Le caratteristiche del Caudron C.174 vennero ritenute insufficienti dagli strateghi francesi, e l’aereo non venne accettato dall’Armèe de l’Air.
Il difetto principale riscontrato era la bassa velocità di salita, e le poche decine di esemplari prodotti finirono con l’equipaggiare esclusivamente una squadriglia formata da rifugiati polacchi. Nonostante questo innegabile difetto, il Caudron C.174 aveva delle buone qualità: pur mantenendo prestazioni sostanzialmente simili a quelle degli altri caccia dell’epoca, era costruito con risparmio di materiali strategici ed era relativamente economico. Poteva essere costruito in breve tempo, anche da manodopera non altamente specializzata.
Il Caudron C.174 è un monoplano monomotore ad ala bassa, propulso da un motore Renault raffreddato ad aria, con i cilindri disposti in linea a V.
Il Caudron C.714 Cyclone fu un caccia monomotore ad ala bassa progettato dall’azienda aeronautica francese Caudron nella seconda metà degli anni ’30. Questo piccolo ma agile aereo rappresentò il tentativo più avanzato dell’industria transalpina di realizzare un intercettore leggero ed economico, adatto alla produzione di massa in vista del conflitto che si profilava all’orizzonte.
La genesi del progetto
Le origini del C.714 vanno ricercate nel lavoro dell’ingegnere Marcel Riffard, già progettista per la Caudron di una serie di velocissimi aerei da competizione. Riffard concepì il nuovo caccia come un monoplano interamente metallico dalla linea pulita e filante, caratterizzato da un’ala monolongherone a sbalzo e da una fusoliera a sezione ovale.
La propulsione era affidata a un motore in linea Renault 12R, un 12 cilindri a V rovesciata raffreddato ad aria in grado di erogare circa 500 CV. L’armamento si basava su una coppia di mitragliatrici MAC 1934 da 7,5 mm montate nelle ali. Il carrello d’atterraggio era di tipo triciclo posteriore, con le gambe principali che rientravano nelle ali con movimento verso l’interno.
Il prototipo del C.714, portato in volo per la prima volta il 18 luglio 1936, si dimostrò subito eccezionalmente veloce, raggiungendo i 470 km/h a 4000 metri. Le sue linee aerodinamiche e la leggerezza della struttura consentivano infatti di sfruttare al massimo la potenza non elevatissima del motore.
La produzione
Impressionato dalle prestazioni del prototipo, nel 1938 il governo francese ordinò una preserie di 20 esemplari di C.714, seguita da un lotto di 100 macchine. Tuttavia, una volta avviata la produzione in serie emersero diversi problemi che ne rallentarono il completamento.
Il motore Renault si dimostrò inaffidabile e di difficile manutenzione, mentre la struttura dell’aereo risultò fragile e incline a deformazioni e vibrazioni. Per ovviare a questi difetti si resero necessarie numerose modifiche, come l’irrobustimento della cellula e l’adozione di una nuova versione più potente del propulsore.
Quando infine il C.714 iniziò ad essere consegnato ai reparti, nella primavera del 1940, la situazione bellica della Francia era già compromessa. Nonostante le sue ottime prestazioni velocistiche, il piccolo Caudron non aveva la robustezza e l’armamento necessari per confrontarsi ad armi pari con i più moderni caccia tedeschi come il Messerschmitt Bf 109.
Un impiego limitato ma intenso
Dei circa 90 esemplari complessivamente prodotti, solo poche decine fecero in tempo a raggiungere i reparti dell’Armée de l’Air prima dell’armistizio del giugno 1940. Il più noto tra questi fu senz’altro il Groupe de Chasse I/145, soprannominato “Varsovie” perché costituito da piloti polacchi rifugiatisi in Francia dopo la sconfitta della loro nazione.
Dopo un brevissimo addestramento, a partire dalla fine di maggio 1940 il GC I/145 iniziò a compiere coraggiosamente missioni di intercettazione contro le formazioni di bombardieri tedeschi, spesso scortati da Bf 109 e Bf 110. In scontri impari, tra il 8 e il 10 giugno i piloti polacchi rivendicarono l’abbattimento di 12 velivoli nemici, al prezzo di 10 C.714 persi e 3 piloti caduti.
Altri scontri seguirono finché, con l’avanzata tedesca, i piloti non furono costretti a ripiegare continuamente, abbandonando infine i loro stremati C.714 per imbarcarsi verso l’Inghilterra. In totale, l’intensa ma breve epopea del Caudron Cyclone durò meno di un mese, ma bastò a confermare il valore dei piloti e la validità del progetto, seppure viziato da difetti di gioventù.
Un epilogo amaro
Con la resa della Francia, alcuni dei C.714 superstiti furono valutati dai tedeschi ma giudicati inadatti al servizio. Pochi altri esemplari furono acquisiti dalle forze aeree italiane, finlandesi, e dalla Croazia alleata dell’Asse, ma ebbero vita breve a causa della mancanza di pezzi di ricambio.
Così si concluse la breve parabola del Caudron C.714, un aereo dall’indubbio potenziale ma schiacciato dalle circostanze avverse. Se fosse entrato in servizio un anno prima, e con un adeguato supporto logistico, avrebbe certamente fornito un contributo molto maggiore alla difesa aerea della Francia. Il suo schema, unendo leggerezza, aerodinamica e potenza, anticipava in un certo senso quello dei caccia leggeri della seconda metà del conflitto.
Nonostante il suo scarso successo, il Cyclone merita di essere ricordato come un coraggioso tentativo di fornire alla Francia un intercettore moderno ed efficace, sfruttando le limitate risorse industriali disponibili. Il valore dimostrato dai pochi esemplari che combatterono, per quanto segnato da problemi tecnici, resta comunque una significativa testimonianza delle capacità dei suoi progettisti e piloti.
Principali varianti del Caudron C.714
- C.710: il prototipo volò per la prima volta il 18 luglio 1936 dimostrando notevoli caratteristiche di velocità (470 Km/h) nel corso delle valutazioni
- C.711: versione equipaggiata con motore più potente
- C.712: versione equipaggiata con motore più potente
- C.713: venne introdotto il carrello retrattile e uno stabilizzatore verticale triangolare, di tipo più convenzionale
- C.714: versione di produzione, sostanzialmente basata sulla C.713 con un nuovo profilo alare, fusoliera rinforzata e armamento di 4 mitragliatrici da 7.5 alloggiate in gondole alari invece dei due cannoni. Il propulsore era il nuovo 12R-03 con un nuovo carburatore in grado di funzionare senza interruzioni anche a g negativi.
- C.720: versione da addestramento con un motore previsto da 100 o 220 cavalli
- C.760: versione da caccia propulsa da un motore Isotta-Fraschini Delta da 750 cavalli
- C.770: caccia con motore Renault da 800 cavalli
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Francia
- Modello: Caudron C.714
- Costruttore: Caudron
- Tipo:
- Motore:
Renault 12 RO-3 a 12 cilindri a V, raffreddato ad aria, da 450 HP
- Anno: 1939
- Apertura alare m.: 8.96
- Lunghezza m.: 8.50
- Altezza m.: 2.87
- Peso al decollo Kg.: 1.748
- Velocità massima Km/h: 487 a 4.000 m.
- Quota massima operativa m.: 9.100
- Autonomia Km: 900
- Armamento difensivo:
4 mitragliatrici
- Equipaggio: 1
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- Aviafrance
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