Impiegati fin dai primi momenti del conflitto esclusivamente nel bombardamento notturno, i Whitley parteciparono a tutte le più importanti operazioni del Bomber Command fino alla metà del 1942, quando vennero gradualmente ritirati dalla prima linea per essere sostituiti dai nuovi bombardieri quadrimotore.
Il loro impiego nelle linee del Costal Command durò invece sino agli inizi del 1943 e tra le varianti di questo aereo va segnalata la Mk VII munita di antenne radar e specializzata nel pattugliamento antisommergibile.
Il Whitley è un bombardiere bimotore, monoplano ad ala media, propulso da due Rolls Royce Merlin raffreddati a liquido. Ha una lunga fusoliera che sostiene i piani di coda, a timoni verticali doppi.
L’Armstrong Whitworth Whitley fu uno dei tre bombardieri bimotori della Royal Air Force (RAF) britannica all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, insieme all’Handley Page Hampden e al Vickers Wellington. Progettato a metà degli anni ’30 in base alla specifica B.3/34 dell’Air Ministry, il Whitley fu il primo ad entrare in servizio nel marzo 1937, equipaggiando inizialmente il No. 10 Squadron.
Origini e sviluppo
Il Whitley nacque in risposta alla specifica B.3/34 del luglio 1934 per un bombardiere pesante notturno, che potesse fungere anche da trasporto truppe. Il capo progettista della Armstrong Whitworth, John Lloyd, basò il disegno del nuovo aereo, designato AW.38, su quello del precedente AW.23, un bombardiere-trasporto che aveva perso il confronto con il Bristol Bombay.
Lloyd scelse i potenti motori radiali Armstrong Siddeley Tiger IX da 795 CV per motorizzare il Whitley, accoppiati a eliche tripala a passo variabile costruite dalla de Havilland, una novità per l’epoca. Altra caratteristica distintiva era l’adozione di una fusoliera semi-monoscocca interamente metallica, una novità per un velivolo della RAF.
Per accelerare lo sviluppo in vista della minaccia di guerra, nel giugno 1935 fu ordinata “sulla carta” una preserie di 80 esemplari, ancor prima del primo volo del prototipo che avvenne il 17 marzo 1936. Il Whitley si rivelò subito un aereo robusto e affidabile, anche se afflitto da alcune carenze aerodinamiche come l’elevato angolo d’incidenza dell’ala, dovuto all’aggiunta tardiva di ipersostentatori non previsti nel progetto originale.
Un bombardiere per la guerra
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel settembre 1939, la RAF schierava sette squadron equipaggiati con un totale di 196 Whitley, principalmente nelle versioni Mk III e IV. Insieme ad Hampden e Wellington, il Whitley costituiva l’ossatura della forza da bombardamento notturno britannica, la sola ad essere pienamente operativa in quel momento.
Nella notte del 3 settembre 1939, poche ore dopo l’inizio delle ostilità, i Whitley compirono la prima incursione aerea sul territorio tedesco, lanciando volantini di propaganda su varie città, inclusa la capitale Berlino. Nelle settimane seguenti, i Whitley eseguirono diverse missioni di ricognizione armata sul Mare del Nord, colpendo il naviglio e le basi di idrovolanti tedeschi.
Il battesimo del fuoco come bombardiere avvenne nella notte del 19-20 marzo 1940, quando alcuni Whitley attaccarono la base aerea di Hörnum sull’isola di Sylt. Grazie alla loro capacità di operare anche con un solo motore, i Whitley subirono perdite relativamente contenute nelle prime fasi del conflitto, a differenza degli Hampden e dei Wellington che erano stati originariamente progettati come bombardieri diurni e si dimostrarono più vulnerabili.
Missioni celebri e impieghi successivi
Nella notte dell’11-12 giugno 1940, poche ore dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nove Whitley del Bomber Command attaccarono per la prima volta obiettivi sul territorio italiano, colpendo Torino e Genova in quella che fu ribattezzata Operazione Haddock. I Whitley dovettero fare scalo per rifornimento sulle isole del Canale prima di sbarcare il loro carico di bombe oltre le Alpi.
Un altro impiego non convenzionale che vide protagonista il Whitley fu nel ruolo di trasporto truppe e vettore per i paracadutisti. Nella notte del 10-11 febbraio 1941, sei Whitley del No. 91 Squadron lanciarono oltre l’Italia meridionale i primi paracadutisti inglesi durante l’Operazione Colossus, che aveva l’obiettivo di sabotare l’acquedotto Tragino in Campania. Nonostante qualche problema (come il famigerato “bacio del Whitley” subito da alcuni parà nel lanciarsi dalla botola ventrale), il Whitley si confermò un velivolo da trasporto prezioso.
Dopo essere stato ritirato dalla prima linea come bombardiere nell’aprile 1942, il Whitley continuò comunque a servire in ruoli di seconda linea fino al 1943 inoltrato. Fu impiegato come aereo da traino per alianti, trasporto truppe e materiali, nonché per missioni speciali di lancio di spie e sabotatori dietro le linee nemiche. I Whitley Mk VII della Coastal Command diedero la caccia agli U-Boot tedeschi sull’Atlantico, ottenendo alcuni successi come l’affondamento dell’U-751 nel luglio 1942, in collaborazione con un bombardiere Lancaster.
In totale vennero prodotti 1.814 esemplari di Whitley, l’ultimo dei quali uscì dalle catene di montaggio nel giugno 1943. Nel suo servizio operativo con la RAF, il Whitley compì 8.996 missioni di guerra, lanciando 9.845 tonnellate di bombe al prezzo di 269 velivoli persi, con un tasso di perdite relativamente basso se rapportato all’anzianità del progetto. Spesso eclissato dai più celebri “colleghi”, il Whitley fu un onesto e affidabile lavoratore che diede un contributo significativo nelle prime, difficili fasi del conflitto.
Impiego civile e curiosità
Un impiego meno noto del Whitley fu quello come aereo da trasporto civile per conto della British Overseas Airways Corporation (BOAC). Nell’aprile-maggio 1942, 15 Whitley Mk V vennero convertiti in aerei cargo, privati di ogni armamento e dotati di serbatoi supplementari. Per alcuni mesi operarono su rotte rischiose come quella che, di notte, portava i preziosi rifornimenti da Gibilterra all’assediata isola di Malta.
Diverse curiosità e aneddoti sono legati al Whitley. Il velivolo era soprannominato “the flying barn door” (la porta del fienile volante) per via della sua ampia ala rettangolare che ricordava, appunto, un portone di fienile. Altro soprannome era “Whitley kiss”, il bacio del Whitley, che si riferiva ai danni al volto riportati dai paracadutisti che urtavano malamente il bordo della botola ventrale durante i lanci.
In conclusione, pur non essendo uno degli aeroplani più famosi della RAF, il Whitley merita senz’altro un posto nella storia del bombardamento britannico durante la Seconda Guerra Mondiale. Robusto e affidabile, contribuì a forgiare le tattiche del Bomber Command e addestrò molti equipaggi che sarebbero passati in seguito su velivoli più moderni e capaci. Una macchina che diede il suo onesto contributo alla causa della libertà.
Principali varianti del bombardiere medio Armstrong Whitworth Whitley
- MK I: versione con motori Armstrong Siddeley Tiger IX radiali raffreddati ad aria da 795 cavalli; 34 esemplari costruiti
- Mk II:versione con motori Armstrong Siddeley Tiger VIII da 920 cavalli e muniti di turbocompressore; 46 esemplari costruiti
- Mk III: versione con motori Armstrong Siddeley Tiger VIII da 920 cavalli e torretta difensiva retrattile “bidone della spazzatura” con due mitragliatrici da 7.7mm sotto la fusoliera. I portelli del vano bombe avevano apertura idraulica ed era aumentata la capacità del carico bellico trasportato
- Mk IV: versione prodotto nel 1938, dotata di motori Rolls-Royce Merlin VI da 1.030 hp raffreddati a liquido, capacità dei serbatoi di carburante aumentata e postazione del puntatore semi-vetrata; 33 esemplati costruiti
- Mk IVA: versione con motori Rolls-Royce Merlin X da 1.145 cavalli, 7 esemplari costruiti
- Mk V:la versione più prodotta, derivata dalla Mk IV ma con numerose modifiche tra queste gli impennaggi modificati, dispositivi antighiaccio sul bordo d’attacco alare, torrette ad azionamento manuale, sia la torretta ventrale sia quella posteriore erano delle Nash & Thompson ad azionamento meccanico armate con 4 mitragliatrici da 7.7mm; la coda era allungata di 381mm per migliorare l’area di tiro del mitragliere posteriore; ne furono prodotti 1.466 esemplari
- Mk VI: versione rimasta allo stadio di progetto che avrebbe dovuto adottare motori Pratt & Whitney oppure Merlin XX
- Mk VII: versione sviluppata per le esigenze specifiche del Coastal Command, in particolare l’autonomia era aumentata da 2.011 a 3.700 Km grazie all’installazione di ulteriori serbatoi di carburante nel vano bombe, aveva un radar di ricerca ASV per la ricerca delle navi nemiche, piloni dorsali per l’istallazione di antenne. Ne furono prodotti 146 esemplari
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Gran Bretagna
- Modello: Armstrong Whitworth Whitley Mk. V
- Costruttore: Armstrong Whitworth Aircraft Ltd.
- Tipo: Bombardamento
- Motore:
2 Rolls Royce Merlin X a 12 cilindri a V, raffreddati a liquido, 1.145 HP ciascuno
- Anno: 1939
- Apertura alare m.: 25.60
- Lunghezza m.: 21.49
- Altezza m.: 4.57
- Peso al decollo Kg.: 12.792
- Velocità massima Km/h: 357 a 5.200 m.
- Quota massima operativa m.: 5.365
- Autonomia Km: 2.655
- Armamento difensivo:
5 mitragliatrici
- Equipaggio: 5
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- U-boat.net
- Bomber Command Museum
- The Whitley Project