Fu un momento trionfale per la propaganda italiana quando Mussolini, nel 1936, presentò il Breda Ba.88 Lince, un aereo interamente metallico, monoplano con belle forme e ala elegante e propulsione bimotore. Il prototipo, che aveva deriva unica e timoni di coda sdoppiati, fece il suo primo volo nel mese di ottobre del 1936.
Nel mese di aprile 1937, stabilì due record mondiali di velocità, con una media 517 Km/h su una distanza di 100 chilometri, 475 Km/h su un circuito di 1000 Chilometri. Nel dicembre dello stesso anno, riuscì ad aumentare ulteriormente queste velocità raggiungendo i 554 Km/h e 524 Km/h, rispettivamente.
Tuttavia, quando le necessarie attrezzature militari vennero installate sugli esemplari di produzione, cominciarono a manifestarsi problemi di instabilità e le prestazioni generali del velivolo si rivelarono ampiamente inferiori alle aspettative.
Il 16 giugno del 1940, subito dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia e i suoi alleati, il Ba.88 affrontò il combattimento per la prima volta. Dodici aerei da della Regia Aeronautica del 19° Gruppo Autonomo effettuarono un attacco con bombardamento e mitragliamento contro alcuni aeroporti in Corsica; dopo tre giorni altri nove Ba.88s decollarono per altro attacco.
L’analisi di queste operazioni dimostrò che il Ba, 88 da un punto di vista bellico aveva un valore molto limitato, ogni dubbio residuo si sciolse quando alcuni Ba.88 del 7 ° Gruppo Autonomo si unirono alle operazioni in Libia contro gli inglesi. Quando venivano installati i filtri anti sabbia, i motori si surriscaldavano rapidamente e non riuscivano ad erogare la potenza prevista.
Nel settembre del 1940 gli attacchi contro obiettivi a Sidi Barram dovettero essere interrotti, il velivolo non riusciva a raggiungere l’altitudine necessaria o a mantenere la formazione, la velocità era meno della metà di quella indicata dai produttori.
Entro la metà di novembre 1940 dalla maggior parte dei Ba.88s sopravvissuti erano state smontate tutte le componenti utili e gli aerei vennero sparpagliati attorno agli aeroporti operativi come esche per attirare gli aerei inglesi.
Durante questo periodo, tuttavia, ulteriori lotti di produzione del Ba.88 venivano consegnati, che comprendevano 19 esemplari costruiti dalla Breda e 48 dalla I M A M (Aeronautiche Meridionali). La maggior parte di questi aerei finì direttamente al cantiere di demolizione.
Soprattutto in considerazione della strombazzata presentazione da parte della propaganda fascista e dei tanto declamati record conquistati prima dello scoppio delle ostilità, il Ba.88 ha rappresentato il più notevole il fallimento di qualsiasi velivolo operativo entrato in servizio nella seconda guerra mondiale.