Il primo a reazione americano non fu una macchina eccezionale; oltre a non vedere l’impiego operativo nel corso della seconda guerra mondiale l’Airacomet era sensibilmente inferiore al Gloster Meteor britannico e soprattutto al Messerschmitt 262 tedesco.
Tutti gli aerei costruiti servirono per valutare le possibilità offerte dal nuovo tipo di propulsione e come aerei da addestramento, in attesa di macchine più valide. Complessivamente vennero costruiti 61 aerei di questo tipo, inclusi i prototipi.
Il Bell P 59 Airacomet è un bireattore monoplano ad ala media, carrello retrattile di tipo triciclo anteriore. I due motori a reazione della General Electric sono installati in gondole sotto le semiali sui fianchi della fusoliera.
Il Bell P-59 Airacomet, primo caccia a reazione costruito negli Stati Uniti, ebbe una carriera operativa breve e poco esaltante durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante l’iniziale entusiasmo suscitato dal nuovo sistema propulsivo, i 13 esemplari di pre-serie YP-59A consegnati a partire dal luglio 1943 si dimostrarono una delusione.
Il motore General Electric J31, versione migliorata del precedente I-A, non riuscì a fornire l’aumento di prestazioni sperato. La velocità massima crebbe di appena 8 km/h rispetto ai prototipi, mentre l’affidabilità e la durata dei turbojet rimanevano insoddisfacenti. Ben presto emersero anche problemi di stabilità laterale e direzionale sopra i 470 km/h, che rendevano l’aereo difficile da pilotare e poco adatto al ruolo di piattaforma di tiro.
Progetto
I difetti del P-59 vennero impietosamente evidenziati durante una serie di prove comparative organizzate dall’USAAF nel febbraio 1944. Messo a confronto con i collaudati caccia a pistoni P-38 Lightning e P-47 Thunderbolt, l’Airacomet ne uscì nettamente sconfitto sotto tutti gli aspetti. Le prestazioni erano pesantemente penalizzate dall’insufficiente spinta dei motori, ben al di sotto delle aspettative.
Ormai era chiaro che il P-59, nelle condizioni attuali, non aveva alcuna possibilità di ritagliarsi un ruolo come aereo da combattimento. L’USAAF decise quindi di destinarlo all’addestramento avanzato dei piloti, per familiarizzarli con le caratteristiche di volo dei velivoli a getto in vista dell’entrata in servizio di modelli più perfezionati.
Sviluppo
Di conseguenza, l’ordine iniziale per 100 esemplari di serie fu prima confermato nel marzo 1944, ma poi dimezzato a 50 velivoli (20 P-59A e 30 P-59B) nell’ottobre dello stesso anno, quando ormai anche i più ottimisti avevano metabolizzato i deludenti risultati delle valutazioni. Le consegne dei P-59A iniziarono nell’autunno del 1944, troppo tardi per sperare in un impiego bellico.
I P-59B furono assegnati al 412th Fighter Group con il preciso scopo di addestrare i piloti delle USAAF alle peculiarità dei jet. In questo ruolo, l’Airacomet diede comunque un contributo importante nell’accumulare preziose esperienze nella gestione e nella manutenzione dei nuovi apparati propulsivi, preparando il terreno per l’avvento di aviogetti più maturi come il Lockheed P-80 Shooting Star.
Valutazioni
Dei 13 YP-59A, uno (matricola 42-108773) venne ceduto alla Royal Air Force inglese in cambio del primo esemplare di serie del Gloster Meteor. I piloti britannici trovarono l’Airacomet decisamente inferiore ai jet con cui avevano già familiarizzato. Altri due YP-59A (42-108778 e 42-100779) furono forniti alla U.S. Navy per una valutazione con la sigla YF2L-1, ma si rivelarono del tutto inadatti alle operazioni imbarcate su portaerei.
La Marina ottenne anche 3 P-59B tra il 1945 e il 1946, pur mantenendone le designazioni originali. In totale, i 5 jet a disposizione della Navy furono impiegati esclusivamente come addestratori e per prove di volo, senza mai prendere parte ad azioni belliche.
Eredità
Nonostante i suoi limiti, il Bell P-59 Airacomet rappresentò comunque una tappa importante nello sviluppo dell’aviazione a reazione statunitense. Progettato in tutta fretta attorno al pionieristico turbogetto General Electric, figlio del britannico Power Jets W.1, scontò tutte le incertezze tecnologiche e le ristrettezze economiche del periodo bellico.
Benché non abbastanza maturo per sfidare i collaudati caccia a pistoni della seconda guerra mondiale, il P-59 permise agli Stati Uniti di accorciare il divario con le altre potenze nello studio della propulsione a getto. L’esperienza accumulata sui pochi esemplari costruiti fornì le basi per lo sviluppo di velivoli più avanzati come l’F-80, il quale avrebbe finalmente sancito il definitivo passaggio al jet nelle forze armate americane.
In definitiva, sebbene non abbia lasciato un segno tangibile sul campo di battaglia, il Bell P-59 Airacomet si guadagnò comunque un posto nella storia quale primo tentativo dell’industria aeronautica USA di progettare e produrre in serie un aviogetto. Un tentativo non del tutto riuscito, ma che spianò la strada alle future generazioni di caccia a reazione destinati a dominare i cieli nella seconda metà del ventesimo secolo.
Principali varianti del Bell P-59 Airacomet
- XP-59: Bell model 20, progetto di aereo con motore a pistoni, derivato dal Bell XP-52, non correlato all’Airacomet.
- XP-59A: designazione usata per i tre prototipi costruiti.
- YP-59A: 13 aerei impiegati in voli di prova
- YP-59A Recon: prototipo per una versione da ricognizione, disarmata, con una postazione per l’osservatore in fusoliera.
- YF2L-1: designazione usata per indicare due dei prototipi YP-59A consegnati alla marina le sue valutazione.
- P-59A: prima variante in produzione di serie, 20 esemplari costruiti. Vennero indicati come ZF-59A a partire dal giugno 1948.
- XP-59B: progetto per una versione propulsa da motori Halford H-1/Goblin.
- P-59B: versione simile alla P-59A ma con serbatoi di carburante aggiuntivi nello spessore alare; ne vennero costruiti 30 esemplari e un ordine di costruzione per ulteriori 50 aerei fu cancellato con la fine delle ostilità; tre di questi aerei vennero impiegati dalla marina.
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Modello: Bell P-59A Airacomet
- Costruttore: Bell Aircraft Corp.
- Tipo:
- Motore:
2 General Electric J-31-GE3 da 907 Kg di spinta ciascuno.
- Anno: 1944
- Apertura alare m.: 13.87
- Lunghezza m.: 11.84
- Altezza m.: 3.76
- Peso al decollo Kg.: 6.214
- Velocità massima Km/h: 665 a 9.150 m.
- Quota massima operativa m.: 14.100
- Autonomia Km: 845
- Armamento difensivo:
1 cannone da 37 mm, 3 mitragliatrici
- Equipaggio: 1
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- USAF Museum
- March Field Air Museum
- The Aviation History Online Museum