Progettato per la ricognizione ed il bombardamento tattico, l’Hanriot NC 530 dimostrò caratteristiche mediocri, tanto che dopo la costruzione di due prototipi la produzione non fu mai avviata. Nel 1939 l’Armèe de l’Air aveva trovato nel Potez 630 un aereo di prestazioni assai più valide, così che lo NC 530 venne abbandonato.
L’Hanriot NC 530 è un bimotore monoplano ad ala media e carrello fisso, propulso da due motori Gnome Rhone radiali. La fusoliera si distingue per le ampie vetrature, tipiche dei ricognitori francesi.
Nella seconda metà degli anni ’30, l’industria aeronautica francese propose diversi progetti di velivoli multiruolo per rispondere alle esigenze di ammodernamento dell’Armée de l’Air. Tra questi figuravano gli aerei della cosiddetta famiglia Hanriot NC.500, destinati a compiti di ricognizione, cooperazione con l’esercito e addestramento avanzato. Nonostante le buone premesse, questi bimotori dal disegno moderno non superarono mai lo stadio di prototipo a causa di una serie di circostanze avverse. Vediamo più in dettaglio la loro interessante storia.
Origini
Nel febbraio 1937, in applicazione di una legge dell’anno precedente, venne costituita la Société Nationale de Constructions Aéronautiques du Centre (SNCAC) dalla fusione delle aziende Farman e Hanriot, entrambe nazionalizzate. Presso gli uffici progetti di queste due ditte erano già in corso di sviluppo diversi velivoli, che sarebbero poi stati designati come SNCAC ma spesso citati ancora con i nomi delle aziende d’origine. È il caso del ricognitore NC.530, frequentemente indicato come “Hanriot 530” o “Hanriot NC.530”.
Progetto
L’NC.510 nacque per assolvere sia compiti di cooperazione con le forze di terra che di addestramento avanzato dei piloti. Si trattava di un monoplano bimotore ad ala media, con la parte centrale dell’ala a pianta rettangolare e controventata, mentre le sezioni esterne erano rastremate e a sbalzo. La struttura alare si basava su due longheroni metallici, con centine e rivestimento in metallo al centro, misti in legno e metallo verso le estremità, dove comparivano anche superfici in tela. Erano presenti ipersostentatori di tipo split.
La fusoliera era divisa in una sezione anteriore e una posteriore, entrambe a sezione circolare. La parte frontale, con cabina chiusa, alloggiava il pilota davanti al bordo d’entrata alare e un osservatore, dotato di doppi comandi, dietro di lui. La struttura era in legno di abete con fasciame in compensato. Sotto la fusoliera l’osservatore poteva accedere a un lungo tunnel vetrato di forma rettangolare. La sezione di coda, anch’essa in abete ma con controventatura interna in cavi d’acciaio, era rivestita in tela. Dietro al bordo d’uscita alare si trovava un abitacolo vetrato per il mitragliere/marconista. I due abitacoli erano collegati da una struttura metallica trasversale interna che si connetteva anche alle due coppie di montanti alari.
L’impennaggio in legno, controventato, si fissava alla fusoliera tramite un’intelaiatura metallica. Lo stabilizzatore aveva un marcato diedro positivo e supportava due derive ovali con timoni. Le superfici fisse erano rivestite in compensato, mentre equilibratori e timoni avevano copertura in tela ed erano aerodinamicamente e staticamente bilanciati. I piani verticali disponevano di alette trim.
Il carrello d’atterraggio era triciclo posteriore fisso, con gambe principali dotate di ammortizzatori oleopneumatici fissate alla parte interna delle gondole motore e controventate alla struttura alare. Ruote e gambe erano carenate, mentre posteriormente era presente un pattino di coda ammortizzato.
L’armamento comprendeva tre mitragliatrici: una fissa in caccia, una brandeggiabile dorsale e una ventrale. Erano presenti anche attacchi per razzi illuminanti e bombe al fosforo, oltre a macchine fotografiche a controllo remoto e a disposizione dell’equipaggio per le missioni di ricognizione.
Sviluppi
L’NC.510 volò per la prima volta il 20 giugno 1938, spinto da due radiali Gnome-Rhône 9Kfr a 9 cilindri da 770 CV che azionavano eliche bipala in legno a passo fisso. Nel dicembre dello stesso anno l’aereo venne esposto al Salone Aeronautico di Parigi equipaggiato con motori Gnome-Rhône 14M a 14 cilindri doppia stella da 507 kW e eliche tripala. Nonostante la cilindrata e la potenza inferiori, questi propulsori erano più compatti di diametro e consentivano di ridurre la superficie frontale del 47%. La versione ripulita aerodinamicamente e con i nuovi motori, designata NC.510M, compì il primo volo il 14 gennaio 1939.
Un ulteriore affinamento del disegno, in particolare con l’eliminazione della gondola ventrale, portò allo sviluppo dell’NC.530. Due prototipi di questa versione volarono a partire dal 28 giugno 1939 ma non si concretizzò alcun ordine di produzione.
Occasione mancata
Sebbene tecnicamente interessanti e dotati di buone prestazioni, gli aerei della famiglia Hanriot NC.500 non raggiunsero mai la produzione di serie. Ciò fu dovuto a una combinazione di ritardi nello sviluppo, ripensamenti sul ruolo da assegnare a questi velivoli e, non ultima, la disfatta della Francia nel 1940. Con l’armistizio e l’occupazione tedesca svanì definitivamente ogni speranza di vedere gli Hanriot NC.500 entrare in servizio. Rimane il rimpianto per un progetto dall’indubbio potenziale, che avrebbe potuto dare un contributo significativo allo sforzo bellico francese se fosse giunto a maturazione prima dello scoppio della guerra.
Principali varianti dello Hanriot NC 530
- NC.510: un unico esemplare costruito, motorizzato con due Gnome-Rhone 9Kfr radiali a 9 cilindri da 770 cavalli
- NC.510M: versione ottenuta modificando lo NC 510 per usare i motori Gnome-Rhone 14M, radiali a 14 cilindri da 680 cavalli
- NC.530: due esemplari di questa versione vennero costruiti che presentava una fusoliera modificata e priva della gondola ventrale con motori NC.510M; effettuò il primo volo il 28 giugno 1939
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Francia
- Modello: Hanriot NC 530
- Costruttore: SNCAC
- Tipo: Ricognizione
- Motore:
2 Gnome-Rhone 14 M. radiali a 14 cilindri raffreddati ad aria da 700 HP ciascuno
- Anno: 1940
- Apertura alare m.: 13.08
- Lunghezza m.: 11.35
- Altezza m.:
- Peso al decollo Kg.: 5.095
- Velocità massima Km/h: 410 a 5.150 m.
- Quota massima operativa m.: 8.500
- Autonomia Km: 1.800
- Armamento difensivo:
3 mitragliatrici
- Equipaggio: 3
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.