Fiat R.S.14

di redazione
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Fiat R.S.14

Il Fiat RS 14 era pronto per la produzione sin dal 1938, tuttavia la messa a punto fu più lunga del previsto, tanto da ritardare di almeno tre anni l’entrata in servizio dell’aereo.

Previsto per la ricognizione, lo RS 14 venne intensamente utilizzato per tutta la durata della guerra. Data inoltre la possibilità di trasportare un buon carico bellico, venne usato anche per il pattugliamento antisommergibile.

La produzione fu di 152 esemplari, ma solo una decina sopravvissero fino all’8 settembre; questi aerei vennero utilizzati fino al dopoguerra.

Il Fiat R.S.14 (noto anche come CMASA R.S.14) fu un idrovolante a scarponi da ricognizione strategica a lungo raggio, progettato dalla FIAT e costruito negli stabilimenti CMASA di Marina di Pisa nei primi anni ’40. Questo elegante bimotore dalla struttura interamente metallica venne impiegato dalla Regia Aeronautica durante la Seconda Guerra Mondiale principalmente per missioni di pattugliamento marittimo, scorta convogli e lotta antisommergibile.

Fiat R.S.14

La genesi del progetto

La storia del R.S.14 inizia nel 1937, quando la Regia Marina emise una specifica per un nuovo idrovolante da ricognizione a lungo raggio che potesse affiancare e poi sostituire i più anziani CANT Z.501 e Z.506. Le richieste erano impegnative: si chiedeva un aereo capace di raggiungere una velocità di crociera di 300 km/h, con punte di 350 km/h in caso di necessità.

La FIAT affidò il progetto a due dei suoi migliori ingegneri aeronautici: Manlio Stiavelli e Lucio Lazzarino. I due idearono un velivolo monoplano ad ala bassa dalla struttura completamente metallica, denominato appunto R.S.14 (Ricognitore Stiavelli 14). La configurazione prevedeva due potenti motori alloggiati in gondole sulle ali, una fusoliera con muso vetrato per gli osservatori e un impennaggio di coda tradizionale.

Per il galleggiamento ci si affidò a due robusti scarponi metallici, collegati alle gondole motore e alla fusoliera da una serie di montanti e tiranti che davano al velivolo un caratteristico aspetto “a trampolo”. L’aereo era difeso da una mitragliatrice da 12,7 mm in torretta dorsale e due da 7,7 mm in fusoliera, e poteva trasportare fino a 400 kg di bombe.

La costruzione del R.S.14 venne affidata agli stabilimenti CMASA di Marina di Pisa, che potevano vantare una lunga esperienza nella realizzazione di idrovolanti metallici come i Dornier Wal. Le doti di velocità e manovrabilità del prototipo, portato in volo nel maggio 1939, si dimostrarono eccellenti, superiori alle specifiche.

Purtroppo emersero anche alcuni problemi, tra cui una certa fragilità dei montanti dei galleggianti, che portarono a vari incidenti in fase di ammaraggio. Per risolvere questi difetti di gioventù ci vollero quasi due anni di messa a punto, tanto che le prime consegne ai reparti slittarono fino alla fine del 1941.

Impiego operativo

Entrati finalmente in servizio, i Fiat R.S.14 vennero assegnati ai reparti di ricognizione marittima della Regia Aeronautica dislocati nel Sud Italia e nelle isole. I loro compiti principali erano le missioni di pattugliamento a lungo raggio, la scorta ai convogli navali e la lotta antisommergibile.

Grazie alla loro notevole autonomia, questi idrovolanti potevano spingersi molto al largo, rimanendo in volo per molte ore alla ricerca di navi e sommergibili nemici. Inoltre, con il loro discreto armamento difensivo, erano in grado di fronteggiare caccia avversari anche più veloci e meglio equipaggiati.

Famoso è il caso del R.S.14 che il 9 maggio 1942, al comando del sergente maggiore Pietro Bonannini, intercettò due Spitfire britannici decollati dalle portaerei HMS Eagle e USS Wasp e diretti a Malta. Bonannini riuscì con le sue mitragliatrici a colpire entrambi i caccia, che entrarono in collisione e precipitarono, in uno scontro che dimostrò le capacità del bimotore italiano e dei suoi equipaggi.

Gli R.S.14 continuarono a operare fino allo sbarco alleato in Sicilia nell’estate 1943, quando molti esemplari vennero danneggiati o distrutti per evitare la cattura. I superstiti entrarono nei ranghi dell’Aeronautica Cobelligerante Italiana, contribuendo allo sforzo bellico a fianco degli anglo-americani fino alla fine del conflitto.

Nel dopoguerra, un pugno di R.S.14 venne preso in carico dalla neocostituita Aeronautica Militare, prestando servizio ancora per qualche anno prima del pensionamento nei primi anni ’50. Si concluse così la carriera di questo importante ma poco conosciuto protagonista della guerra aeronavale italiana.

Fiat R.S.14
Fiat R.S.14

Conclusioni

Pur senza raggiungere la fama di altri idrovolanti italiani come i CANT Z.506 e i Macchi M.C.94, il Fiat R.S.14 dette un contributo significativo allo sforzo bellico della Regia Aeronautica nella battaglia dei convogli in Mediterraneo. Veloce, ben armato e dall’autonomia record per l’epoca, questo bimotore dalla linea elegante e razionale si dimostrò un valido ricognitore marittimo.

Nonostante una genesi travagliata e una carriera operativa relativamente breve, il R.S.14 si ritagliò un posto di riguardo nella storia dell’aviazione italiana. Progettato e costruito secondo gli standard più moderni dell’epoca, interamente in metallo e con linee aerodinamiche, rappresentò un notevole salto di qualità rispetto ai pari ruolo che andava a sostituire.

Il Fiat R.S.14 incarnava perfettamente la filosofia che guidava i progettisti aeronautici italiani del periodo: realizzare velivoli dalle prestazioni brillanti, spesso molto avanzati dal punto di vista tecnico, ma non sempre in grado di reggere l’impatto con le dure condizioni della guerra, né supportati da una sufficiente preparazione tattica e logistica.

Nonostante questi limiti, comuni a tanti aerei italiani, il R.S.14 rimane una delle più interessanti realizzazioni aeronautiche nazionali del secondo conflitto mondiale. Una macchina imponente e ardita, capace di competere ad armi pari con i migliori idrovolanti alleati e avversari, affrontando con coraggio le sfide di un conflitto aeronavale totale come mai si era visto.

La sua eredità è quella di decine di coraggiosi equipaggi che su questo grande “uccello marino” seppero compiere imprese memorabili, contribuendo a scrivere alcune delle pagine più luminose della Regia Aeronautica. Una storia di dedizione e sacrificio che merita di essere riscoperta e ricordata a oltre 80 anni di distanza.

Principali varianti del Fiat R.S.14

  • Prototipi: vennero costruiti due prototipi per valutazioni e test di volo
  • RA.14: versione idrovolante propulsa da due motori Fiat A.74 RC.38 radiali da 840 cavalli; ne vennero costruiti complessivamente 186 esemplari
  • AS.14: versione terrestre dotata di carrello di atterraggio retrattile, ne venne costruito un solo esemplare

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Italia
  • Modello: Fiat R.S.14
  • Costruttore: CMASA
  • Tipo: Ricognizione
  • Motore:

    2 Fiat A.74 RC 38, radiali a 14 cilindri, raffreddati ad aria, da 840 HP

  • Anno: 1942
  • Apertura alare m.: 19.54
  • Lunghezza m.: 14.10
  • Altezza m.: 5.63
  • Peso al decollo Kg.: 8.470
  • Velocità massima Km/h: 390 a 6.300 m.
  • Quota massima operativa m.: 6.300
  • Autonomia Km: 2.500 
  • Armamento difensivo:

    3 mitragliatrici

  • Equipaggio: 4-5
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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