L'Avro Lancaster il più famoso bombardiere della RAF

Avro Lancaster

di redazione
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Il Lancaster fu l’ultimo e il migliore dei tre quadrimotori che servirono nella R.A.F. nella II Guerra Mondiale.

Era l’arma ideale per sir Arthur Harris, comandante del Bomber Command dato che alle ottime caratteristiche di volo, velocità e autonomia, univa la capacità di trasportare bombe di dimensioni e peso elevatissimi; nessun altro aereo era infatti in grado di trasportare la “Grand Slam”, pesante 10 tonnellate e di grandezza non indifferente.

Furono costruiti più di 7000 Lancaster fino alla fine della guerra e svolsero un’attività intensissima sia per l’enorme quantità di bombe portate, sia per la precisioni ottenuta contro obbiettivi di precisione, come la corazzata tedesca Tirpitz, affondata nel novembre del 1944, o l’attacco dei famosi Dam Buster che portò alla distruzione di tre dighe nella valle della Ruhr nel maggio del ’43.

Nelle diverse versioni sviluppate non c’erano differenze sostanziali, ad esclusione della Mk II, propulsa da motori Hercules radiali per tentare di alleggerire l’eccessiva richiesta di Merlin che equipaggiava tutti i principali aerei in linea nelle file della R.A.F..

Il Lancaster è un grande quadrimotore ad ala media. I piani verticali di coda sono sdoppiati e i propulsori sono radiali o in linea a seconda delle versioni. Il bombardiere fu sviluppato in molte versioni, tutte piuttosto simili tra loro e che differivano soprattutto per i motori adottati.

Il Lancaster, prodotto dalla A.V. Roe and Company (Avro), fu il bombardiere pesante quadrimotore più utilizzato dalla Royal Air Force (RAF) britannica durante la Seconda Guerra Mondiale. Entrato in servizio nel 1942, si affermò rapidamente come il principale velivolo da bombardamento notturno della RAF, guadagnandosi una reputazione leggendaria per le sue capacità operative e il contributo decisivo alla vittoria alleata.

Sviluppo: dal Manchester al Lancaster

Le origini del Lancaster risalgono al suo diretto predecessore, l’Avro Manchester. Progettato dall’ingegnere Roy Chadwick in risposta a una specifica emessa dal Ministero dell’Aria britannico nel 1936 per un bombardiere medio bimotore, il Manchester volò per la prima volta nel luglio 1939. Tuttavia, l’aereo era afflitto da problemi di affidabilità dei suoi motori Rolls-Royce Vulture, che ne limitavano le prestazioni e la disponibilità operativa.

Chadwick propose quindi una riprogettazione radicale del Manchester, sostituendo i problematici Vulture con quattro motori Rolls-Royce Merlin, più affidabili e ampiamente disponibili. Il nuovo velivolo, inizialmente designato Manchester III, aveva un’ala di apertura maggiorata per accogliere i motori aggiuntivi e fu ben presto ribattezzato Lancaster.

Il prototipo del Lancaster, matricola BT308, volò per la prima volta il 9 gennaio 1941 dal campo d’aviazione di Ringway a Manchester. Le prove di volo confermarono che il Lancaster era un netto miglioramento rispetto al Manchester in termini di prestazioni, manovrabilità e affidabilità. La produzione in serie fu quindi avviata rapidamente e i primi esemplari iniziarono a essere consegnati ai reparti operativi della RAF nel 1942.

3 Avro Lancaster B.I nel 1942
3 Avro Lancaster B.I nel 1942

Caratteristiche tecniche e prestazioni

Il Lancaster era un monoplano ad ala media interamente metallico, dalla struttura robusta e dall’aerodinamica curata. La fusoliera, a sezione rettangolare, era divisa in cinque sezioni ed era progettata intorno all’ampio vano bombe. L’equipaggio di 7 uomini (pilota, copilota/ingegnere di volo, navigatore, marconista, mitragliere di coda, mitragliere dorsale e mitragliere/puntatore sul muso) era alloggiato in postazioni disposte lungo tutto l’aereo.

Il sistema propulsivo si basava su quattro motori Rolls-Royce Merlin a 12 cilindri a V raffreddati a liquido, capaci di erogare oltre 1.200 CV ciascuno nelle versioni più potenti. I Merlin, posizionati su gondole alari, azionavano eliche tripala metalliche a passo variabile. Il carrello d’atterraggio triciclo posteriore era completamente retrattile, con le gambe principali che si ritraevano nelle gondole dei motori interni.

Le prestazioni del Lancaster erano notevoli per un bombardiere della sua stazza (lunghezza 21 m, apertura alare 31 m, peso a vuoto 16.700 kg). Poteva raggiungere una velocità massima di 450 km/h a 5.600 m e aveva un’autonomia di 4.000 km con un carico di bombe di 3.600 kg. La quota di tangenza arrivava a 7.500 m, un’altitudine che metteva al riparo l’aereo dalla maggior parte delle contraeree leggere.

L’armamento difensivo del Lancaster Mark I, la versione prodotta nel maggior numero di esemplari, si basava su 8 mitragliatrici Browning M1919 da 7,7 mm, disposte in tre torrette: due sulla torretta dorsale FN5, quattro in quella di coda FN20 e due in quella di prua FN5. Le torrette idrauliche erano prodotte dalla Nash & Thompson. L’armamento fu costantemente modificato nel corso della guerra per contrastare meglio i caccia della Luftwaffe.

Impiego operativo: i bombardamenti strategici sulla Germania

Il Lancaster divenne rapidamente il principale bombardiere pesante della RAF Bomber Command e il perno della campagna di bombardamenti strategici sulla Germania. Grazie alla sua ampia stiva bombe, lunga oltre 10 metri, poteva imbarcare un carico bellico eccezionale per l’epoca, fino a 6.300 kg di bombe di vario tipo, incluse le “Blockbuster” da 1.800, 3.600 e 5.400 kg, le più grandi usate dalla RAF durante il conflitto.

Volando prevalentemente di notte per sfuggire alle difese della Luftwaffe, i Lancaster attaccarono sistematicamente le città e le installazioni industriali tedesche, in particolare nella regione della Ruhr, il cuore della produzione bellica del Terzo Reich. Le incursioni avvenivano spesso in formazioni di centinaia di velivoli, che saturavano le difese nemiche e devastavano interi quartieri con bombe ad alto esplosivo e incendiarie.

Nonostante le perdite spesso pesanti (3.249 Lancaster andarono persi in azione durante la guerra), i continui attacchi dei Lancaster, affiancati dai bombardieri Halifax e Stirling, inflissero danni enormi all’economia di guerra tedesca, facendo crollare la produzione industriale. Città come Colonia, Amburgo e Dresda furono rase al suolo, mentre impianti chiave come le fabbriche di cuscinetti a sfera di Schweinfurt furono ripetutamente colpiti.

Uno dei vantaggi del Lancaster era la sua capacità di trasportare carichi speciali come le bombe “Upkeep” utilizzate nell’Operazione Chastise del maggio 1943, il famoso attacco alle dighe della Ruhr, o le bombe perforanti “Tallboy” e “Grand Slam” usate contro obiettivi pesantemente corazzati. Queste ultime, del peso di 5.400 e 10.000 kg, erano in grado di penetrare fortificazioni in cemento armato come i bunker dei sommergibili.

Il Lancaster si dimostrò una piattaforma versatile, adattandosi a vari ruoli oltre a quello di bombardiere notturno. Fu utilizzato per missioni diurne di precisione, come supporto tattico alle forze di terra, ricognizione fotografica, posa di mine navali e lancio di volantini di propaganda. Alcuni esemplari furono anche utilizzati per trasportare armi segrete come le bombe rimbalzanti “Upkeep” durante l’Operazione Chastise.

L’eredità del Lancaster

Quando le ostilità in Europa cessarono nel maggio 1945, i Lancaster avevano compiuto oltre 156.000 missioni, sganciando 608.612 tonnellate di bombe. Dei 7.377 esemplari costruiti, 3.249 erano andati persi in azione e solo 35 completarono più di 100 missioni operative. La vita media di un Lancaster in servizio era di 14 incursioni.

Il Lancaster fu descritto da Sir Arthur Harris, comandante in capo del Bomber Command, come la “splendida spada” e il “più grande singolo fattore nella vittoria della guerra”. Anche gli avversari riconobbero le qualità del bombardiere britannico: l’asso tedesco Adolf Galland lo definì “il miglior bombardiere notturno della guerra”.

Gli equipaggi che volarono sui Lancaster dimostrarono un coraggio straordinario di fronte a rischi enormi: le missioni potevano durare fino a 10 ore, a temperature sotto zero e con la costante minaccia della contraerea e dei caccia notturni. Il tasso di perdite fu spaventoso: nell’arco della guerra, dei 125.000 aviatori del Bomber Command, 55.573 persero la vita. Un equipaggio di un bombardiere aveva solo il 16% di possibilità di completare il proprio ciclo operativo di 30 missioni.

Oggi solo 17 Lancaster sono conservati in condizioni di volo o esposizione museale, testimoni di un’epoca in cui uomini e macchine furono spinti al limite. Due esemplari sono mantenuti in condizioni di volo dal Battle of Britain Memorial Flight della RAF nel Regno Unito e dal Canadian Warplane Heritage Museum in Canada. Quest’ultimo ha effettuato nel 2014 un tour del Regno Unito insieme al Lancaster della RAF, in una serie di emozionanti esibizioni congiunte.

IL’Avro Lancaster ha guadagnato un posto speciale nella storia dell’aviazione e nella memoria collettiva. Non solo fu un bombardiere dalle capacità uniche che contribuì in maniera decisiva alla sconfitta della Germania nazista, ma rappresentò anche il sacrificio e l’eroismo di una generazione di giovani aviatori che rischiarono e spesso persero tutto in nome della libertà. Come scrisse un veterano del Bomber Command: “Eravamo solo ragazzi che facevano il loro lavoro, ma quel lavoro faceva la differenza tra un mondo libero e la schiavitù”.

Lancaster B.I dal Battle of Britain Memorial Flight
Lancaster B.I dal Battle of Britain Memorial Flight
By Photo: Cpl Phil Major ABIPP/MOD, OGL v1.0, link

Principali varianti del Lancaster

  • B.I: prima versione del Lancaster con motori Rolls-Royce Merlin XX; nel corso della produzione questa versione ebbe alcune modifiche, per esempio i motori passarono a Merlin 22 o 24 e vennero introdotte alcune modifiche all’abitacolo, mantenendo la stessa denominazione
  • B.I Special: 32 aerei modificati per il trasporto delle prime bombe superpesanti “Tallboy” e “Grand Slam”. Le torrette difensive vennero rimosse per ridurre il peso e migliorare l’aerodinamica, per le Tallboy vennero modificati i portelloni della stiva mentre per le Grand Slam questi dovettero essere completamente rimossi.
  • PR.1: B1 modificati per la ricognizione fotografica
  • B.I (FE): la variante FE (Far East) venne creata in preparazione per le operazioni belliche contro il Giappone, nel Pacifico. Le modifiche riguardavano i sistemi radio e radar, i dispositivi di salvataggio in mare, la verniciatura (tra le varie cose vennero eliminate tutte le vernici rosse per evitare possibili confusioni con le insegne nazionali giapponesi), e venne aggiungo un serbatoio da 400 galloni di carburante nella stiva
  • B.II: versione dotata di motori Bristol Hercules (Hercules Vi o XVI). Sul campo vennero fatte numerose modifiche, non ufficiali, come ad esempio l’installazione di mitragliatrici che sparavano verso il basso, per difendersi dagli attacchi dei caccia notturni della Luftwaffe dotati di armamento “Schrage Musik”
  • B.III: variante prodotta parallelamente alla B.I e esternamente indistinguibile, la differenza era nell’adozione di motori Merlin prodotti negli Stati Uniti dalla Packard
  • B.III Special: 23 esemplari modificati per gli attacchi “Dam Buster”, i portelli del vano bombe vennero rimossi, vennero installati i fari usati per valutare con precisione l’altezza rispetto all’acqua e venne creato il dispositivo che metteva in rotazione la bomba, prima dello sgancio
  • A.S.R.III/ASR.3: versione modificata per operazioni di soccorso in mare
  • GR.3/MR.3: B.III modificati per la ricognizione marittima
  • B.IV: apertura alare aumentata, adozione della nuova torretta Boulton Paul F armata con due mitragliatrici Browning da 12.7mm, vetratura del muso modificata. A causa delle numerose e sostanziali modifiche questa variante venne chiamata anche Lincoln B.1
  • B.V: apertura alare aumentata, motori Merlin 85, conosciuta anche come Lincoln B.2
  • B.VI: nove aerei B.III modificati con motori Merlin 85/87 con turbocompressori a doppio stadio per migliorare le prestazioni in alta quota. Il B.VI poteva raggiungere una velocità di 505 Km/h a 5.550 metri di altezza e raggiungeva i 29.500 Kg di peso al decollo, la quota massima arrivava a 8.690 metri
  • B.VII: ultima versione in produzione di serie; la torretta dorsale anteriore era più avanti rispetto alle altre versioni, la postazione di coda era armata con 4 mitragliatrici da 7.7 invece che due da 12.7mm, la torretta Martin dorsale era armata con due Browning Mark II da 12,7 con una maggiore velocità di uscita dei proiettili
  • B.X: versione derivata dalla B.III, prodotta in Canada con indicazioni, strumentazioni e impianto elettrico statunitense
  • B.XV: versione identica alla B.IV/Lincoln B.1 costruita in Canada e conosciuta come Avro Lincoln XV

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: 
  • Modello: Avro Lancaster Mk. I
  • Costruttore: A.V. Roe & Co. Ltd.
  • Tipo: Bombardamento
  • Motore:

    4 Rolls Royce Merlin XX a 12 cilindri a V, raffreddati ad aria, da 1.460 HP ciascuno.

  • Anno: 1942
  • Apertura alare m.: 31.09
  • Lunghezza m.: 21.18
  • Altezza m.: 6.10
  • Peso al decollo Kg.: 31.752
  • Velocità massima Km/h: 462 a 3.500 m.
  • Quota massima operativa m.: 7.500
  • Autonomia Km: 2.670 
  • Armamento difensivo:

    10 mitragliatrici

     

  • Equipaggio: 7
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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