L’Il-2 era un formidabile aereo da attacco al suolo, il miglior aereo della guerra in questo ruolo, particolarmente efficace contro i carri armati nemici, uno dei principali artefici della vittoria sovietica sulla Germania nazista, e non è esagerare.
L’aereo era soprannominato ufficialmente Šturmovik ma aveva molti soprannomi, era detto “cementiere” dai piloti da caccia della Luftwaffe a causa della sua capacità di incassare ingenti danni continuando a volare.
La scelta vincente dei progettisti era stata l’adozione di un unico guscio corazzato che proteggeva il motore e l’abitacolo, ottenendo un notevole risparmio di peso ed una protezione degna di un panzer.
L’Ilyushin Il-2 venne intensamente impiegato per tutta la durata della seconda guerra mondiale, terminando la sua carriera operativa in Corea e dopo essere stato impiegato da tutti i paesi filo-sovietici. Oltre 36.000 esemplari di questo aereo furono prodotti e le varianti principali differivano per il motore e l’armamento adottato e dalla presenza o meno del mitragliere alle spalle del pilota.
L’Ilyushin Il-2 è un monoplano monomotore ad ala bassa, carrello retrattile e motore raffreddato a liquido.
Introduzione
L’Ilyushin Il-2 Šturmovik fu un aereo d’attacco al suolo monomotore ad ala bassa prodotto dall’Unione Sovietica e impiegato durante la Seconda Guerra Mondiale. Soprannominato “aereo corazzato volante” o “carro armato volante” dalle truppe di terra sovietiche e “morte nera” da quelle tedesche, l’Il-2 è stato l’aereo militare più prodotto nella storia con oltre 36.000 esemplari. Questo robusto bimotore corazzato svolse un ruolo cruciale durante tutta la Guerra Patriottica (1941-1945), infliggendo perdite devastanti alle forze della Wehrmacht, specialmente durante le battaglie difensive del 1942-1943 e le grandi offensive del 1944.
Nonostante la produzione in massa e il largo impiego, l’Il-2 è relativamente poco conosciuto in Occidente rispetto ai caccia o bombardieri alleati coevi. Questa “bestia da soma” dell’aviazione sovietica merita invece di essere annoverata tra i velivoli più importanti della Seconda Guerra Mondiale per l’impatto che ebbe sull’andamento delle operazioni sul Fronte Orientale.
Sviluppo e caratteristiche tecniche
Le origini dell’Il-2 risalgono alla metà degli anni ’30 quando l’ingegnere aeronautico Sergej Vladimirovič Il’jušin iniziò a lavorare su un nuovo tipo di aereo d’attacco in grado di supportare efficacemente le forze di terra. L’idea era quella di realizzare una macchina robusta, pesantemente corazzata e armata, capace di operare dai campi di fortuna vicino alla linea del fronte.
Il progetto, denominato TsKB-55, prevedeva un monoplano monomotore interamente metallico, con corazzature in acciaio pesanti fino a 700 kg concentrate attorno al motore, agli organi vitali e all’equipaggio. L’armamento offensivo si basava su due cannoni Volkov-Yartsev VYa-23 da 23 mm nelle ali e fino a 600 kg di bombe in un vano ventrale. La propulsione era affidata a un 12 cilindri a V Mikulin AM-35 da 1.022 kW (1.350 CV).
Il prototipo volò per la prima volta il 2 ottobre 1939 e dopo una competizione con il concorrente Sukhoi Su-6, venne prescelto per la produzione con la denominazione ufficiale di Il-2. Tuttavia, le prove di accettazione rivelarono problemi di peso e prestazioni, così Ilyushin ridisegnò l’aereo attorno al più potente motore AM-38 da 1.254 kW (1.700 CV), ottimizzato per le basse quote.
La nuova versione, più leggera e monoposto, volò nell’ottobre 1940 e venne avviata alla produzione di massa con la designazione Il-2 definitiva. I primi esemplari raggiunsero i reparti operativi nel maggio 1941, appena in tempo per l’invasione tedesca del giugno successivo.
In confronto ai coevi aerei d’attacco alleati come l’Hawker Hurricane e il Fairey Battle, l’Il-2 si distingueva per la pesante corazzatura concentrata attorno alla parte anteriore della fusoliera e integrata nella struttura portante. Questo disegno, simile per certi versi a quello del primo caccia corazzato della storia, lo Junkers J.I della Prima Guerra Mondiale, consentiva un notevole risparmio di peso e quindi migliori prestazioni.
Per il resto l’Il-2 era un robusto monoplano ad ala bassa di costruzione mista, con fusoliera in duralluminio e semiguscio in compensato fino al bordo d’uscita alare e una sezione di coda con longheroni in acciaio rivestita in metallo. Il carrello era triciclo posteriore, con le gambe principali che rientravano all’indietro nelle gondole motore.
L’armamento era incentrato sui due cannoni VYa-23 da 23 mm con 150 colpi ciascuno installati alla radice alare. A questi si aggiungevano 6 rastrelliere subalari per bombe FAB-100 da 100 kg o spezzoni PTAB da 1,5 kg, oltre alla possibilità di trasportare 4 razzi RS-82 o RS-132 non guidati per il tiro diretto contro bersagli corazzati.
Impiego operativo
Battesimo del fuoco
L’Il-2 entrò in azione per la prima volta il 27 giugno 1941, cinque giorni dopo l’inizio dell’Operazione Barbarossa, quando i primi 249 esemplari vennero impiegati dal 4º Reggimento d’Assalto (ShAP) per attaccare le colonne corazzate tedesche dirette verso Mosca. Nonostante il brevissimo addestramento degli equipaggi, gli Šturmovik riuscirono a infliggere pesanti perdite alle avanguardie della Wehrmacht, anche se al prezzo di forti perdite proprie.
Nei mesi successivi la produzione di Il-2 aumentò costantemente nonostante l’avanzata tedesca, raggiungendo il picco nell’estate 1942 grazie allo sforzo straordinario degli operai e tecnici sovietici, in gran parte donne, che lavoravano a ciclo continuo nelle fabbriche trasferite oltre gli Urali. Stalin in persona esortò i dirigenti a non lesinare sforzi poiché “l’Armata Rossa ha bisogno degli Il-2 come dell’aria per respirare“.
Evoluzione e tattiche
Con l’esperienza del combattimento, aumentarono le richieste dei piloti per migliorare le capacità dell’Il-2. Una delle prime modifiche fu la reintroduzione di un secondo membro d’equipaggio in funzione di mitragliere posteriore per contrastare i sempre più frequenti attacchi dei caccia tedeschi. Un prototipo biposto con una mitragliatrice UBT da 12,7 mm brandeggiabile in una gondola dietro il pilota venne testato con successo nel marzo 1942.
Vennero inoltre irrobustite le corazzature attorno al posto di pilotaggio e introdotti motori AM-38F potenziati da 1.300 kW (1.750 CV) al decollo per compensare l’aumento di peso e migliorare le prestazioni a bassa quota. Esternamente i “nuovi” Il-2 biposto si riconoscevano per l’ala dalla maggiore apertura con le estremità rastremate per spostare in avanti il centro aerodinamico.
Sul piano tattico si passò dalle iniziali missioni individuali a bassa quota contro obiettivi di opportunità alle azioni in gruppo contro bersagli prestabiliti. La tattica più comune prevedeva l’attacco contemporaneo da parte di 4-12 Il-2 che si coprivano a vicenda in circolo.
Un’altra innovazione furono le bombe a grappolo PTAB, spezzoni di 2,5 kg con carica cava in grado di perforare le corazzature. Ogni Il-2 ne poteva trasportare fino a 192, creando un tappeto di fuoco di 70 x 15 metri letale per i mezzi corazzati.
L’impatto sul campo di battaglia
Valutare l’effettivo contributo dell’Il-2 alle vittorie sovietiche è difficile per la scarsità di dati oggettivi e la tendenza alla propaganda da entrambe le parti. Quel che è certo è che gli Šturmovik apparvero subito agli occhi dei soldati tedeschi come una minaccia letale, tanto da guadagnarsi epiteti come “morte nera”, “flagello” o “aereo di ferro”. Nel 1942 un pilota di Il-2 aveva un’aspettativa di vita operativa di appena 30 missioni.
Nei rapporti ufficiali sovietici non mancano cifre iperboliche di carri armati, cannoni e veicoli distrutti dagli Il-2 in una singola missione che vanno prese con cautela. Uno studio più accurato della battaglia di Kursk indica che solo il 3-5% delle perdite di mezzi corazzati tedeschi furono dovute agli attacchi aerei, contro il 90% abbattuto dal fuoco di artiglieria e carri.
Ciò non toglie che l’ingresso in azione in massa degli Il-2 fosse devastante per il morale e la capacità di combattimento delle truppe tedesche. Anche se imprecisi, il volume di fuoco dei cannoni e razzi e il rombo dei motori a bassa quota erano sufficienti per mandare nel panico uomini e cavalli, disperdere le colonne di automezzi e far desistere i carristi dall’attaccare. Incapaci di replicare, i fanti si sentivano carne da macello.
Non mancarono casi in cui i piloti sovietici, esaurite le munizioni, continuassero a mitragliare e bombardare il nemico per puro effetto psicologico, rischiando la vita pur di sostenere i compagni a terra. Significativamente, le perdite tra i mitraglieri erano quattro volte quelle dei piloti, poiché le protezioni posteriori rimasero sempre più leggere di quelle della cabina di pilotaggio.
Combattimenti aria-aria
Nonostante fosse concepito come cacciabombardiere, l’Il-2 si dimostrò un avversario insidioso anche per i caccia tedeschi. La sua robustezza strutturale e il potente armamento gli consentivano di assorbire molto danno e rispondere al fuoco con violenza.
Particolarmente vulnerabili agli attacchi dell’Il-2 erano i ricognitori Henschel Hs 126 e i bombardieri in picchiata Junkers Ju 87 Stuka, dotati di mitragliatrici difensive troppo leggere. Ma anche caccia come i Bf 109 e i Focke-Wulf Fw 190 potevano essere colti di sorpresa dai proiettili corazzati degli Šturmovik, e dalla sua corazzatura, capace di resistere alle raffiche delle mitragliatrici pesanti.
In condizioni di inferiorità, i piloti di Il-2 ricorrevano a tattiche difensive come il volo radente e la virata improvvisa con riduzione motore, nel tentativo di far stallare l’inseguitore. Inoltre non era raro che gli Šturmovik operassero in combinazione con i caccia Yak e Lavochkin, che intervenivano per proteggere i compagni attaccati. Nella battaglia aerea sopra Kursk diverse stormi di Il-2 operarono congiuntamente ai La-5.
Non mancavano comunque occasioni in cui gli Il-2 venivano impiegati in autonomia per intercettare i vulnerabili aerei da trasporto Junkers Ju 52 o i bombardieri Heinkel He 111 e Focke-Wulf Fw 200 Condor, specie durante l’assedio di Stalingrado e la successiva controffensiva sovietica. In quei frangenti l’abilità individuale di piloti come Valerij Chkalov o Vasilij Stalin (il figlio del dittatore) fecero la differenza.
Il più grande asso tedesco a perire per mano di un Il-2 fu Otto Kittel, che con 267 vittorie era il quarto in assoluto della Luftwaffe. Il 14 febbraio 1945, durante il supporto a un contrattacco delle Panzer divisions per fermare l’avanzata sovietica in Slesia, il suo Fw 190A-8 venne colpito dalla mitragliera UBT posteriore dell’Il-2 che stava attaccando. Kittel si schiantò al suolo senza riuscire a paracadutarsi.
Assi e decorati
Numerosissimi furono i piloti e mitraglieri di Il-2 che si distinsero per coraggio, abilità e spirito di sacrificio. Tra di essi spiccano le figure di:
- Anna Yegorova, una delle poche donne a pilotare l’Il-2. Effettuò 260 missioni e venne abbattuta nel 1944. Ritenuta morta, le fu assegnata postuma la medaglia di Eroe dell’Unione Sovietica. In realtà era sopravvissuta e riuscì a tornare a guerra finita.
- Nelson Stepanyan, asso armeno dell’aviazione d’assalto con 13 navi, 80 carri, 600 veicoli e 27 aerei nemici distrutti in 239 missioni. Si immolò con il suo Il-2 danneggiato contro una nave nel porto di Liepaja il 14 dicembre 1944. Eroe dell’Unione Sovietica alla memoria.
- Ivan Drachenko, che nonostante la perdita dell’occhio destro in combattimento nell’agosto 1943, continuò a volare e combattere fino alla fine della guerra. Uno dei soli 4 aviatori sovietici insignito sia del titolo di Eroe dell’URSS che di Cavaliere Completo dell’Ordine della Gloria.
Conclusioni
Con oltre 36.000 esemplari, l’Il-2 detiene il primato di aereo militare più prodotto di sempre, imponente dimostrazione dello sforzo bellico sovietico. Nato come “carro armato volante“, si affermò come micidiale cacciabombardiere multiruolo in grado di colpire ogni bersaglio.
Protetto da spesse corazzature e dotato di motori potenti, l’Il-2 si rivelò molto difficile da abbattere per contraerei e caccia tedeschi, che lo soprannominarono “aereo di cemento”. Al contempo era relativamente facile da pilotare e mantenere, doti essenziali per l’impiego in massa.
I suoi limiti erano la modesta velocità, che lo rendeva vulnerabile se intercettato, e la scarsa precisione nel bombardamento in picchiata. Malgrado la fama di “distruttore di carri”, solo una piccola percentuale dei blindati tedeschi venne distrutta dagli Šturmovik, a fronte di perdite elevate.
Ciò non toglie che l’impatto sul campo di battaglia degli Il-2 fosse devastante, se non altro sul morale. La comparsa dei “carri armati volanti” era sufficiente a far desistere la fanteria e i carristi tedeschi. Decisive furono le incursioni su obiettivi strategici come ponti e stazioni.
Ma il contributo dell’Il-2 andò oltre il supporto tattico. Insieme ai caccia Yak e La-5 e ai Pe-2, contribuì a conquistare la superiorità aerea che permise la controffensiva dopo Kursk e l’avanzata fino a Berlino. E insieme a carri e artiglieria spianò la strada alle armate corazzate sovietiche.
Dopo la guerra, l’eredità dell’Il-2 fu raccolta dal più evoluto Il-10, in servizio con varie aeronautiche del Patto di Varsavia fino agli anni ’60. Ma nessun altro aereo d’attacco eguagliò mai la produzione di massa e l’impatto sul campo del capostipite.
Più che una semplice “arma”, l’Il-2 Šturmovik fu il simbolo della determinazione del popolo sovietico a respingere l’invasore a ogni costo. I suoi equipaggi, fanti dell’aria dalle fattorie e fabbriche, si immolarono a migliaia per difendere la propria terra. Il loro eroismo e sacrificio sono legati indissolubilmente alla vittoria finale dell’URSS.
Principali varianti dello Ilyushin Il-2
- TsKB-55 o BSh-2: prototipo con i due membri di equipaggio, dotato di motori AM-35, effettuò il primo volo il 2 ottobre 1939
- TsKB-57: prototipo in configurazione monoposto, dotato di motore AM-38, effettuò il primo volo il 12 ottobre 1940
- Il-2 (TsKB-57P): versione monoposto dotata di motore AM-38 e cannoni ShVAK da 20mm oppure VYa-23 da 23mm; effettuò il primo volo il 29 dicembre 1940 e cominciò ad arrivare ai reparti nel maggio-giugno 1941. Nell’aprile 1941 la designazione divenne Il-2
- Il-2 biposto: versione biposto con motore AM-38, carico bellico ridotto da 600 a 400Kg, entrato in azione per la prima volta il 30 ottobre 1942 a Stalingrado. Inizialmente venne usato formazione con gli Il-2 monoposto proteggendo le estremità delle formazioni dagli attacchi dei caccia avversari.
- Il-2 1943 o Il2-M: motore AM-38F dalle caratteristiche migliorate e armato quasi sempre con cannone VYa-23 da 23mm, le consegne in reparto iniziarono nei primi mesi del 1943
- Il-2 con NS-37 o Il-2 3M: derivato dallo Il-2 biposto e armato con cannoni Nudelman-Suranov NS-37 da da 37 mm alloggiati in gondole subalari al posto dei cannoni da 20 o 23mm. Con questa versione si tentò di creare una variante specializzata nell’attacco anticarro e venne usata soprattutto durante la battagli di Kursk, tuttavia l’efficacia in combattimento non risultò particolarmente alta e il carico di bombe era ridotto da 600 a 200 Kg, conseguentemente la produzione “si limitò” a 3.500 esemplari
- Il-2 1944 o Il-2M3 o Il-2 tipo 3: versione costruita sfruttando la maggiore disponibilità di duralluminio e quindi dotata di pannelli alari completamente metallici. Le estremità delle ali avevano un angolo di freccia positiva per migliorare la stabilità dell’aereo dato che l’introduzione della postazione del mitragliere di coda aveva arretrato il centro di gravità della macchina
- Il-2U o UIl-2: versione da addestramento
- Il-2T: versione silurante sviluppata per la marina sovietica, priva dei cannoni YVa-23 per risparmiare sul peso, era in grado di trasportare un siluro da 18 pollici (45 cm). Non è chiaro se si tratti di una denominazione per identificare Il-2M modificati sul campo oppure una versione costruita direttamente in questa configurazione
- Il-2I: versione da caccia sperimentale che non entrò in produzione dato che la velocità relativamente scarsa lo avrebbe messo in condizione di attaccare solo i bombardieri della Luftwaffe
- Il-2 M-82: versione sviluppata in considerazione della scarsità del motore principale, i test dimostrarono che con questo motore le prestazioni dell’aereo decadevano fino a un livello non accettabile
Informazioni aggiuntive
- Nazione: URSS
- Modello: Ilyushin Il-2M3
- Costruttore: Industrie di Stato
- Tipo: Assalto
- Motore:
Mikulin AM.38F a 12 cilindri a V, raffreddato a liquido, da 1.770 HP.
- Anno: 1942
- Apertura alare m.: 14.60
- Lunghezza m.: 11.65
- Altezza m.: 3.40
- Peso al decollo Kg.: 5.510
- Velocità massima Km/h: 404
- Quota massima operativa m.: 6.000
- Autonomia Km: 600
- Armamento difensivo:
2 cannoni da 23 mm., 3 mitragliatrici
- Equipaggio: 2
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- Bill Gunston: The Osprey Encyclopedia of Russian Aircraft 1875–1995. Osprey, 1995. ISBN 1-85532-405-9.
- Warfare History Network
- Smithsonian Museum
- Manuale di pilotaggio dell’Ilyushin Il-2