L’Hornet era un aereo validissimo e, pur non facendo in tempo a partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, rimase in servizio fino alla metà degli anni cinquanta, affiancando aerei a reazione.
Derivato sostanzialmente dal de Havilland Mosquito, l’Hornet era più piccolo del predecessore, manteneva la costruzione in legno ed era eccezionalmente veloce.
La grande autonomia avrebbe permesso l’impiego dell’Hornet come caccia di scorta anche per le enormi distanze nel teatro del Pacifico.
L’Hornet è un bimotore monoplano ad ala media, propulso da due motori Rolls Royce Merlin raffreddati a liquido.
Il de Havilland DH.103 Hornet fu un caccia bimotore ad elica sviluppato dall’azienda britannica de Havilland durante la Seconda Guerra Mondiale. Pur non avendo preso parte al conflitto, l’Hornet rappresentò un significativo passo avanti nella tecnologia aeronautica dell’epoca, introducendo soluzioni innovative che ne fecero uno dei caccia con motore a pistoni più veloci mai realizzati.
Genesi del progetto
Nell’autunno del 1941, in pieno conflitto mondiale, il team di progettisti della de Havilland guidato da R. E. Bishop iniziò a lavorare su un nuovo concetto di caccia bimotore. L’idea era quella di realizzare un velivolo che potesse operare come caccia a lungo raggio, in particolare nel teatro del Pacifico contro il Giappone.
Inizialmente denominato DH.101, il progetto prevedeva l’impiego di due potenti motori Napier Sabre. Tuttavia, a causa della scarsa disponibilità di questi propulsori, si optò per una soluzione meno ambiziosa, il DH.102, che avrebbe dovuto montare i Rolls-Royce Griffon o Merlin. Nemmeno questa configurazione si rivelò soddisfacente, poiché le prestazioni sarebbero state inferiori a quelle del de Havilland Mosquito già in servizio.
Fu così che nel novembre 1942 nacque il DH.103, che sarebbe diventato l’Hornet. Questo progetto faceva tesoro dell’esperienza acquisita con il Mosquito, del quale riprendeva la costruzione interamente lignea, ma introduceva una serie di innovazioni aerodinamiche e strutturali tali da farne una macchina completamente nuova.
Caratteristiche tecniche
L’Hornet era un monoplano ad ala bassa di costruzione interamente lignea, caratterizzato da linee aerodinamiche molto pulite ed eleganti. La fusoliera, a sezione ovale, era realizzata con la tecnica del compensato “a sandwich” su un’anima di balsa, già sperimentata con successo sul Mosquito. La coda aveva il classico impennaggio monoderiva dei velivoli de Havilland.
L’ala, montata bassa, era la parte più innovativa del progetto. Sottile e dall’elevato allungamento, presentava un profilo laminare simile a quello del P-51 Mustang. La struttura alare era di tipo misto: le centine erano in legno mentre il rivestimento era metallico (in lega leggera Alclad) nella parte inferiore, per una maggiore robustezza. Questa scelta fu dettata dalla necessità di irrigidire l’ala per le previste operazioni da portaerei.
Il carrello d’atterraggio era di tipo classico, con le gambe principali che si ritraevano all’indietro nelle gondole motore, dotate di una caratteristica carenatura ellittica. I motori prescelti erano due Rolls-Royce Merlin 130 e 131 da 2030 CV, ottimizzati per ridurre la sezione frontale. Una particolarità era il senso di rotazione opposto delle eliche, che annullava la coppia di reazione.
L’armamento si basava su quattro cannoni Hispano Mk.V da 20 mm con 190 colpi per arma. Sotto le ali erano previsti attacchi per carichi di caduta come bombe, razzi o serbatoi ausiliari.
Sviluppo
Il prototipo dell’Hornet, matricola RR915, volò per la prima volta il 28 luglio 1944 nelle mani del capo collaudatore Geoffrey de Havilland Jr., a soli 13 mesi dall’approvazione ufficiale del progetto. Le prove confermarono le eccezionali doti velocistiche della macchina, che durante i test raggiunse i 780 km/h in volo livellato.
Mentre proseguiva lo sviluppo, nell’estate del 1944 iniziò la produzione in serie negli stabilimenti di Hatfield. Le consegne ai reparti della RAF iniziarono nel febbraio 1945, troppo tardi per vedere impiego operativo nel conflitto. In totale furono costruiti 383 esemplari dell’Hornet in varie versioni, inclusi prototipi e modelli da esportazione.
Impiego operativo
I primi Hornet F.1 entrarono in servizio nell’estate del 1946 con il No.64 Squadron della RAF. In breve l’aereo equipaggiò altre unità come i No.19, 41 e 65 Squadron.
Con l’aggravarsi dell’Emergenza Malese nel 1948, diversi Hornet F.3 furono trasferiti in Estremo Oriente per appoggiare le forze di sicurezza britanniche contro i guerriglieri comunisti. I velivoli, dotati di razzi e bombe, si dimostrarono efficaci nel ruolo di supporto ravvicinato grazie all’autonomia e alla possibilità di rimanere in zona operazioni per 2 ore. Furono anche impiegati per scorta ai convogli.
In particolare il No.45 Squadron, di base a Singapore, totalizzò ben 4500 missioni operative in 5 anni con i suoi Hornet, stabilendo un record assoluto per un reparto della RAF in Estremo Oriente.
Un’altra zona calda fu Hong Kong, dove nel luglio 1954 gli Hornet di Kai Tak intervennero in seguito all’abbattimento di un quadrimotore di linea della Cathay Pacific da parte di caccia cinesi al largo di Hainan.
Le ultime missioni operative dell’Hornet con la RAF risalgono al maggio 1955. Il velivolo fu ritirato dal servizio di prima linea entro la metà del 1956, sostituito da caccia a reazione come il Gloster Meteor.
Varianti imbarcate
Fin dalle prime fasi di sviluppo, l’Hornet era stato concepito anche in versione navalizzata, adatta all’impiego sulle portaerei della Royal Navy. Nel 1945 volarono i prototipi Sea Hornet F.20 che introducevano l’ala ripiegabile, il gancio d’appontaggio e altri dettagli specifici.
I Sea Hornet entrarono in servizio nel giugno 1947 con l’801 Naval Air Squadron della Fleet Air Arm. I velivoli imbarcati parteciparono a varie esercitazioni combinate, dimostrando ottime caratteristiche, anche se si rivelarono meno adatti alle portaerei leggere britanniche.
Anche la versione imbarcata dell’Hornet ebbe vita breve e fu ritirata entro la metà degli anni ’50, sostituita da apparecchi a getto come il de Havilland Sea Venom.
Valutazioni
Il de Havilland Hornet fu uno degli ultimi e più riusciti caccia a pistoni mai realizzati. Nonostante le elevate prestazioni e l’eccellente manovrabilità, la sua carriera operativa fu piuttosto breve, a causa dell’avvento dei nuovi caccia a reazione.
Tuttavia, nelle brevi e intense missioni anti-guerriglia in Malesia, l’Hornet dimostrò che i caccia con motore a elica potevano ancora dire la loro. In particolare, la lunga autonomia, la possibilità di volare a bassa quota e la flessibilità d’impiego in molteplici ruoli come attacco al suolo, scorta e ricognizione, erano vantaggi non trascurabili.
Pur non avendo potuto dimostrare il suo valore durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Hornet rimane uno dei progetti aeronautici più notevoli del periodo bellico, che seppe coniugare le più moderne ed efficaci soluzioni tecniche dell’epoca in un velivolo dalle caratteristiche uniche.
Purtroppo nessun esemplare è giunto integro fino a noi. L’unico Hornet ancora esistente, seppur ridotto in componenti, è il Sea Hornet F.20 matricola TT193. Questo velivolo finì in Canada per prove in climi artici e, dopo un incidente nel 1952, i suoi resti furono recuperati per un tentativo di ricostruzione in Nuova Zelanda, non ancora completato.
Principali varianti del de Havilland Hornet
- Hornet F.1: versione da caccia, 60 esemplari costruiti
- Hornet PR.2: versione da ricognizione fotografica, 5 esemplari costruiti
- Hornet F.3: versione da caccia, 132 esemplari costruiti
- Hornet FR.4: versione da caccia e ricognizione, 12 esemplari costruiti
- Sea Hornet F.20: versione navalizzata per essere impiegata sulle portaerei inglesi, 79 esemplari costruiti
- Sea Hornet NF.21: versione da caccia notturna per la Fleet Air Arm con motori Rolls Royce Merlin 133/134, 72 esemplari costruiti
- Sea Hornet PR.22: versione da ricognizione fotografica per la Fleet Air Arm, 23 esemplari costruiti
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Gran Bretagna
- Modello: de Havilland Hornet F1
- Costruttore: de Havilland Aircraft Co. Ltd.
- Tipo:
- Motore:
2 Rolls Royce Merlin 130 a 12 cilindri a V, raffreddati a liquido, da 2.030 HP ciascuno.
- Anno: 1944
- Apertura alare m.: 13.71
- Lunghezza m.: 11.17
- Altezza m.: 4.32
- Peso al decollo Kg.: 7.303
- Velocità massima Km/h: 759 a 6.705 m.
- Quota massima operativa m.: 11.430
- Autonomia Km: 4.022
- Armamento difensivo:
4 cannoni da 20 mm
- Equipaggio: 1
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- The Aviation Geek Club
- Autoevolution
- Vintage Aviation