Come riportato dal Corriere della Sera, prosegue l’opera di bonifica delle acque delle Bocche del Cattaro, in Montenegro; nel 1943 infatti vennero abbandonate dagli italiani in fuga un enorme numero di munizioni, tra cui molte mine marittime che ancora oggi, a distanza di più di 70 anni, sono ancora pericolosissime.
Il lavoro è particolarmente complicato dal fatto che gli ordigni si trovano sotto la superficie del mare, sia pure a profondità relativamente modesta. Gli artificieri non provano neanche a disinnescarli: dopo tutti questi anni è impensabile riuscire a rimuovere le incrostazioni e a lavorare sui meccanismi di mine e proiettili di artiglieria, una volta rimossi dal fondale questi vengono trasportati al largo e fatti brillare.
In 10 anni di immersioni, sono stati recuperati 1.423 ordigni per un totale di 65 tonnellate di materiale, di cui 10 tonnellate di tritolo.