Martin B-26 Marauder, bimotore da bombardamento statunitense

Martin B-26 Marauder

di redazione
Pubblicato: Ultimo aggiornamento: 465 letture totali

Durante la sua carriera operativa il Marauder venne dapprima giudicato come una macchina addirittura pericolosa, poi sicura ed affidabile; questa apparente contraddizione era dovuta al fatto che il progetto, per soddisfare le caratteristiche richieste, prevedeva un carico alare particolarmente elevato, il che ne faceva una macchina difficile da pilotare, specialmente per i piloti con scarsa esperienza e fu causa di numerosi incidenti.

In mano a piloti esperti, che ne sapevano sfruttare le doti di velocità e autonomia, era invece un aereo micidiale, più sicuri di altri.

Durante la guerra il Marauder fu utilizzato quasi esclusivamente come bombardiere; una versione prevista per il siluramento non ebbe particolare successo.

Il Marauder è un bimotore monoplano ad ala alta, carrello retrattile di tipo triciclo anteriore, propulso da due motori raffreddati ad aria.

Principali varianti del Martin B-26 Marauder

  • B-26: prima variante in produzione, 201 esemplari costruiti. La produzione di serie venne anticipata dalla costruzione di alcuni prototipi ed esemplari di valutazione ma questi non vennero contrassegnati con le solite lettere “X” e “Y”. I motori erano due Pratt & Whitney R-2800-5, l’armamento difensivo consisteva in due mitragliatrici calibro .30 e altre due calibro .50
  • B-26A: la variante incorporava alcune modifiche messe a punto già durante la costruzione degli esemplari delle prima serie e in particolare le due mitragliatrici da .30in vennero sostituite con due da .50in. Furono costruiti in totale 139 B-26A di cui 52 ceduti alla RAF che li impiegò con il nome di Marauder Mk I
  • B-26B: questo modello incorporava tutte le modifiche del B-26A e aveva inoltre una differente vetratura per il mitragliere di coda, 19 esemplari furono ceduti alla RAF che li impiegò con il nome di Marauder Mk IA. La produzione totale fu di 1.883 aerei con diverse varianti:
    • TB-26B / AT-23A / JM-1: 208 B-26B usati in addestramento per il traino di bersagli
    • B-26B: la singola mitragliatrice in coda era sostituita da una doppia, venne aggiunta una postazione ventrale armata con un cannone da 0.5in brandeggiabile, ne furono costruiti 81
    • B-26B-1: versione migliorata della B-26B, 225 esemplari costruiti
    • B-26B-2: motori radiali Pratt & Whitney R-2800-41, 96 esemplari costruiti
    • B-26B-3: versione con motori Pratt & Whitney R-2800-43, prese dei carburatori di dimensioni aumentate, 28 esemplari costruiti
    • B-26B-4: versione migliorata derivata dalla B-26B-3, 211 esemplari costruiti
    • B-26B-10 / B-26B-55: a partire dalla variante B-26B-10 per migliorare le prestazioni in decollo e atterraggio, l’apertura alare venne incrementata da 20 a 22 metri, vennero aggiunti dei flap alle gondole dei motori, l’altezza della deriva venne incrementata da 6.05 a 6.55 metri. L’armamento difensivo venne inoltre aumentato con l’aggiunta di un numero variabile di mitragliatrici calibro .50, da 6 a 12, tutte nella parte anteriore della fusoliera e usate in missioni di attacco al suolo. La postazione difensiva di coda fu modificata con un sistema di azionamento elettrico e non più manuale, venne inoltre migliorata la corazzatura per la protezione passiva del pilota e del copilota, complessivamente furono costruiti 1.242 B-26B nelle varianti da -10 a -55
    • C-26B: sigla usata per identificare 12 B-26B convertiti al ruolo di trasporto, tutti usati dai Marines nelle Filippine
  • B-26C: sigla usata per indicare i B-26B prodotti a Omaha che includevano alcune modifiche introdotte nelle varianti B-10, in particolare l’ala di apertura aumentata. Ne furono costruiti 1.210 di cui 123 usati dalla RAF e dalla SAAF
    • TB-26C / AT-23B: versione da addestramento derivata dalla B-26C, approssimativamente ne furono costruiti 300, tutti ottenuti dalla modifica di aerei esistenti
  • XB-26D: un unico esemplare usato per testare un nuovo sistema antighiaccio che sfruttava il calore dei gas di scarico dei motori. Pur essendo promettente questo sistema non venne usato in nessun esemplare di produzione
  • B-26E: un unico esemplare ottenuto modificando un B.26B per provare una nuova disposizione della torretta dorsale che dalla parte posteriore della fusoliera venne spostata immediatamente dietro l’abitacolo. L’aereo venne provato in combattimento simulato e dimostrò caratteristiche leggermente migliori rispetto alla soluzione standard, non sufficienti da giustificare i costi necessari per modificare gli impianti di produzione e la modifica venne abbandonata
  • B-26F: questa variante aveva l’angolo di incidenza delle ali aumentato di 3.5°, la mitragliatrice fissa nel muso rimossa, la torretta di coda e la relativa corazzatura migliorata. Il primo B-26F venne assemblato nel febbraio del 1944. Durante la produzione venne introdotta una modifica ai radiatori dell’olio e vennero sostituiti i pannelli inferiori delle ali per semplificare la manutenzione. Il sistema di puntamento T-1 venne introdotto in sostituzione del precedente M. Ne furono prodotti tra 200 e 300, tutti usati dalla RAF e dalla SAAF con la denominazione di Marauder Mk III
    • B-26F-2: la sotto variante F-2 aveva la torretta Bell M-6A al posto posto della M-6
  • B-26G: versione identica alla B-26F ma con armamento difensivo standard. Ne furono costruiti 893 di cui 150 vennero impiegati dalla RAF con il nome di Marauder III
    • TB-26G: versione da addestramento equipaggi ottenuta dalla conversione di aerei della serie B-26G, quasi tutti vennero impiegati dalla marina americana che li  usò con la sigla JM-2
  • XB-26H: un unico esemplare usato per la sperimentazione di un carrello di atterraggio con le ruote in tandem
  • JM-1P: sigla usata per indicare alcuni esemplari di JM-1 modificati dalla US Navy e impiegati come ricognitori fotografici
  • Marauder I: nome usato dalla RAF per indicare i 52 B-26A impiegati
  • Marauder IA: nome usato dalla RAF per indicare i 19 B-26B impiegati
  • Marauder II: nome usato dalla Royal Air Force e dalla Royal South African Air Force per indicare i 123 B-26C impiegati
  • Marauder III: nome usato dalla Royal Air Force e dalla Royal South African Air Force per indicare i 350 B-26F e B-26G impiegati

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: USA
  • Modello: Martin B-26B Marauder
  • Costruttore: Glenn L. Martin Co.
  • Tipo: Bombardamento
  • Motore:

    2 Pratt & Whitney R-2800-41 Double Wasp, radiali a 18 cilindri, raffreddati ad aria, da 2.000 HP ciascuno

  • Anno: 1942
  • Apertura alare m.: 19.81
  • Lunghezza m.: 17.75
  • Altezza m.: 6.05
  • Peso al decollo Kg.: 15.422
  • Velocità massima Km/h: 510 a 4.420 m.
  • Quota massima operativa m.: 7.200
  • Autonomia Km: 1.850 
  • Armamento difensivo:

    6 mitragliatrici

     

  • Equipaggio: 7
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

Articoli correlati

Lascia un commento