Insieme con il Boeing B-17 il B 24 costituì il nucleo principale dei bombardieri pesanti americani. Prodotto in numero superiore alla Fortezza Volante, anzi superiore ad ogni altro aereo americano, il Liberator era meno apprezzato dagli equipaggi che lamentavano una minor capacità di incassare danni mantenendosi in volo ed una quota operativa inferiore; gli uomini dei B-17 affermavano piuttosto cinicamente che i Liberator costituivano la miglior scorta che potesse esser loro assegnata, in quanto i difensori se la sarebbero certamente presa con questi, trascurando le più coriacee fortezze.
Il B 24 era in realtà una macchina moderna, superiore al B 17 per autonomia e capacità di carico, dotata di caratteristiche inconsuete: il carrello triciclo anteriore, i timoni sdoppiati ed il portello della stiva bombe “a saracinesca” erano particolari insoliti per un bombardiere pesante.
La parte più moderna, anche se forse meno appariscente era l’ala, per cui venne adottato un modernissimo profilo laminare, e che era la principale causa della larga autonomia. Oltre al bombardamento il Liberator durante la guerra assolse compiti di trasporto, ricognitore e pattugliatore marittimo a largo raggio e venne usato principalmente nel Pacifico.
Il B 24 è un quadrimotore monoplano ad ala alta, carrello retrattile di tipo triciclo anteriore, timoni sdoppiati e motori raffreddati ad aria.
Principali varianti e versioni derivate del Consolidated B-24 Liberator
US Army Air Force
- XB-24: un unico prototipo ordinato dall’USAAC il 30 marzo 1939. Propulso da 4 motori Pratt & Whitney R-1830-33 Twin Wasp da 1200 cavalli al decollo e 1000 cavalli a 4400 metri di quota, capacità di carico di 450 Kg di bombe con un armamento difensivo di 3 mitragliatrici pesanti da 12.7mm e quattro da 7.62mm. Il primo volo dell’aereo avvenne il 29 dicembre 1939, successivamente la stessa macchina fu indicata con la sigla XB-24B
- YB24/LB20A: prototipi di pre-produzione, i primi sei vennero venduti direttamente alla Gran Bretagna e designati LB-30A, il settimo rimase in servizio con le forze aeree americane e impiegato per valutazioni con la sigla YB-24
- B-24: dopo meno di trenta giorni di valutazioni vennero richieste delle modifiche minori al prototipo, queste comprendevano l’eliminazione degli slot sul bordo d’attacco, l’aggiunta di un impianto anti ghiaccio. La sigla fu usata per un unico aereo, ottenuto dalla conversione dello YB-24
- B-24A/LB-30B: primo modello in produzione di serie, l’ordine di acquisto venne emesso prima ancora che il prototipo avesse spiccato il primo volo. Rispetto allo XB-24 vennero introdotti numerosi miglioramenti aerodinamici che portarono a un miglioramento delle prestazioni. 9 aerei vennero impiegati come trasporto, 20 furono venduti direttamente alla Gran Bretagna che li impiegò come LB.30B.
- XB-24B: il prototipo XB-24 non riuscì a raggiungere la velocità massima prevista e vennero così introdotte numerose, sostanziali modifiche per migliorare le prestazioni dell’aereo. I motori vennero sostituiti con gli R-1830-41 dotati di turbocompressore da 1.200 cavalli e questa modifica da sola aumentò la velocità massima di 60 Km/h. La modifica era riconoscibile perchè le gondole dei motori divennero ellittiche per lasciare spazio al turbocompressore. L’ala, che ospitava i serbatoi del carburante, venne sostituita con una nuova, dotata di serbatoi auto sigillanti, venne introdotto un nuovo piano di coda più largo di 60 centimetri e un peso massimo al decollo di 18.594 chili. L’aereo venne provato in volo il primo febbraio 1941 dimostrando un miglioramento generale delle prestazioni in quota e un incremento delle velocità massima. a questo punto i motori vennero nuovamente sostituiti con i più affidabili R-1830-43, sempre da 1200 cavalli con turbocompressore
- B-24C: versione da bombardamento che usava i motori sperimentati con lo XB-24B e la fusoliera dello LB-30. La postazione del mitragliere di coda venne migliorata usando una torretta Consolidated A-6 ad azionamento idraulico, armata con una coppia di mitragliatrici da 12.7mm, venne aggiunta anche una torretta dorsale Martin nella parte anteriore della fusoliera. Da un aereo di questa versione venne ottenuto il prototipo per la versione B-24D
- B-24D: primo modello prodotto in grande quantità, ordinato dal 1940 al 1942. Era simile al B-24C ma aveva i motori R-1830-43 con turbocompressore. I primi B-24D avevano una torretta ventrale Bendix che veniva controllata a distanza tramite un periscopio per il puntamento, una soluzione analoga veniva contemporaneamente sperimentata sul primo esemplare del B-17E e su alcuni modelli di B-25; questa soluzione si dimostrò poco soddisfacente e venne scartata a partire dal 287mo aereo di produzione,tutti gli aerei prodotti successivamente ebbero quindi una torretta sferica Sperry con due mitragliatrici, questa era retrattile per ridurre la resistenza aerodinamica e il rischio di urto con il terreno durante il decollo e l’atterraggio. Tutti i B-24D prodotti dalla Consolidated di Forth Worth erano privi della torretta ventrale. Gli ultimi B-24D prodotti avevano una mitragliatrice per ogni lato del muso oltre a quella centrale. Complessivamente furono costruiti 2.696 B-24D di cui 2381 dalla Consolidated di San Diego, 305 dalla Consolidated di Fort Worh e 10 dalla Douglas di Tulsa. Alcuni B-24D vennero modificati “sul campo” per migliorare la difesa negli attacchi frontali, nel centro di manutenzione delle Hawaii vennero montate delle torrette A-6 nel muso.
- B-24E: versione da bombardamento, simile alla B-24D prodotta dalla Ford. Aveva motori R-1830-65 e una singola mitragliatrice difensiva in posizione ventrale. Come gli ultimi B-24D montava tre mitragliatrici nel muso. La maggior parte degli 801 aerei di questo tipo venne usata in addestramento in quanto la versione era ritenuta meno recente della B-24D
- XB-24F: un unico prototipo costruito per sperimentare il nuovo sistema anti ghiaccio basato su un impianto di riscaldamento invece delle guaine gonfiabili in gomma
- B-24G: versione da bombardamento costruita dalla North American a Dallas, simile alla B-24D aveva la torretta ventrale Sperry e tre mitragliatrici da 12.7mm nel muso. Ne furono costruiti 25 esemplari
- B-24G1: versione da bombardamento costruita dalla North American a Dallas, simile alla B-24H con una torretta frontale Emerson A-6 al posto delle mitragliatrici brandeggiabili nel muso. Ne vennero costruiti 405 esemplari, quasi tutti impiegati nel Mediterraneo
- B-24H: per rimediare alla vulnerabilità agli attacchi frontali questa versione aveva una torretta elettrica Emerson A.15 nel muso, sopra la postazione del bombardiere con una soluzione simile a quella adottata sui Lancaster inglesi con la torretta Frazer-Nash. Vennero introdotte altre 50 modifiche che comprendevano una postazione di nuovo progetto per la postazione del bombardiere, finestrini più grandi per migliorare la visibilità del mitragliere di coda e venne sostituita la torretta dorsale con un nuovo modello analogo ma di altezza maggiore, vennero inoltre spostate le posizioni dei mitraglieri laterali di fusoliera per impedire che interferissero l’un l’altro durante il combattimento. Complessivamente vennero costruiti 3.100 aerei di questa versione, consegnati a partire dall’agosto 1943
- B-24J: versione da bombardamento, molto simile alla B-24H ma che usava una torretta A.6 nel muso a causa della carenza delle torrette Emerson A 15. Questa versione aveva inoltre un nuovo autopilota (C-1) ed un nuovo sistema per il puntamento e lo sgancio delle bombe (M-1). Alcuni B-24H prodotti o modificati con il nuovo autopilota o sistema di puntamento vennero denominati B-24J. Questi aerei vennero complessivamente prodotti in 6.678 esemplari, consegnati a partire dall’agosto 1943. La produzione venne suddivisa tra la Consolidated di San Diego e Forth Worth, dalla Ford a Willow Run, dalla North American a Dallas e dalla Douglas di Tulsa. A seconda del produttore e della disponibilità delle torrette ci furono B-24J con torretta Consolidated A-6 oppure Emerson A-15, alcuni con torretta dorsale A-3C altri con il modello A-3D inoltre alcuni esemplari ebbero la torretta di coda M-6A.
- XB-24K: sigla indicata per identificare un unico esemplare ottenuto modificando un B-24D per sperimentare una nuova deriva, simile a quella del B-23 Dragon. L’aereo dimostrò di essere più stabile e facile da pilotare rispetto alla versione a doppia deriva ma questa modifica non venne adottata nella produzione di serie perchè sarebbe stato troppo costoso e avrebbe comportato grandi ritardi nei tempi di consegna. Da questa versione venne comunque ricavato il PB4Y-2 per la marina
- B-24L: versione alleggerita, sviluppata su richiesta dell’esercito a partire dalla B-24J. La torretta ventrale Sperry venne sostituita con due mitragliatrici brandeggiabili che sparavano da una fessura nel pavimento, la torretta di coda A-6B venne sostituita con una M-6A. Gli ultimi aerei di produzione vennero consegnati privi di armamento difensivo in coda e sul campo poteva essere montata una torretta A-6B, una M-6A oppure due mitragliatrici brandeggiate manualmente. Tutti i 1.667 B-24L vennero costruiti a Willow Run e alla Consolidated di San Diego
- B-24M: versione da bombardamento derivata dalla B-24L e ulteriormente alleggerita, venne introdotta la torretta di coda A-6B, postazioni laterali aperte e prive dei portelloni. Per migliorare la visibilità venne introdotto un nuovo parabrezza e una finestra su ciascun lato del muso per il navigatore. Vennero prodotti 2.593 esemplari di questa che fu l’ultima versione prodotta in serie, gli ultimi esemplari volarono direttamente dalla fabbrica al centro di demolizione
- XB-24N: prototipo derivato dalla B-24J con deriva singola e nuove torrette frontale e caudale. L’ordine iniziale per la costruzione di 5.168 aerei di questa serie venne cancellato per la fine delle ostilità
- YB-24N: sigla usata per 7 aerei di pre serie per la prevista versione B-24N che non entrò in produzione
- XB-24P: sigla usata per indicare un unico esemplare, derivato da un B-24D e usato per collaudare nuovi sistemi di controllo del tiro
- XB-24Q: sigla usata per indicare un unico esemplare, derivato da un B-24L per collaudare una nuova torretta di coda a controllo radar
- XB-41: versione da bombardiere di scorta, progettato quando ancora non erano disponibili caccia con adeguata autonomia, era un aereo ricavato da un B-24D e completato nel 1942. Lo XB-41 era armato con 14 mitragliatrici da 12.7mm con l’aggiunta di una torretta frontale Bendix e una seconda torretta dorsale Martin, l’idea alla base del progetto era che gli XB-41 avrebbero volato in formazione con altri B-24 proteggendoli con il fuoco delle loro mitragliatrici. Il progetto venne cancellato dato che l’aumento di peso causato dall’incremento nell’armamento causò un notevole decadimento delle prestazioni dell’aereo, in particolare la velocità era sensibilmente più bassa, tanto che gli XB-41 non avrebbero potuto rimanere in formazione con gli aerei da proteggere
- TB-24 (AT-22): versione da addestramento del C-87 usata per l’addestramento dei flight engineer
- RB-24L: versione derivata dalla B-24L e usata per l’addestramento dei mitraglieri del B-29 Superfortress con un sistema di controllo a distanza delle torrette difensive
- C-87 Liberator Express: versione da trasporto con 20 passeggeri
- C-87A: versione da trasporto VIP
- C-87B: versione rimasta allo stadio di progetto, era un trasporto armato con torretta dorsale e ventrale e mitragliatrici nel muso
- C-87C: sigla usata dall’USAAF per indicare la RY-3
- C-109: versione aero cisterna per il trasporto di carburante
- XF-7: prototipo ricavato dalla conversione di un B-24D per essere impiegato nella ricognizione fotografica, aveva 11 fotocamere tra muso, vano bombe e parte posteriore della fusoliera
- F-7A: versione da ricognizione fotografica derivata dalla B-24J di cui manteneva anche tutto l’armamento difensivo; aveva 6 fotocamere di cui 3 nel muso e 3 nel vano bombe, ne vennero costruiti 182 esemplari
- F-7B: versione da ricognizione fotografica derivata dalla B-24J di cui manteneva anche tutto l’armamento difensivo; aveva 6 fotocamere, tutte alloggiate nel vano bombe, ne vennero costruiti 32 esemplari
US Navy
- PB4Y-1: versione simile alla B-24D costruita per la US Navy e dotata di torretta frontale sferica ERCO; ne vennero costruiti 977 esemplari. La stessa sigla venne usata per indicare B-24G, J, L ed M ricevuti dalla marina
- PB4Y-1P: variante da ricognizione fotografica derivata dalla PB4Y-1
- PB4Y-2 Privateer: versione da pattugliamento marittimo con deriva e timone singolo e altri cambiamenti
- P5Y: versione bimotore da pattugliamento marittimo derivata dalla PB4Y-2, rimasta allo stadio di progetto
- RY-1: sigla usata dalla marina per indicare i C-87A
- RY-2: sigla usata dalla marina per indicare i C-87
- RY-3: variante da trasporto derivata dalla PB4Y.2
- R2Y: versione passeggeri costruita per la marina con una nuova fusoliera
RAF e Commonwealth
- Liberator C Mk I: i YB-24/LB30A acquistati direttamente dalla RAF, 9 esemplari in totale. Considerati non idonei al combattimento, vennero modificati, trasformati in C.1 e usati dal BOAC
- Liberator B Mk I:20 B-24A usati dal Coastal Command e dotati di armamento uguale agli LB-30A. Alcuni vennero modificati per imbarcare il radar ASV Mk II per la ricerca di navi e 4 cannoni da 20mm nella parte anteriore della fusoliera per l’impiego antisommergibile
- Liberator B Mk II: prima versione da bombardamento impiegata dalla RAF, aveva il muso allungato di circa 90 centimetri, la parte posteriore della fusoliera più profonda, piano di coda più largo e eliche Curtiss Electric. Somigliava al B-24C ma aveva armamento difensivo e altre parti di produzione britannica. Era armato con una torretta dorsale circa a metà della fusoliera, una torretta posteriore Boulton-Paul con 4 mitragliatrici da 7.69mm, due mitragliatrici in posizione ventrale, mitragliatrici singole nelle postazioni laterali e nel muso. Il primo Liberator B Mk II precipitò durante il volo di accettazione causando la morte dell’equipaggio e del pilota collaudatore della Consolidated, l’inchiesta che seguì l’incidente stabilì che la causa era da addebitarsi ad un bullone allentato che aveva causato il blocco dell’elevatore e le consegne di serie iniziarono nell’agosto del 1941, con due mesi di ritardo rispetto al calendario previsto. Vennero costruiti 165 aerei di questo tipo e dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbour l’USAF ricevette 79 Liberator B Mk II originariamente destinati alla RAF con armamento difensivo modificato: due mitragliatrici brandeggiabili in coda, torretta dorsale A-4 con due mitragliatrici M-2 più mitragliatrici singole nel muso e nelle postazioni laterali e ventrali. Sei di questi aerei andarono perduti in seguito a incidenti nelle prime settimane, 23 vennero nuovamente ceduti alla RAF 3 46 rimasero all’USAF. Alcuni di questi ultimi vennero successivamente modificati, privati dell’armamento e adibiti al ruolo di trasporto con la sigla LB-30
- Liberator B Mk III: versione da bombardamento costruita per la RAF, derivata dalla B-24D armata con una mitragliatrice da 7.69mm nel muso, due per ciascuna delle postazioni laterali in fusoliera, 4 nella torretta di coda Boulton-Paul. Aveva anche una torretta dorsale Martin con due mitragliatrice da 12.7mm. Ne vennero costruiti 156, alcuni dei quali ceduti al Coastal Command e modificati con un faro Leigh da 5 milioni di candele sotto l’ala destra, 8 razzi in rastrelliere nella parte inferiore della fusoliera
- Liberator B Mk IV: denominazione prevista per B-24E da ricevere dall’USAF ma mai effettivamente arrivati
- Liberator B Mk V: versione da bombardamento per la RAF derivata dalla B-24D con serbatoi di carburante maggiorati e corazzatura ridotta per compensare l’aumento di peso. L’armamento difensivo era identico a quello dei Liberator B Mk III
- Liberator B Mk VI: denominazione usata dalla RAF per indicare dei B-24H ricevuti dall’USAF. Avevano la torretta di coda Boulton-Paul con quattro mitragliatrici da 7.69mm
- Liberator B Mk VIII: denominazione usata dalla RAF per indicare dei B-24J ricevuti dall’USAF
- Liberator GR Mk V: denominazione usata per indicare dei B-24D usati dal Coastal Command per missioni antisommergibile, aveva radar di ricerca sotto il muso, faro Leigh da 5 milioni di candele sotto l’ala destra e alcuni esemplari erano armati con 8 razzi alloggiati in rastrelliere montate nella parte inferiore esterna della fusoliera. 19 aerei vennero forniti alla RCAF
- Liberator GR Mk VI: sigla usata per indicare B-24G, H e J usati dal Coastal Command per ricognizioni a largo raggio
- Liberator GR Mk VIII: B-24J impiegati dal Coastal Command e impiegati in missioni antisommergibile
- Liberator C Mk VI: versione da trasporto ottenuta dalla conversione di Liberator B Mk Mk VIII
- Liberator C Mk VII: sigla usata dalla RAF per indicare i C-87 in uso
- Liberator C Mk VIII: Liberator G Mk VIII convertiti al ruolo da trasporto
- Liberator C Mk IX: sigla usata dalla RAF per indicare i RY-3/C-87C
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Modello: Consolidated B-24D Liberator
- Costruttore: Consolidated Aircraft Corp.
- Tipo: Bombardamento
- Motore:
4 Pratt & Whitney R-1830-43 Twin Wasp, radiali a 14 cilindri raffreddati ad aria da 1.200 HP ciascuno.
- Anno: 1942
- Apertura alare m.: 33.52
- Lunghezza m.: 20.22
- Altezza m.: 5.46
- Peso al decollo Kg.: 27.216
- Velocità massima Km/h: 488 a 7.620 m.
- Quota massima operativa m.: 9.750
- Autonomia Km: 4.585
- Armamento difensivo:
10 mitragliatrici
- Equipaggio: 8-10
- Bibliografia – Riferimenti: