Arado Ar 231: idrovolante smontabile della Luftwaffe

Arado Ar 231

di redazione
Pubblicato: Ultimo aggiornamento: 396 letture totali

La possibilità di imbarcare sui sommergibili un aereo da adibire all’osservazione e alla ricerca avrebbe grandemente aumentato le prestazioni offensive degli U-Boot tedeschi e a questo scopo fu progettato l’Arado 231, che poteva essere riposto in un tubo di due metri di diametro e montato in pochi minuti. In realtà questo piccolo idrovolante aveva prestazioni talmente scadenti da non giustificarne l’impiego operativo e non ci fu un seguito ai pochi esemplari di preserie costruiti.
L’idea di equipaggiare un sottomarino con un piccolo aereo da ricognizione fu provata anche da altre nazioni, in particolare Gran Bretagna, Francia e Giappone ma nessuna riuscì ad ottenere risultati soddisfacenti; le capacità di osservazione e di individuazione dei bersagli aumentarono drasticamente verso la fine della guerra con l’impiego dell’elettronica, del radar e del sonar nello specifico.

L’Arado Ar 231 fu progettato per essere imbarcato a bordo di unità sottomarine. I sommergibili sono per definizioni piuttosto piccoli e dotati di una sagoma snella per cui già in fase di progetto si doveva tener conto del limitatissimo spazio a disposizione. Inoltre le operazioni necessari per far decollare e recuperare l’aereo dovevano poter essere svolte il più velocemente possibile, in queste fasi infatti non potendo immergersi il sommergibile sarebbe stato particolarmente vulnerabile. Da questo punto di vista il 231 fu un successo: poteva essere contenuto in un tubo cilindrico del diametro di due metri e, nel corso di prove che vennero fatte in corso di valutazione, due operatori addestrati riuscirono a montare e a smontare l’aereo in 6 minuti.

La propulsione era affidata ad un motore in linea Hirth HM 501 da 160 CV. Le prove di volo rivelarono tuttavia che l’Ar 231 era un velivolo fragile, sottopotenziato e difficile da pilotare anche con mare calmo. Inoltre i comandanti degli U-Boot erano restii a trattenersi in superficie a lungo per le operazioni di assemblaggio e recupero dell’aereo.

Purtroppo le caratteristiche di volo si rivelarono deludenti, in particolare l’aereo non riusciva a decollare con un vento superiore ai venti nodi, condizioni che tendono a verificarsi piuttosto spesso in mare aperto e in particolare nelle strategiche acque dell’Oceano Atlantico. Inoltre le operazioni di recupero erano piuttosto delicate, l’areo doveva essere agganciato da una piccola gru con un mare mediamente mosso c’era il rischio di urto contro lo scafo del sottomarino.

Per queste ragioni lo sviluppo dell’Ar 231 venne interrotto dopo soli sei prototipi a favore dell’autogiro Focke Achgelis Fa 330 che risultava più pratico. Alcuni dei collaudi dell’Ar 231 furono effettuati sulla nave corsara Stier che imbarcò due dei prototipi per una crociera.

L’Arado Ar 231 rimane uno dei più insoliti e sconosciuti velivoli prodotti per la Kriegsmarine tedesca, il cui progetto fu pesantemente condizionato dalle prioritarie esigenze di stivaggio nei sommergibili che finirono per comprometterne le qualità di volo e la praticità d’impiego.

L’Arado 231 è un idrovolante a scarponi, monoplano ad ala alta, propulso da un motore raffreddato ad aria. Furono costruiti in totale 6 esemplari di questo aereo, tutti prototipi impiegati in valutazioni.

Principali varianti dell’Arado Ar 231

  • V1-V6: furono costruiti solo sei prototipi dell’aereo che dimostrò caratteristiche di volo insoddisfacenti: troppo fragile e instabile, anche in condizione di mare calmissimo. Due dei prototipi furono impiegati operativamente, uno in particolare venne imbarcato sulla nave corsara Stier

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Germania
  • Modello: Arado Ar 231
  • Costruttore: Arado Flugzeugwerke GmbH
  • Tipo: Ricognizione
  • Motore:

    Hirth HM 501 a 6 cilindri in linea, raffreddato ad aria da 160 HP

  • Anno: 1941
  • Apertura alare m.: 10.16
  • Lunghezza m.: 7.80
  • Altezza m.: 3.10
  • Peso al decollo Kg.: 1.050
  • Velocità massima Km/h: 170
  • Quota massima operativa m.: 3.000
  • Autonomia Km: 500 
  • Armamento difensivo:

  • Equipaggio: 1
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: ‎ 978-8804313823.
    • Airpages.ru
    • airhistory.net
     

Articoli correlati

Lascia un commento