fine degli anni ’50.
Un impiego insolito dei Sunderland si ebbe durante il ponte aereo per Berlino del 1948-49, quando una decina di esemplari furono utilizzati per trasportare sale e generi di prima necessità ammarando sulla superficie ghiacciata dei laghi attorno alla città, in supporto agli sforzi degli aerei da trasporto britannici e americani.
Durante la guerra di Corea del 1950-53, gli Squadron No.88, 205 e 209 della RAF schierarono i loro Sunderland in appoggio alle forze dell’ONU, conducendo missioni di ricognizione e soccorso fino a 13 ore sui cieli della penisola, sia nel periodo del conflitto che durante l’armistizio, fino al ritiro definitivo nel settembre 1954.
Gli ultimi Sunderland militari furono quelli del No.5 Squadron RNZAF neozelandese, che li mantenne in servizio fino al 1967, quando furono sostituiti dai più moderni pattugliatori Lockheed P-3 Orion. In ambito civile, alcuni esemplari convertiti, noti come Hythe e Sandringham, continuarono a volare come aerei di linea anfibio fino al 1974.
Oggi solo una manciata di Sunderland sopravvive in musei e collezioni, a testimonianza di un progetto straordinario che fu determinante per le sorti della battaglia dell’Atlantico. Robusto, affidabile e potentemente armato, questo porcospino dei cieli rese un servizio insostituibile, meritandosi il rispetto di amici e nemici e salvando migliaia di vite.
Principali varianti dell’idrovolante Short Sunderland
- Sunderland Mk.I: motori Bristol Pegasus XXII, radar ASV Mk.II, costruito in 89 esemplari. Il carico bellico era di 910 Kg nella stiva (solitamente 4 bombe da 250 libbre oppure due 500 oppure due mine da 1000), ulteriore carico bellico poteva essere trasportato in alloggiamenti sotto le ali. A partire dalla fine del 1940 vennero aggiunte due mitragliatrici Vickers K in postazioni difensiva nella parte superiore della fusoliera e un secondo cannone venne aggiunto nel muso. Sempre nel 1940 vennero adottati nuovi galleggianti a scarponi e eliche a velocità costante.
- Sunderland Mk.II: versione con motori Bristol Pegasus XVIII da 1.065 hp dotati di turbocompressore, costruita in 843 esemplari, in produzione a partire dall’agosto 1941; alcuni tra gli ultimi esemplari prodotti avevano una torretta dorsale con due mitragliatrici da 7.7mm invece delle due armi brandeggiabili nei finestrini
- Sunderland Mk.III: versione con scafo migliorato e dotata di radar ASV Mk.III, costruita in 461 esemplari in produzione a partire dal dicembre 1941
- Sunderland MK.IV: motori Bristol Hercules XIX, scavo e coda di nuovo progetto, successivamente denominata Short Seaford Mk.I; la versione fu introdotta in seguito a una specifica ministeriale del 1942 e aveva un’ala rinforzata, piani di coda di nuova concezione, fusoliera allungata, armamento difensivo potenziato e prestazioni complessivamente migliori sia in aria che in acqua.
- Sunderland Mk.V: versione motori Pratt & Whitney R-1830 Twin Wasp da 1.200 hp, costruita in 155 esemplari e denominata MR5 dopo la guerra
- Hyte: versione demilitarizzata, utilizzata per il trasporto postale e il trasporto di persone verso la fine della guerra e nel dopoguerra
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Gran Bretagna
- Modello: Short Sunderland Mk. I
- Costruttore: Short Brothers Ltd.
- Tipo: Ricognizione
- Motore:
4 Bristol Pegasus XXII, radiali a 9 cilindri raffreddati ad aria, 1.010 HP ciascuno
- Anno: 1938
- Apertura alare m.: 34.35
- Lunghezza m.: 26.11
- Altezza m.: 10.00
- Peso al decollo Kg.: 20.200
- Velocità massima Km/h: 338 a 2.000 m.
- Quota massima operativa m.: 5.500
- Autonomia Km: 4.800
- Armamento difensivo:
7 mitragliatrici
- Equipaggio: 13
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- MOTAT
- u-boat.net
- RAF Museum
- 205/209 Squadron