Il bombardiere della RAF Armstrong Whitworth Albemarle

Armstrong Whitworth Albemarle

di redazione
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Fu il primo aereo inglese ad avere il carrello triciclo anteriore completamente retrattile. Per il resto l’Albemarle non ebbe grande successo dato che non fu quasi mai utilizzati per i suoi compiti originari, bombardamento e ricognizione.

Costruito in 600 esemplari l’Albemarle servì infatti come trasporto e traino alianti, partecipando in questo ruolo agli sbarchi alleati in Sicilia, in Normandia e ad Arnhem.

Alcuni di questi aerei, in numero imprecisato, furono forniti all’Unione Sovietica.

L’Albemarle è un bimotore ad ala media, a struttura mista e carrello di tipo triciclo anteriore. La propulsione è affidata a due Hercules radiali. Con la sola eccezione dei Mk III e MK IV sperimentali il propulsore usato fu sempre il Bristol Herkules XI radiale da 1.590 cavalli.

L’Armstrong Whitworth A.W.41 Albemarle fu un aereo da trasporto bimotore sviluppato dall’azienda britannica Armstrong Whitworth nei tardi anni ’30. Sebbene originariamente concepito come bombardiere medio, entrò in servizio con la Royal Air Force (RAF) durante la Seconda Guerra Mondiale principalmente in ruoli di ricognizione, trasporto truppe e traino alianti.

Armstrong Whitworth Albemarle
Armstrong Whitworth Albemarle Mk I

Genesi e sviluppo

Le origini dell’Albemarle risalgono al 1938, quando l’Air Ministry emise la specifica B.9/38 per un bombardiere medio bimotore di costruzione mista, in legno e metallo, che non impiegasse leghe leggere. L’obiettivo era disporre di un velivolo che potesse essere prodotto rapidamente anche da aziende esterne all’industria aeronautica in caso di carenza di materiali strategici.

L’Armstrong Whitworth propose il suo progetto A.W.41, che si distingueva per l’adozione di un carrello triciclo anteriore completamente retrattile, una novità per l’epoca. La struttura era suddivisa in sezioni facilmente assemblabili e trasportabili su strada. I motori previsti erano i Rolls-Royce Merlin, con l’opzione di usare i Bristol Hercules.

Nell’ottobre 1938, ancora prima della costruzione di un prototipo, il governo britannico ordinò 200 Albemarle “sulla carta”. I lavori procedettero a rilento, anche a causa degli impegni dell’azienda sui caccia Hawker Hurricane. Il primo volo del prototipo, matricola P1360, avvenne il 20 marzo 1940 in modo rocambolesco: il pilota collaudatore decollò inavvertitamente durante un rulaggio ad alta velocità.

Nei mesi successivi, l’Albemarle fu sottoposto a un’intensa campagna di prove e modifiche, tra cui la completa riprogettazione della struttura, l’adozione di un’ala dal maggiore allungamento e l’irrobustimento dei piani di coda. Nonostante gli sforzi, problemi di surriscaldamento dei motori non furono mai del tutto risolti.

La produzione in serie fu affidata principalmente alla A.W. Hawksley Ltd di Gloucester, una consociata della Gloster Aircraft Company del gruppo Hawker Siddeley. Oltre 1000 subappaltatori fornivano componenti e sottoassiemi. In totale furono completati 602 Albemarle fino al dicembre 1944.

Tecnica

L’Albemarle era un monoplano ad ala media dalla struttura mista. La fusoliera era divisa in tre sezioni: la parte anteriore conteneva i due piloti affiancati, il radio-operatore, il navigatore nel muso vetrato e il puntatore nel pavimento; la parte centrale ospitava la stiva bombe o il vano di carico; la sezione di coda accoglieva un mitragliere in funzione di “controllore di tiro”.

L’ala bilongherone era in legno, tranne gli attacchi in acciaio della sezione centrale, che sosteneva anche i motori Bristol Hercules XI radiali da 1590 CV con eliche tripala de Havilland. I piani di coda erano a doppia deriva. Il carrello triciclo anteriore Lockheed, una rarità per l’epoca, si ritraeva con le gambe principali nei mozzi motore e il ruotino in un vano sotto la prua.

L’armamento difensivo originale comprendeva una torretta dorsale Boulton-Paul a quattro mitragliatrici Browning brandeggiabili elettricamente e una torretta ventrale a due armi. Queste furono poi sostituite da una semplice postazione dorsale manuale binata. La stiva bombe era servita da un portello ventrale e poteva ospitare fino a 2000 kg di ordigni.

Le versioni da trasporto, designate GT (General Transport) o ST (Special Transport), avevano il pavimento rinforzato, paracadute di frenata, un portellone di carico laterale a destra e un portello per i paracadutisti in coda. Potevano imbarcare 10 soldati equipaggiati. Furono anche attrezzate per il traino alianti, con ganci sul cono di coda e serbatoi ausiliari nella stiva.

Complessivamente l’Albemarle, pur non eccellendo in alcun ruolo, si rivelò un velivolo robusto, affidabile e versatile. Il suo principale limite erano le prestazioni modeste, dovute all’eccessivo peso a vuoto e alla potenza appena sufficiente dei motori. Era anche piuttosto angusto e scomodo per equipaggi e passeggeri.

Impiego operativo

Il debutto dell’Albemarle fu travagliato. Inizialmente doveva essere un bombardiere, ma ci si rese subito conto che non offriva vantaggi rispetto ai Vickers Wellington e ai quadrimotori già in servizio. Si decise quindi di impiegarlo come ricognitore e aereo da trasporto generico, compiti ai quali era più adatto.

I primi esemplari di serie arrivarono al No.295 Squadron RAF di Harwell nel gennaio 1943, con notevole ritardo sulle aspettative iniziali. Presto seguirono i No.296, No.297 e No.570 Squadron. Nonostante fosse stato concepito come bombardiere, l’Albemarle svolse tale ruolo solo due volte, preferendo concentrarsi su trasporto truppe, traino alianti e lancio di volantini propagandistici.

Poco dopo l’entrata in servizio con la RAF, nell’ottobre 1942, anche l’Unione Sovietica ordinò 200 Albemarle. Un’unità speciale, il No.305 Ferry Training Unit, fu creata a Errol, in Scozia, per addestrare gli equipaggi sovietici. Il primo Albemarle raggiunse Mosca il 3 marzo 1943, seguito da altri 11 esemplari, ma due andarono persi sulla rotta artica.

Le valutazioni sovietiche sull’Albemarle non furono positive: l’aereo era angusto, scomodo e affetto da numerosi problemi tecnici. Già nel maggio 1943 le consegne furono sospese, preferendo i più capaci Douglas C-47 Dakota americana. Dei 12 aerei giunti in URSS, solo 5 prestarono servizio effettivo, principalmente come trasporti.

Il vero battesimo del fuoco per l’Albemarle avvenne nell’estate 1943, con la partecipazione all’invasione alleata della Sicilia. Ma il suo impiego più importante fu durante lo sbarco in Normandia: nella notte del 5-6 giugno 1944, gli Albemarle dei No.295 e 296 Squadron presero parte all’Operation Tonga, trainando alianti Airspeed Horsa e Hamilcar carichi di paracadutisti.

Un ruolo simile fu svolto durante l’Operation Market Garden su Arnhem, nel settembre 1944: ben 54 Horsa e due Waco Hadrian americani furono trainati in Olanda da 28 Albemarle, con ulteriori 45 velivoli impegnati il giorno seguente. Fu il canto del cigno dell’ormai obsolescente bimotore della Armstrong Whitworth.

In totale, dei 602 Albemarle consegnati alla RAF, 17 andarono persi in azione e 81 in incidenti, a riprova della relativa robustezza del progetto. Gli ultimi esemplari furono ritirati dal servizio nel febbraio 1946, quando anche l’unità di conversione alianti Heavy Glider Conversion Unit passò agli Handley Page Halifax.

Oggi nessun Albemarle completo è sopravvissuto: l’unico relitto esistente è costituito dalla sezione centrale della fusoliera di un esemplare precipitato in Norvegia nell’ottobre 1944, recuperata nel 2007 e conservata in un museo locale. Un velivolo misconosciuto ma che contribuì, nel suo piccolo, alla vittoria alleata.

Armstrong Whitworth Albemarle traina un Airspeed Horsa
Armstrong Whitworth Albemarle traina un Airspeed Horsa

Principali varianti dell’Armstrong Whitworth Albemarle

  • ST Mk I: Special Transport, versione da trasporto realizzata in 99 esemplari
  • GT Mk I: Glider Tug, versione per il traino alianti realizzata in 69 esemplari
  • ST Mk II: versione da trasporto realizzata in 99 esemplari
  • ST Mk V: versione da trasporto realizzata in 49 esemplari
  • Mk III: versione sperimentale, un solo esemplare realizzato con motori Rolls Royce Merlin III
  • Mk IV: versione sperimentale, un solo esemplare realizzato con motori Wright Double Cyclone da 1.600 hp
  • ST Mk VI: versione da trasporto realizzata in 133 esemplari
  • GT Mk VI: versione per il traino alianti realizzata in 117 esemplari

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Gran Bretagna
  • Modello: Armstrong Whitworth Albemarle Mk. I
  • Costruttore: Armstrong Whitworth Aircraft Ltd.
  • Tipo: Trasporto
  • Motore:

    2 Bristol Herkules XI, radiali a 14 cilindri raffreddati ad aria, da 1.590 HP ciascuno

  • Anno: 1943
  • Apertura alare m.: 23.47
  • Lunghezza m.: 18.26
  • Altezza m.: 4.75
  • Peso al decollo Kg.: 10.240
  • Velocità massima Km/h: 426 a 3.200 m.
  • Quota massima operativa m.: 10.240
  • Autonomia Km: 2.100 
  • Armamento difensivo:

    2 mitragliatrici

  • Equipaggio: 2
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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