La capacità di trasportare 15 tonnellate di carico giustificava da sola la produzione di questo aereo, nonostante la notevole mole di difetti.
Il Messerschmitt 323 derivava direttamente dal Me 321, un enorme aliante che necessitava di tre Me 110 o di uno He 111 Z (monoplano con 5 motori creato appositamente) per il traino; dato che la spinta per il decollo si rivelava quasi sempre insufficiente, venne l’idea di dotare il 321 di motori e nacque il 323.
Dato che non si volevano usare motori di fabbricazione nazionale, il Me 323 venne equipaggiato con 6 motori di fabbricazione francese; ad ogni modo l’aereo fu sempre lento, difficile da pilotare (dato il peso e le dimensioni delle superfici di controllo, era necessario un uomo fisicamente forte per pilotare il 323) e insufficientemente armato, ma nella fusoliera potevano entrare carichi di ogni tipo, compresi veicoli, e questo ne faceva un aereo prezioso.
Usato operativamente nel Mediterraneo e sul fronte orientale, il Messerschmitt 323 venne costruito fino all’aprile del 44, quando ormai la precedenza assoluta nella produzione andava al Me 262.
Il Messerschmitt 323 è un enorme esamotore ad ala alta, con struttura metallica e rivestimento in tela; l’intera parte anteriore dell’aereo è incernierata e costituisce l’accesso alla fusoliera. I motori sono 6 Gnome-Rhone, di fabbricazione francese, raffreddati ad aria.
Il Messerschmitt Me 323 Gigant (gigante in tedesco) fu il più grande aereo da trasporto terrestre ad entrare in servizio durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo mastodontico velivolo a sei motori rappresentò il disperato tentativo della Luftwaffe di mantenere i rifornimenti alle proprie forze in teatri critici come il Nord Africa, in un momento in cui la superiorità aerea alleata rendeva quasi impossibili i convogli navali. Una macchina imponente e relativamente avanzata, ma giunta troppo tardi per poter influire sulle sorti del conflitto.
Origini del progetto
Le origini dell’Me 323 vanno ricercate nei piani tedeschi per l’invasione della Gran Bretagna, la mai realizzata Operazione Leone Marino (Seelöwe). Già nel 1940, l’Alto Comando tedesco si rese conto che per sbarcare con successo oltre la Manica avrebbe avuto bisogno di alianti in grado di trasportare non solo fanti, come il piccolo DFS 230, ma anche veicoli blindati e pezzi d’artiglieria. Serviva insomma un aliante d’assalto pesante.
Il 18 ottobre 1940, l’RLM (Ministero dell’Aviazione del Reich) diede a Junkers e Messerschmitt solo 14 giorni per presentare le proprie proposte. La specifica, decisamente ambiziosa, richiedeva di poter trasportare un cannone 8,8 cm Flak con il suo trattore semicingolato, oppure direttamente un carro armato medio Panzer IV. Junkers propose lo Ju 322 Mammut, un gigante di legno che si rivelò troppo instabile. Messerschmitt rispose con l’Me 261w, poi ridenominato Me 263 e infine Me 321. Quest’ultimo, pur non venendo mai usato per invadere l’Inghilterra, entrò comunque in servizio come trasporto tattico sul fronte orientale.
Evoluzione
Già nei primi mesi del 1941, sulla base dei riscontri dei piloti della Lufttransportstaffel che impiegavano l’Me 321 in Russia, si decise di realizzarne una versione motorizzata, che sarebbe diventata l’Me 323. Per risparmiare sui propulsori, sempre carenti nell’industria bellica tedesca, si scelse di impiegare i radiali francesi Gnome-Rhône 14N da 1180 CV, usati anche sul bombardiere Bloch MB.175.
Una cellula dell’Me 321 venne irrobustita e dotata di quattro di questi motori, che le permettevano una modesta velocità di 210 km/h, 50 km/h in meno dello Ju 52. L’atterraggio era affidato a un carrello fisso molto particolare: una coppia di 4 ruote in tandem sotto il muso e due triplette di ruote più grandi, parzialmente carenate, ai lati della fusoliera. Queste ultime erano dotate di freni pneumatici che permettevano di arrestare il bestione in 200 metri.
Ma questa configurazione quadrimotore, denominata Me 323C, era solo un punto di partenza. Per decollare a pieno carico richiedeva ancora il traino da parte di uno speciale Heinkel He 111Z Zwilling a cinque motori, o la pericolosa assistenza di tre caccia bimotori Bf 110 in formazione “Troika-Schlepp” con razzi ausiliari Walter sotto le ali. Perciò il secondo prototipo, l’Me 323 V2, venne dotato direttamente di sei motori Gnome-Rhône, diventando il capostipite della vera serie di produzione, la versione D.
Caratteristiche
L’Me 323, come il suo predecessore Me 321, era caratterizzato da un’ala di grande allungamento, a sbalzo, posizionata alta sulla fusoliera e rinforzata da due grandi controventature a V. Per risparmiare peso e alluminio, gran parte della struttura alare era in legno compensato e tela, mentre la fusoliera aveva una struttura metallica rivestita in tela, con un pesante rinforzo sul pavimento per sostenere i carichi.
L’equipaggio della versione D comprendeva 5 uomini: due piloti, un radiotelegrafista e due motoristi. Questi ultimi occupavano due piccole cabine all’interno dell’ala, tra i motori interni e centrali, da cui controllavano il sincronismo delle eliche, sollevando i piloti da questo compito. A questi si aggiungevano due mitraglieri in funzione difensiva. L’armamento comprendeva 6 mitragliatrici MG 131 da 13 mm: una dorsale dietro l’ala e le altre in fusoliera.
Ma le dimensioni e le capacità di carico del Gigant erano le vere protagoniste. Con un peso a vuoto di 27 tonnellate, poteva trasportare fino a 15 tonnellate di carico bellico o 130 soldati equipaggiati in una stiva lunga 11 metri, larga 3 e alta 3,4. Alcuni carichi tipici erano:
- Un obice pesante sFH 18 da 15 cm (5,5 t) con il suo trattore semicingolato Sd.Kfz. 7 (11 t)
- Un cannone contraereo 8,8 cm FlaK con le sue munizioni e serventi
- Due autocarri da 3,6 t
- 8700 pagnotte di pane
- 52 fusti di carburante da 252 litri
- 130 fanti equipaggiati
- 60 barelle con feriti
Nonostante la massa a pieno carico potesse superare le 45 tonnellate, richiedendo ancora l’ausilio di razzi Walter per decollare, il Gigant aveva prestazioni accettabili per l’epoca: velocità massima di 219 km/h a livello del mare, autonomia di 1000-1200 km. Per aumentare la spinta, le eliche bifoglie in legno dei primi esemplari vennero presto sostituite da tripale metalliche a passo variabile.
In totale vennero costruiti 213 Me 323 in varie versioni, che differivano principalmente per motorizzazione e armamento. Alcuni vennero convertiti direttamente da Me 321, ma la maggioranza venne costruita da zero come hexamotori. Nonostante i continui miglioramenti strutturali e le capacità di carico notevoli, il Gigant rimaneva però sottopotenziato e vulnerabile. La sua velocità massima di soli 219 km/h, la metà di un caccia dell’epoca come lo Spitfire, lo rendeva una facile preda per la caccia avversaria, specialmente quando la Luftwaffe perse definitivamente la superiorità aerea.
Impiego operativo
Introdotto in servizio nel settembre 1942 per supportare le forze dell’Asse in Tunisia, l’Me 323 subì pesanti perdite. Il 22 aprile 1943, in una singola missione, 16 dei 27 Gigant decollati vennero abbattuti dai caccia alleati sullo stretto di Sicilia. Fino alla fine della produzione nell’aprile 1944, il Gigant, seppur apprezzato per le sue capacità di trasporto, pagò un prezzo altissimo in termini di perdite, rivelando tutti i suoi limiti come aereo da trasporto strategico in un contesto di totale superiorità aerea nemica.
Principali varianti del Messerschmitt Me 323 “Gigant”
- Me 323 V1: primo prototipo con 4 motori Gnome-Rhone 14N-48/49
- Me 323 V2: prototipo con 6 motori Gnome-Rhone 14N, configurazione poi adottata per tutta la serie “D”
- Me 323 D-1: prima variante in produzione di serie on 6 motori Gnome-Rhone 14N armata con due mitragliatrici MG 15 da 7.92mm di calibro. Sul campo vennero effettuate numerose modifiche incrementando l’armamento difensivo e adottando eliche a tre pale a passo variabile
- Me 323 D-2: versione identica alla alla D-1 con motori simili ma eliche in legno a due pale
- Me 323 D-6: identica alla D-2 ma con eliche a tre pale con meccanica Ratier per la variazione del passo
- Me 323 V13: prototipo con sei motori Gnome-Rhone 14N usato per le prove della successiva serie “E”
- Me 323 V14: prototipo con sei motori Junkers Jumo 211F, non entrato in produzione
- Me 323 E-1: seconda versione in produzione di serie, dotata di due torrette con armamento difensivo nelle ali
- Me 323 E-2: versione proposta con armamento difensivo incrementato
- Me 323 E-2 WT: versione da scorta (Waffentranger), la Lutwaffe ipotizzò di creare una versione dell’aereo con pesante armamento difensivo invece del carico utile. L’idea era che l’aereo avrebbe dovuto in formazione con altri trasporti convenzionali, proteggendoli, in modo analogo a quanto sperimentavano gli americani con li YB-40 Flying Fortress “gunship”. Invece del carico l’aereo aveva un equipaggio che poteva arrivare a 21 elementi, necessari per maneggiare l’armamento difensivo che era di un cannone da 20mm in una torretta frontale, due ulteriori torrette nelle ali e altre 10 armi tra mitragliatrici e cannoni sparsi per l’aereo. Il progetto venne abbandonato ritenendo più efficiente ed efficace una scorta di caccia “tradizionale”
- Me 323 V16: prototipo per la ipotizzata serie F con 6 motori Jumo 211R
- Me 323 V17: prototipo non completato per la ipotizzata serie G con 6 motori Gnome-Rhone 14R
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Germania
- Modello: Messerschmitt Me 323 D-1
- Costruttore: Messerschmitt A.G.
- Tipo: Trasporto
- Motore:
6 Gnome-Rhone 14N, radiali a 14 cilindri, raffreddati ad aria da 1.140 HP
- Anno: 1942
- Apertura alare m.: 55.00
- Lunghezza m.: 28.50
- Altezza m.: 9.60
- Peso al decollo Kg.: 43.510
- Velocità massima Km/h: 232
- Quota massima operativa m.: 4.000
- Autonomia Km: 1.300
- Armamento difensivo:
6 mitragliatrici
- Equipaggio: 5-7
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- Hans-Peter Dabrowski: Messerschmitt Me 321/323: The Luftwaffe’s “Giants” in World War II. Atglen, PA: Schiffer Publishing, 2001. ISBN: 0-7643-1442-4.
- Plane Historia
- ww2db
- German War Machine