Bloch MB.174

di redazione
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Il Bloch 174 venne costruito in numero troppo esiguo per poter dare un contributo decisivo all’andamento del conflitto, altrimenti le sue ottime caratteristiche si sarebbe rivelate appieno.

Il prototipo effettuò il primo volo nel gennaio del ’39, mentre le consegne ai reparti iniziarono solo a poche settimane dall’armistizio. Ad ogni modo nella sua breve carriera il Bloch 174 dimostrò caratteristiche di velocità e maneggevolezza degne di un caccia, tanto che si pensò di svilupparne una versione da bombardamento; aerei di questo tipo non presero parte ad alcun combattimento, ma la loro validità è dimostrata dal fatto che la produzione venne ripresa dopo la fine della guerra.

Il Bloch 174 è un bimotore monoplano ad ala bassa, propulso da due motori Gnome Rhone radiali.

Quando la Francia entrò nella Seconda Guerra Mondiale nel settembre 1939, l’Armée de l’Air schierava i migliori ricognitori mai prodotti fino a quel momento dall’industria aeronautica nazionale: i bimotori della famiglia Bloch MB.170. Concepiti nella seconda metà degli anni ’30 e dotati di prestazioni eccezionali per l’epoca, questi velivoli avrebbero potuto contribuire in modo decisivo allo sforzo bellico francese. Purtroppo una serie di ritardi nello sviluppo e nella produzione fecero sì che fossero disponibili solo in numero limitato al momento della disfatta del 1940. Vediamo più in dettaglio la loro storia.

Progetto

Nel 1936 il Ministero dell’Aria francese avviò un programma di ammodernamento dell’aviazione militare, che comprendeva anche la richiesta di un velivolo multiruolo biposto o triposto da utilizzare come bombardiere leggero, aereo d’attacco o ricognitore. Il team di progettisti di Henri Deplante, negli stabilimenti di Courbevoie della Société Nationale de Constructions Aéronautiques du Sud-Ouest (SNCASO, ex Bloch), propose il modello MB.170: un monoplano bimotore ad ala bassa di tipo cantilever.

Il primo prototipo MB.170 AB2-A3 N.01, configurabile come bombardiere d’attacco biposto o ricognitore triposto, volò il 15 febbraio 1938. Era spinto da due motori radiali Gnome-Rhône 14N da 970 CV e armato con un cannone Hispano-Suiza da 20 mm nel muso, due mitragliatrici MAC 1934 da 7,5 mm nelle ali e un’altra brandeggiabile nella cabina posteriore, con una cupola ventrale ospitante una mitragliatrice orientabile all’indietro o una fotocamera.

Il secondo prototipo MB.170 B3 N.02 era un bombardiere triposto privo della cupola ventrale, con una diversa cupoletta e piani di coda ingranditi. Dopo numerose modifiche divenne il modello definitivo MB.174.

Gli MB.174 di serie iniziarono a uscire dalla linee di montaggio nel 1939, ma subito si aprì un dibattito sul ruolo da assegnare a questi velivoli. Tale incertezza ritardò notevolmente le consegne ai reparti, che poterono schierare i nuovi aerei solo a partire dal marzo 1940, appena in tempo per impiegarli nella imminente Campagna di Francia.

Bloch MB.174
Bloch MB.174
Foto Di G.Garitan – Opera propria, CC BY-SA 4.0

Eredità

Dopo la resa, la maggioranza degli MB.174/175 sopravvissuti venne evacuata in Nordafrica. Alcuni caddero in mano tedesca e servirono come addestratori, mentre altri vennero usati dalle forze di Vichy per sorvolare Gibilterra e monitorare la flotta britannica.

Nel marzo 1941 i tedeschi prelevarono motori e parti dagli MB.175 per equipaggiare i grandi aerei da trasporto Messerschmitt Me 323. Dopo lo sbarco alleato in Nordafrica del novembre 1942, gli MB.170 rimasti combatterono le ultime missioni con le forze francesi riallineatesi con gli Alleati.

Nel dopoguerra la produzione di una versione aerosilurante MB/SO.175T venne ripresa per la Marine Nationale, con gli ultimi esemplari radiati dal servizio nel 1960.

In conclusione, gli aerei della famiglia Bloch MB.170 rappresentarono indubbiamente l’eccellenza della tecnologia aeronautica francese sul finire degli anni ’30, ma una serie di circostanze avverse ne limitò l’impatto sulla Seconda Guerra Mondiale. Il loro impiego rimane comunque una pagina significativa nella storia della ricognizione aerea, che vide questi eleganti bimotori primeggiare in un ruolo estremamente impegnativo e pericoloso.

Principali varianti del Bloch 174

  • MB.170.01: primo prototipo, equipaggiato come ricognitore con motori Gnome-Rhone 14N-06
  • MB.170.02: secondo prototipo, allestito come bombardiere leggero, propulso da motori Gnome-Rhone 14N-06
  • MB.174.01: prototipo della versione MB.174, i motori erano Gnome-Rhone 14N-49
  • MB174A.3: primo esemplare della produzione di serie, ne vennero costruiti complessivamente 56
  • MB.175.01: prototipo della versione 175 propulsa da motori Gnome-Rhone 14N-48
  • MB.175B.3: secondo prototipo della versione di serie; ne vennero costruiti 23 più altri 56, disarmati, per la Luftwaffe, tutti propulsi con motori Gnome-Rhone 14N-48
  • MB.175T: versione silurante costruita per la marina francese dopo la fine della guerra
  • MB.176.01: prototipo della serie 176, propulso da due motori Pratt & Whitney R-1830 SC 3-G Twin Wasp
  • MB.176B.3: versione di produzione, 3 esemplari costruiti in totale
  • MB.177: un unico prototipo costruito propulso da due Hispano-Suiza 12Y-31
  • MB.178: versione in corso di studio i cui sviluppi furono interrotti dall’occupazione tedesca

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Francia
  • Modello: Bloch 174
  • Costruttore: SNCASO
  • Tipo: Ricognizione
  • Motore:

    2 Gnome-Rhone 14, radiali a 14 cilindri, raffreddati ad aria, da 1.140 HP ciascuno.

     

  • Anno: 1940
  • Apertura alare m.: 17.90
  • Lunghezza m.: 12.22
  • Altezza m.: 3.54
  • Peso al decollo Kg.: 7.150
  • Velocità massima Km/h: 530 a 5.200 m.
  • Quota massima operativa m.: 11.000
  • Autonomia Km: 1.650 
  • Armamento difensivo:

    7 mitragliatrici

     

  • Equipaggio: 3
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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