Adibito al trasporto, al soccorso in mare ed alla ricognizione, il Do 24 riproponeva, sia pure con dimensioni maggiori e tre motori anzichè due, la formula del Do 18, cui successe nelle file della Luftwaffe.
Il Dornier 24 aveva un buon comportamento, sia in aria che in acqua; venne prodotto anche in Olanda ed in Francia, durante l’occupazione tedesca.
Il Dornier Do 24 è un idrovolante a scafo centrale, trimotore ad ala alta. I piani verticali di coda sono sdoppiati e la propulsione è affidata a tre B.M.W. radiali.
Il Dornier Do 24 fu un idrovolante trimotore sviluppato dall’azienda tedesca Dornier Flugzeugwerke negli anni ’30 per svolgere missioni di pattugliamento marittimo e soccorso in mare. Tra il 1937 e il 1945 ne furono costruiti complessivamente 279 esemplari presso diversi stabilimenti.
Sviluppo e caratteristiche
Lo sviluppo del Do 24 iniziò in risposta ad una specifica emessa dalla Koninklijke Marine, la marina militare olandese, per un idrovolante da impiegare nelle Indie Orientali Olandesi in sostituzione dei Dornier Wal in servizio. Il 3 agosto 1936 il governo olandese firmò un contratto per sei Do 24, mentre altri due prototipi furono ordinati dalla Kriegsmarine per una valutazione comparativa con il Blohm & Voss BV 138.
Il Do 24 era un monoplano ad ala alta a parasole di costruzione interamente metallica, caratterizzato da uno scafo centrale di grandi dimensioni dotato di galleggianti laterali stabilizzatori. Gli impennaggi di coda erano del tipo bideriva, mentre la propulsione era affidata a tre motori radiali montati sul bordo d’entrata alare. Il carburante era stivato all’interno dei galleggianti e nella sezione centrale dell’ala.
Fino a 1200 kg di bombe potevano essere trasportate sotto le ali, mentre l’armamento difensivo consisteva in tre torrette (una frontale, una dorsale e una caudale) inizialmente armate con mitragliatrici, che nelle versioni successive furono rimpiazzate da un cannone da 20 mm in quella dorsale. Il Do 24 fu uno dei pochi velivoli della Luftwaffe ad essere dotato di una postazione difensiva caudale.
Impiego operativo
I Do 24 costruiti per la Koninklijke Marine (designati Do 24K-1 e in seguito semplicemente come X-boats) volarono per la prima volta il 3 luglio 1937 equipaggiati con motori radiali Wright R-1820-F52 da 887 CV, gli stessi impiegati sui bombardieri Martin 139 in servizio nelle Indie Olandesi. Impressionata dalle ottime prestazioni dimostrate, specie nella capacità di operare con mare molto mosso, la marina olandese ordinò il 22 luglio 1937 altri dodici esemplari, portando a 90 il numero totale previsto, di cui 30 costruiti direttamente dalla Dornier e i restanti 60 su licenza nei Paesi Bassi dalla Aviolanda.
L’invasione tedesca del maggio 1940 pose fine a questi piani ma nel frattempo 37 Do 24 erano già stati inviati nelle Indie Orientali dove presero parte ai combattimenti contro i giapponesi. Degna di nota fu l’azione del 17 dicembre 1941 quando un Do 24 olandese riuscì ad affondare il cacciatorpediniere nipponico Shinonome impegnato a scortare una flotta di invasione diretta a Miri nel Borneo britannico.
Dopo l’occupazione delle Indie, sei Do 24 olandesi sopravvissuti furono trasferiti alla RAAF australiana che li utilizzò come aerei da trasporto in Nuova Guinea fino alla metà del 1944.
In Europa, i Do 24 catturati nei Paesi Bassi e quelli di nuova produzione andarono a equipaggiare i reparti della Seenotdienst, il servizio di soccorso della Luftwaffe fino ad allora dotato dei vecchi idrovolanti a scafo centrale Heinkel He 59. I Do 24 furono impiegati su tutti i fronti marittimi, dall’Artico al Mediterraneo, oltre che nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, sia nel ruolo di soccorso che in quello di trasporto tattico, in particolare per mantenere i contatti con le truppe tagliate fuori sulle isole greche.
Nel corso della guerra, oltre alle linee di montaggio tedesche ed olandesi, una produzione del Do 24 venne avviata anche nello stabilimento CAMS di Sartrouville, in Francia, gestito dalla SNCAN sotto l’occupazione tedesca. Qui furono completati 48 aerei fino alla Liberazione, cui se ne aggiunsero altri 40 costruiti per la Marine Nationale nel dopoguerra e rimasti in servizio fino al 1952.
Ulteriori utilizzatori del Do 24 furono la Svezia, che utilizzò un esemplare atterrato per emergenza in territorio neutrale nel 1944 e rimasto in servizio fino al 1952, e la Spagna franchista che ne ricevette dodici nel 1944 impiegandoli fino alla fine degli anni ’60. Proprio dalla Spagna proviene l’unico Do 24 ancora in condizioni di volo, estesamente modificato dalla EADS nel 1987 con una nuova ala, motori turboelica e carrello retrattile e portato in volo nel 2004 dal nipote di Claudius Dornier in un raid mondiale a scopo benefico.
Esemplari superstiti
Nonostante le centinaia di esemplari costruiti, solo pochi Dornier Do 24 sono sopravvissuti fino ai giorni nostri, perlopiù conservati in musei:
In Australia, un Do 24K-1 in livrea olandese è esposto presso il Lake Boga Flying Boat Museum a Lake Boga, nello stato di Victoria. La fusoliera di questo esemplare era stata in precedenza utilizzata come imbarcazione privata a Echuca, sempre in Australia.
In Francia, la sezione anteriore di un Do 24T-3 è conservata presso il Musée de l’Hydraviation di Biscarrosse, dipartimento della Nuova Aquitania.
In Germania si trovano due Do 24: un Do 24T-3 completo è esposto allo Flugwerft Schleißheim, la sezione aeronautica del Deutsches Museum a Oberschleißheim, in Baviera. Questo esemplare combina la fusoliera del Do 24 costruito dalla Aviolanda con matricola 5291 e l’ala originale del Do 24 poi convertito nell’unico esemplare ammodernato Do 24 ATT. Un altro Do 24T, ridotto alla sola fusoliera, si trova invece al Technik Museum Speyer.
Nei Paesi Bassi, il Nationaal Militair Museum di Soesterberg espone un Do 24T-3 con matricola 3387 e livrea del Marine Luchtvaartdienst, l’aviazione di marina olandese.
Infine in Spagna il Museo del Aire di Madrid-Cuatro Vientos conserva il Do 24T-3 matricola 2134.
Oltre a questi esemplari museali sopravvive un Do 24T-3 di provenienza spagnola estesamente modificato dalla EADS nel 1987 e riportato in condizioni di volo. Questo esemplare, che costituisce una sorta di ibrido con la moderna tecnologia, ha volato nel 2004 in un raid mondiale a scopo benefico.
Principali varianti del Dornier Do 24
- Do 24K-1: 36 aerei costruiti su licenza in Svizzera e in Olanda
- Do 24K-2: versione prodotta su licenza in Olanda con tre motori Wright R-1820-G102 da 1.000 cavalli; un solo esemplare costruito
- Do 24N-1: 11 aerei prodotti in Olanda come K-2 e completati per la Luftwaffe con tre motori Wright R-1820-G102 da 1.000 cavalli
- Do 24T-1: versione prodotta su licenza in Francia, 48 esemplari costruiti
- Do 24T-1: versione prodotta in Olanda per la Luftwaffe, propulsa da tre motori BMW Bramo 323R-2; ne furono costruiti complessivamente 159 comprendendo anche le versioni T-2 e T-3
- Do 24T-2: 24 esemplari sostanzialmente simili al T-1
- Do 24 T-3: 24 esemplari sostanzialmente simili al T-1 prodotti in Olanda da Aviolandia e in Francia dalla SNCAN
- Do 24ATT: versione post-bellica anfibia, ottenuta dalla conversione di un esemplare esistente con l’adozione di tre motori turboelica Pratt & Whitney Canada PT6A-45 (un solo esemplare ottenuto da conversione)
- Do 318: versione modificata di Do 24T e dotata di un sistema di controllo dello strato limite. Un solo esemplare costruito nel 1944
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Germania
- Modello: Dornier Do 24
- Costruttore: Dornier Werke GmbH
- Tipo: Ricognizione
- Motore:
3 B.M.W. 323 R-2 radiali a 9 cilindri, raffreddati ad aria, da 1.000 HP ciascuno
- Anno: 1941
- Apertura alare m.: 27.00
- Lunghezza m.: 22.04
- Altezza m.: 5.74
- Peso al decollo Kg.: 16.180
- Velocità massima Km/h: 331 a 2.600 m.
- Quota massima operativa m.: 7.500
- Autonomia Km: 4.700
- Armamento difensivo:
2 mitragliatrici, 1 cannone da 20mm
- Equipaggio: 4-5
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- Dornier24.com
- Iren Dornier
- PlaneHistoria