L’Heinkel He 115 fu un idrovolante bimotore multiruolo progettato e costruito dall’azienda tedesca Heinkel Flugzeugwerke durante gli anni ’30. Versatile ed efficace, venne impiegato dalla Luftwaffe durante tutta la Seconda Guerra Mondiale in una varietà di compiti: dalla ricognizione alla posa di mine, dalla lotta antisommergibile all’attacco al naviglio. Ma prestò servizio anche con altre forze aeree, in particolare quelle di Norvegia, Svezia e Finlandia, sia prima che durante il conflitto. Una macchina robusta e affidabile, che si guadagnò il rispetto di amici e nemici.
L’Heinkel 115 è un idrovolante bimotore monoplano ad ala media, con galleggianti a scarponi. I motori sono due B.M.W. radiali.
Sviluppo e tecnica: un idro all’avanguardia
Le origini dell’He 115 risalgono al 1935, quando il Reichsluftfahrtministerium (RLM), il ministero dell’aviazione del Reich, emise una specifica per un nuovo idrovolante da trasporto multiruolo, adatto a compiti di pattugliamento marittimo e attacco al naviglio con bombe e siluri. Già allora la Heinkel, insieme alla Blohm & Voss, era all’avanguardia nella progettazione di idrovolanti militari. Entrambe risposero al bando presentando i loro progetti, denominati rispettivamente He 115 e Ha 140.
Il progetto Heinkel, in particolare, si distingueva per modernità e razionalità. Abbandonata la configurazione a scafo centrale tipica degli idro dell’epoca, l’He 115 adottò una soluzione più aerodinamica, con fusoliera interamente metallica e due grandi galleggianti collegati alla parte inferiore delle gondole motore. L’ala, di grande allungamento, era in tre pezzi, con longheroni in acciaio e rivestimento in duralluminio. I piani di coda erano più tradizionali, in legno e tela.
La propulsione era affidata a una coppia di radiali BMW 132K da 970 CV, alloggiati in gondole dalla linea pulita insieme ai radiatori anulari. Davanti al bordo d’attacco, le eliche tripala metalliche erano parzialmente carenate da ogive aerodinamiche. L’equipaggio di tre persone trovava posto in un abitacolo chiuso e vetrato, con il pilota in posizione avanzata, il navigatore/puntatore subito dietro e il mitragliere/operatore radio in una postazione dorsale.
Punto di forza dell’He 115 era la sua versatilità d’armamento. Oltre a una mitragliatrice difensiva MG 15 da 7,92 mm brandeggiabile in postazione dorsale, poteva montare un cannoncino MG 151 da 20 mm in caccia e due mitragliatrici MG 17 da 7,92 mm nelle gondole motore, sparanti all’indietro. Nel ruolo offensivo, poteva trasportare un siluro LT F5b o LT F6b sotto la fusoliera, oppure fino a 500 kg di bombe o mine navali nelle stive interne. Una versatilità che, come vedremo, fu ampiamente sfruttata.
Il prototipo He 115 V1 volò per la prima volta nell’agosto 1937, dimostrando subito ottime caratteristiche di volo e di ammaraggio. Già nel marzo 1938, opportunamente modificato, stabilì vari record mondiali per idrovolanti, tra cui quello di velocità su 1000 km a 328 km/h. Nel frattempo, l’RLM aveva scelto l’He 115 come vincitore della competizione, ordinandone altri tre prototipi e dieci esemplari di preserie. La produzione in serie iniziò nel 1938 con il modello He 115 A-1, ben presto seguito dalle versioni migliorate A-2 e B-1, quest’ultima con maggiore capacità di carburante. Nonostante lo scoppio della guerra nel 1939, la produzione proseguì fino al 1944, totalizzando circa 400 esemplari.
In servizio con la Luftwaffe
Entrato in servizio con la Luftwaffe alla vigilia della guerra, l’He 115 dimostrò subito di cosa fosse capace. Già il 20 novembre 1939, il primo He 115 decollò per una missione di posa mine magnetiche nelle acque britanniche, dando il via a una campagna di minamento aereo che si protrasse per mesi, parallelamente a quella dei sommergibili della Kriegsmarine. Partendo dalle basi sulla costa tedesca e dalla Danimarca occupata, gli He 115 seminarono centinaia di ordigni davanti ai principali porti nemici, dal Tamigi allo Humber, pagando un prezzo relativamente basso in termini di perdite.
Ma il vero banco di prova dell’He 115 furono le acque artiche, dove operò in forze dalla Norvegia occupata contro i convogli alleati diretti in Unione Sovietica. In questo teatro, gli idro tedeschi diedero filo da torcere ai loro avversari, silurando o bombardando numerosi mercantili e unità di scorta. Celebre l’attacco del luglio 1942 al convoglio PQ-17, in cui gli He 115 contribuirono ad affondare oltre 20 navi su 33, in quella che Churchill definì “una delle più pesanti e infauste battaglie navali della guerra”. Solo l’arrivo di portaerei di scorta e moderni caccia sovietici riuscì a fermare gli attacchi degli idro tedeschi.
Meno fortunato fu l’impiego degli He 115 sul fronte dell’Atlantico e del Mare del Nord, dove la superiorità aerea alleata si fece sentire già dal 1940. Qui gli idro tedeschi subirono perdite significative ad opera dei caccia britannici, pur continuando a svolgere preziose missioni di ricognizione e soccorso agli equipaggi degli aerei o delle navi in difficoltà. Un ruolo oscuro ma essenziale, che l’He 115 mantenne fino alla fine della guerra.
Forse meno noto è l’impiego “speciale” che la Luftwaffe fece dei suoi He 115 nei ranghi del KG 200, il reparto segreto addetto a operazioni non convenzionali. Grazie alle loro doti di autonomia e manovrabilità, alcuni He 115 vennero utilizzati per missioni di infiltrazione di agenti nei territori occupati dal nemico, in particolare nell’Unione Sovietica. Un ruolo delicato e rischioso, ma perfettamente adatto alle caratteristiche della macchina.
Impiego all’estero
La storia dell’He 115 non si esaurisce con la Luftwaffe. Già prima dello scoppio della guerra, diversi paesi si erano interessati all’idro tedesco, ordinandone piccole quantità per valutarlo ed equipaggiare le proprie forze aeree. Tra questi, il principale fu la Norvegia, che nel 1939 acquistò ben 6 He 115 per rimpiazzare i suoi ormai obsoleti idroricognitori. Designati localmente He 115N, questi aerei entrarono in servizio con la Marinens Flyvebaatfabrikk, l’aviazione della Marina norvegese, dislocati nelle basi costiere da Sola a Skattøra.
Quando nell’aprile 1940 la Germania invase la Norvegia, gli He 115 norvegesi si trovarono a combattere contro gli invasori, realizzando la singolare situazione di aerei identici schierati su fronti opposti. Mentre un He 115N venne catturato dai tedeschi, due esemplari della Luftwaffe furono a loro volta requisiti dai norvegesi e impiegati contro i precedenti proprietari. In totale, 7 He 115 combatterono con i codici norvegesi durante la breve ma intensa campagna di Norvegia, attaccando navi e truppe tedesche e fornendo appoggio alle forze di terra.
Con la resa della Norvegia nel giugno 1940, i superstiti He 115N presero strade diverse. Quattro esemplari ripararono in Gran Bretagna, venendo inquadrati nella Royal Norwegian Navy Air Service in esilio e utilizzati per missioni speciali sulla Norvegia occupata e nel Mediterraneo, spesso in cooperazione con i servizi segreti alleati. Le loro vicende furono rocambolesche: uno venne attaccato e danneggiato da caccia polacchi sul golfo di Biscaglia, un altro distrutto in un raid italiano su Malta, un terzo abbattuto da Bf 109 tedeschi sulla costa nordafricana.
Un altro He 115N scelse invece di riparare in Finlandia, paese ancora non belligerante. Qui venne internato ma presto riutilizzato dalla Suomen Ilmavoimat, l’aeronautica finlandese, con la matricola HE-115. Ribattezzato “Jenny“, venne impiegato per infiltrare incursori dietro le linee nemiche fino al luglio 1943, quando venne sorpreso e costretto all’ammaraggio forzato dai sovietici, finendo distrutto. Anche due He 115C della Luftwaffe vennero prestati temporaneamente ai finlandesi per missioni simili.
Ma il principale utilizzatore straniero dell’He 115, oltre alla Norvegia, fu la vicina Svezia. Già nel 1939 la Svenska Flygvapnet aveva ordinato 12 He 115A-2, designati localmente T 2, per equipaggiare i suoi reparti da ricognizione. Robusti e apprezzati dagli equipaggi, i T 2 svedesi prestarono servizio per tutti gli anni della guerra, contribuendo a proteggere la neutralità della Svezia con missioni di pattugliamento, soccorso e sminamento. Sostituirono anche gli anziani T 1 (Heinkel HD 16) nel ruolo di aerosiluranti e vennero usati come bombardieri, posamine e ricognitori a lungo raggio. Solo nel 1952 gli ultimi T 2 vennero ritirati, con 5 delle 12 macchine perse in incidenti.
L’He 115 scrisse quindi un’importante pagina della storia aeronautica di questi paesi nordici, dimostrando di poter operare egregiamente in condizioni ambientali e belliche difficili. Una conferma della validità del progetto e della sua versatilità. Doti che, a guerra finita, ispirarono tentativi più o meno riusciti di “replicare” l’He 115 per scopi civili, dal traino di alianti al trasporto di persone e merci in zone prive di piste. Segno che il fascino di questo idro non si è esaurito con la fine delle ostilità.
Conclusioni
In definitiva, l’Heinkel He 115 può essere considerato uno dei migliori idrovolanti militari della sua generazione. Frutto di un’accurata progettazione e di una realizzazione solida, dimostrò di poter svolgere in modo più che soddisfacente tutti i compiti che gli vennero richiesti: dalla ricognizione alla posa di mine, dalla lotta antisommergibile all’attacco al naviglio, dal soccorso alle operazioni speciali. E questo su tutti i fronti principali della guerra, dal Baltico al Mediterraneo, dalla Manica all’Artico.
Certo, l’He 115 pagò anch’esso un prezzo di sangue non indifferente, specie quando si trovò a fronteggiare una crescente superiorità aerea avversaria. E come tutti gli idrovolanti, anche i più moderni, scontò limiti intrinseci di velocità e prestazioni rispetto ai velivoli basati a terra. Ma nel complesso, il giudizio su questo aereo non può che essere positivo. Tant’è vero che ispirò, nel dopoguerra, vari tentativi di emulazione in campo civile.
Oggi, purtroppo, non esistono He 115 completi sopravvissuti fino a noi. Solo pochi frammenti o parti sono conservati in musei di Germania, Norvegia e Finlandia. Fa eccezione l’esemplare recuperato ma la ristrutturazione al momento sembra non essere ancora completata. Ma la sua eredità tecnica e storica non è andata perduta. E merita di essere riscoperta e valorizzata. Perché l’He 115 non fu solo una macchina efficiente e versatile, ma anche il testimone di un’epoca in cui gli idrovolanti, pur nei loro limiti, rappresentarono spesso l’unica scelta possibile per operare su vasti spazi marini. Un ruolo cruciale e insostituibile, che vale la pena di ricordare.
Principali varianti dell’Heinkel He 115
- He 115 V1: prototipo completato nel 1937, vincitore di 8 record di velocità per carico trasportato
- He 115 V2: secondo prototipo, completato nel novembre 1937, simile al V1
- He 115 V3: completato nel marzo 1938, introduceva l’abitacolo vetrato poi diventato standard
- He 115 V4: prototipo di pre-produzione, completato nel maggio 1938. La struttura di collegamento tra fusoliera e galleggianti era modificata per diminuire il numero dei tiranti
- He 115 V5: prototipo completato nel 1939
- He 115 A-0: 10 aerei di pre-produzione armati con una sola mitragliatrice
- He 115 A-1: aggiunta di una mitragliatrice montata nel naso
- He 115 A-2: versione simile alla A-1 esportata in Norvegia e Svezia
- He 115 A-3: modiche al vano armamento e all’equipaggiamento radio
- He 115 B-0: la serie “B” aveva la possibilità di modificare rapidamente il rapporto tra carburante e carico bellico trasportato; introduceva la possibilità di trasportare una mina magnetica da 1.000 Kg
- He 115 B-1: capacità dei serbatoi di carburante aumentata
- He 115 B-2: galleggianti rinforzati per operare anche su neve e ghiaccio
- He 115 C-1: aumento dell’armamento
- He 115 C-2: galleggianti rinforzati come nella B-2
- He 115 C-3: versione posamine
- He 115 C-4: versione silurante
- He 115 D: un solo esemplare realizzato, con motori BMW 801C
- He 115 E-1: simile alla serie “C” ma con modifiche all’armamento
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Germania
- Modello: Heinkel He 115 B-1
- Costruttore: Ernst Heinkel A.G.
- Tipo: Silurante Trasporto
- Motore:
2 B.M.W. 132 K, radiali a 9 cilindri raffreddati ad aria da 900 HP
- Anno: 1939
- Apertura alare m.: 22.20
- Lunghezza m.: 17.30
- Altezza m.: 6.60
- Peso al decollo Kg.: 9.100
- Velocità massima Km/h: 365 a 3.400 m.
- Quota massima operativa m.: 5.500
- Autonomia Km: 3.350
- Armamento difensivo:
2 mitragliatrici
- Equipaggio: 3
- Bibliografia – Riferimenti: