Il Blohm und Voss Bv 222 Viking è un idrovolante esamotore

Blohm und Voss Bv 222

di redazione
Pubblicato: Ultimo aggiornamento: 481 letture totali

Date le capacità di carico, questo idrovolante, il più grande della II Guerra Mondiale, venne usato prevalentemente nel ruolo di trasporto; l’ampia fusoliera infatti permetteva anche l’imbarco di carichi voluminosi.

Il Blohm und Voss BV 222 venne costruito per soddisfare una richiesta della Lutfhansa che cercava, prima della Guerra, un idrovolante commerciale in grado di trasportare 24 passeggeri in un volo transatlantico, collegando direttamente l’Europa e l’America. Il BV 222 nacque quindi per impiego civile ma il primo volo avvenne il 7 settembre 1940 quando non era più immaginabile un impiego diverso da quello militare e infatti tutti i prototipi vennero immediatamente convertiti per essere impiegati dalla Luftwaffe.
I test dimostrarono che l’aereo poteva agevolmente trasportare fino a 92 passeggeri oppure 72 feriti con relativo personale medico, volando per tratte relativamente brevi alla velocità di crociera di 385 Km/h. In sostanza le caratteristiche di volo erano buone il primo prototipo evidenziò soltanto la necessità di miglioramenti marginali. Tra le caratteristiche positive dell’aereo spiccava l’ampia fusoliera, sostanzialmente priva di ingombri, che permetteva di disporre agevolmente il carico.

I motori adottati inizialmente erano dei BMW Bramo 323, radiali a 9 cilindri raffreddati ad aria; successivamente questi furono sostituiti da 6 Jumo 207 diesel con raffreddamento a liquido di potenza sostanzialmente equivalente. L’adozione di motori diesel migliorò le già notevoli caratteristiche di autonomia dell’aereo, i motori diesel infatti consumavano meno e quindi a parità di carburante imbarcato aumentò il raggio d’azione dell’aereo. I motori a gasolio offrivano inoltre la possibilità di rifornire in mare aperto i BV 222 utilizzando dei sottomarini costruiti proprio per il ruolo di rifornitori.

Nel ruolo di ricognitore questo idrovolante non diede buoni risultati, sostanzialmente perchè un aereo di queste dimensioni è molto vulnerabile e finisce per essere una facile preda della caccia nemica.

Per lo stesso motivo anche nelle missioni di rifornimento il Bv 222 volò principalmente di notte.

Il Blohm un Voss Bv 222 è un idrovolante esamotore ad ala alta e scafo centrale. I motori sono 6 B.M.W. raffreddati ad aria. Complessivamente sono stati prodotti 13 esemplari di questo aereo di cui tre sono sopravvissuti alla guerra; due sono stati catturati intatti dagli Stati Uniti e il terzo è stato preso dagli inglesi in Norvegia e provato a lungo in Gran Bretagna.

Il Blohm & Voss BV 222 Wiking fu il più grande idrovolante costruito dalle potenze dell’Asse durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo imponente velivolo a scafo centrale dotato di sei motori venne progettato originariamente alla fine degli anni ’30 come aereo di linea transatlantico per la compagnia aerea Deutsche Luft Hansa, ma le vicende belliche ne fecero ben presto un importante mezzo da trasporto militare e da pattugliamento marittimo a lungo raggio per la Luftwaffe.

Blohm und Voss Bv 222 in volo
Blohm und Voss Bv 222 in volo
Foto Bundesarchiv, Bild 146-1978-061-09 / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 de, link

Storia del progetto

Lo sviluppo del BV 222 iniziò nel 1936 presso la Hamburger Flugzeugbau, sussidiaria della Blohm & Voss, su iniziativa del capo progettista Richard Vogt per rispondere ad una specifica della Luft Hansa per un idrovolante capace di trasportare almeno 24 passeggeri sulle rotte transoceaniche.

Il primo ordine per tre prototipi, ancora identificati come Ha 222, venne emesso nel settembre 1939 ma la Blohm & Voss aveva tanta fiducia nel progetto da iniziare la costruzione del primo esemplare già nel gennaio 1938. Quando il prototipo V1 venne portato in volo per la prima volta il 7 settembre 1940, la Germania era però ormai in guerra da un anno e le prospettive di impiego del velivolo come aereo di linea erano tramontate.

Si decise quindi di completare gli esemplari successivi in configurazione militare per la Luftwaffe, che il 10 luglio 1941 prese in carico il V1 per impiegarlo nel ruolo di aereo da trasporto. Tra il 16 ottobre e il 6 novembre dello stesso anno il grande idrovolante effettuò ben 17 voli di collegamento tra la Grecia e l’Africa Settentrionale per rifornire le truppe dell’Afrika Korps.

In quella fase il V1 era ancora disarmato e volava sotto la scorta di una coppia di caccia pesanti Messerschmitt Bf 110. Rientrato ad Amburgo per essere equipaggiato con un armamento difensivo, il prototipo andò poi perduto il 12 febbraio 1943 affondando nel porto del Pireo dopo essere atterrato su un relitto sommerso.

Gli esemplari successivi, oltre all’armamento, ricevettero progressivamente altre modifiche come l’installazione del radar da ricerca navale FuG 200 in funzione del crescente interesse per l’impiego del BV 222 nel ruolo di pattugliatore marittimo a lungo raggio. L’evoluzione del progetto portò alla versione definitiva BV 222C, dotata di motorizzazione diesel e di ulteriori miglioramenti, che entrò in produzione nel 1943.

Tecnica

Il Blohm & Voss BV 222 era un idrovolante a scafo centrale di imponenti dimensioni caratterizzato da un’ala alta a sbalzo e impennaggi cruciformi. Lo scafo, di sezione rettangolare e privo di paratie interne sopra il pavimento, era ottimizzato per garantire buone prestazioni idrodinamiche ed era dotato di un gradino di redenza per favorire il decollo.

L’ala, costruita intorno ad una trave di sezione costante che fungeva anche da serbatoio per il carburante, poteva ospitare al suo interno due torrette dorsali con mitragliatrici per la difesa. Dalle sue semiali si estendevano due coppie di voluminosi galleggianti equilibratori che potevano essere retratti “a conchiglia” in appositi vani.

I piani di coda erano divisi in tre sezioni di cui solo quella centrale era controllata direttamente dal pilota, mentre le due esterne intervenivano automaticamente grazie ad un sistema di compensazione servo-assistita molto apprezzato dagli equipaggi.

I BV 222 furono inizialmente equipaggiati con sei motori radiali BMW Bramo 323 Fafnir ma le versioni successive impiegarono altrettanti diesel in linea Junkers Jumo 207C a 6 cilindri contrapposti eroganti 1000 CV ciascuno. L’impiego di motori diesel, oltre a semplificare i rifornimenti di carburante, permetteva al BV 222 di essere rifornito in mare aperto da speciali sommergibili.

BV 222 catturato in Norvegia
BV 222 catturato in Norvegia

Impiego operativo

Dopo il già citato ciclo di missioni di trasporto verso l’Africa Settentrionale effettuato dal V1 nell’autunno del 1941, i BV 222 entrarono in servizio con il reparto Lufttransportstaffel (LTS) 222 dislocato nel Mediterraneo. Nel corso del 1942-1943 gli idrovolanti giganti operarono su rotte di collegamento tra l’Italia, la Grecia e il Nord Africa subendo pesanti perdite sia per incidenti (V1, V3) che per l’azione del nemico (V6, V8).

Parallelamente venne considerata la possibilità di utilizzare il BV 222 per missioni speciali a lunghissimo raggio. Tra i progetti allo studio vi fu la creazione di un collegamento aereo tra la Germania e il Giappone con scalo tecnico nell’isola di Sachalin, per una distanza totale di 6400 km. Il BV 222 fu uno dei velivoli presi in considerazione insieme al Focke-Wulf Fw 200 e al Heinkel He 177 ma alla fine, nel 1943, la scelta ricadde sul quadrimotore Junkers Ju 290.

Sempre nel 1942 alcuni BV 222 iniziarono ad essere equipaggiati per il ruolo di ricognitori a lungo raggio ricevendo sistemi di osservazione e armamento potenziati. Nell’ottobre 1943 il V4 fu il protagonista di un singolare scontro a fuoco con un bombardiere statunitense Consolidated PB4Y Liberator della VB-105 che secondo fonti tedesche sarebbe stato abbattuto, un evento spesso erroneamente riportato come vittoria di un BV 222 su un quadrimotore Avro Lancaster della RAF.

Nel giugno 1944, dopo lo sbarco alleato in Normandia, i BV 222 superstiti furono trasferiti al reparto speciale KG 200. Tra le ultime azioni degne di nota vi fu la partecipazione del V2 all’operazione Schatzgräber (cacciatore di tesori) per rifornire ed evacuare il personale di una base meteorologica tedesca nell’Artico.

A fine guerra solo tre BV 222 caddero intatti nelle mani degli Alleati. Uno di essi, catturato dagli americani, fu provato in volo ma a causa della scarsa qualità dei motori di cui era equipaggiato si rivelò poco affidabile e, non essendo disponibili pezzi di ricambio, venne distrutto affondandolo deliberatamente in mare aperto al largo della costa tedesca.

Un secondo esemplare, il V2 già impiegato per l’operazione Schatzgräber e catturato in Norvegia, fu portato in volo in Gran Bretagna dove volò fino al 1947 con i colori della RAF per poi essere demolito. Il relitto di questo velivolo giace ancora oggi sul fondo del fiordo di Trondheim a 318 metri di profondità, perfettamente conservato grazie alla scarsità di ossigeno, e sarebbe dovuto diventare oggetto di un ambizioso progetto di recupero poi abbandonato per l’eccessiva complessità e onerosità.

Il destino degli altri BV 222 catturati è avvolto nel mistero. Si suppone che gli americani ne abbiano trasferito almeno uno negli Stati Uniti per analizzarlo approfonditamente, ricavandone informazioni preziose per lo sviluppo del proprio idrovolante da trasporto Convair R3Y Tradewind, senza però lasciare tracce certe.

La breve ma intensa storia operativa del BV 222 si concluse senza che il suo potenziale fosse sfruttato appieno. Penalizzato da una messa a punto travagliata e da una cellula produttiva insufficiente, il gigante tedesco dei cieli rimane comunque uno degli idrovolanti più imponenti e affascinanti mai costruiti.

Principali versioni del Blohm und Voss Bv 222

  • BV 222 V1/V7: i sette prototipi costruiti furono tutti impiegati operativamente dopo essere stati usati per le valutazioni del progetto
  • BV 222 A: i prototipi dal V2 al V5 vennero convertiti alla ricognizione marittima e denominati BV 222 A
  • BV 222 B: progetto per una versione civile equipaggiata con motori Junker Jumo 208 diesel da 1.470 HP
  • BV 222 C: versione di produzione propulsa da motori diesel

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Germania
  • Modello: Blohm und Voss Bv 222 A
  • Costruttore: Blohm und Voss Schiffswerft Abteilung Flugzeugbau
  • Tipo: Trasporto Ricognizione
  • Motore:

    6 B.M.W. 323 R-2, radiali a 9 cilindri, raffreddati ad aria, da 1.000 HP ciascuno.

  • Anno: 1942
  • Apertura alare m.: 46.00
  • Lunghezza m.: 36.50
  • Altezza m.: 10.90
  • Peso al decollo Kg.: 45.540
  • Velocità massima Km/h: 310
  • Quota massima operativa m.: 6.500
  • Autonomia Km: 7.000 
  • Armamento difensivo:

    3 mitragliatrici, 3 cannoni da 20 mm.

  • Equipaggio: 11
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

Articoli correlati

Lascia un commento