Il caccia monomotore Fairey Firefly

Fairey Firefly

di redazione
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Nell’aviazione imbarcata gli aerei, anche quelli da caccia, devono rispondere ad esigenze diverse da quelle dei pariclasse basate a terra. Oltre alle ovvie differenze necessarie far decollare e atterrare gli aerei su spazi molto ristretti ed essere stivato in spazi decisamente angusti, un aereo imbarcato deve poter svolgere diversi compiti; per questo motivo, per poter essere usato anche come ricognitore, il Firefly era biposto.

Destinato a sostituire il Fulmar, il Firefly riuscì decisamente in questo intento, riuscendo ad essere un ottimo miglioramento rispetto al predecessore e ad essere impiegato anche come caccia notturno e bombardiere.

L’attività operativa del Firefly cominciò in Europa, nel 1943, per proseguire in estremo oriente fino al 1943.

Il Firefly è un monomotore monoplano ad ala bassa, con carrello retrattile e motore raffreddato a liquido.

Il Fairey Firefly è stato un aereo imbarcato multiruolo britannico, impiegato principalmente dalla Fleet Air Arm (FAA) della Royal Navy durante la Seconda Guerra Mondiale e negli anni successivi. Progettato e costruito dalla Fairey Aviation Company, si dimostrò un velivolo robusto e versatile, adattandosi a vari compiti tra cui caccia, ricognizione, attacco al suolo e lotta antisommergibile.

Fairey Firefly FR.1 della Fleet Air Arm
Fairey Firefly FR.1 della Fleet Air Arm
Foto di RuthAS – Own work, CC BY 3.0, link

Origini e sviluppo

Lo sviluppo del Firefly risale al 1938, quando l’Air Ministry emise delle specifiche per un nuovo caccia imbarcato biposto, in grado di raggiungere 275 nodi a 15.000 piedi e armato con quattro cannoni da 20 mm. La Fairey propose un progetto designato internamente P.4/34, basato sull’esperienza acquisita con il precedente Fulmar.

Il mock-up del Firefly fu approvato nel 1940 e l’Ammiragliato ordinò 200 esemplari “sulla carta” ancor prima del volo del prototipo, che avvenne il 22 dicembre 1941. Nonostante fosse più pesante di 1.800 kg rispetto al Fulmar, il Firefly risultò più veloce di 65 km/h grazie all’aerodinamica migliorata e al potente motore Rolls-Royce Griffon da 1.735 CV.

La cellula del Firefly era tecnologicamente avanzata per l’epoca, con fusoliera semi-monoscocca in duralluminio, ali a sbalzo ripiegabili, carrello retrattile e abitacoli chiusi. Particolare cura fu dedicata all’ottimizzazione per le operazioni imbarcate, con un robusto carrello ad ampia carreggiata e un gancio d’arresto sotto la coda.

Il Griffon azionava un’elica quadripala Rotol tramite un riduttore, consentendo di sfruttare appieno la potenza. I due membri dell’equipaggio, pilota e navigatore/operatore radio, erano alloggiati in abitacoli separati, per una migliore visibilità. L’armamento iniziale comprendeva quattro cannoni alari da 20 mm.

Impiego operativo nella Seconda Guerra Mondiale

I primi Firefly Mk.I entrarono in servizio con la FAA nel luglio 1944, assegnati allo Squadron 1770 sulla portaerei HMS Indefatigable. Le prime missioni furono condotte nelle acque norvegesi, effettuando ricognizioni armate e attacchi contro il naviglio tedesco. I Firefly fornirono anche copertura aerea e ricognizione durante gli attacchi alla corazzata Tirpitz.

In seguito, il Firefly operò intensamente nel Pacifico con la British Pacific Fleet. Oltre a missioni di scorta e pattugliamento, fu impiegato in attacchi contro basi, raffinerie e aeroporti giapponesi fino alla fine della guerra. Divenne famoso per essere stato il primo aereo britannico a sorvolare Tokyo.

Nonostante fosse entrato in servizio quando era ormai obsoleto come caccia puro, il Firefly si dimostrò un velivolo solido e affidabile, apprezzato dagli equipaggi per la robustezza e la durata. La sua flessibilità d’impiego e l’armamento pesante lo resero una risorsa preziosa per la Fleet Air Arm fino alla fine del conflitto.

Impiego nel dopoguerra

Dopo la guerra, il Firefly rimase in prima linea con la FAA fino alla metà degli anni ’50, venendo esportato anche in Australia, Canada, Paesi Bassi, India e Danimarca. La Royal Australian Navy (RAN) ne acquistò oltre 100 esemplari per equipaggiare i suoi nuovi gruppi aerei imbarcati.

Durante la Guerra di Corea, Firefly britannici e australiani decollando dalle portaerei effettuarono numerose missioni di attacco contro le forze nordcoreane, colpendo pontI, ferrovie e linee di rifornimento. Oltre a compiti di appoggio tattico, svolsero anche pattugliamenti antinave e antisommergibile.

Nel teatro del Sud-Est asiatico, i Firefly della FAA parteciparono alle operazioni anti-guerriglia durante l’Emergenza malese, conducendo attacchi al suolo contro le forze comuniste. Rimasero in servizio fino all’introduzione del più moderno Fairey Gannet nella seconda metà degli anni ’50.

Anche la RAN impiegò i Firefly come velivoli d’attacco fino alla loro sostituzione con i Fairey Gannet e i De Havilland Sea Venom a getto. Gli esemplari radiati furono in parte ceduti ad altre nazioni, come l’India che li utilizzò come traino-bersagli.

L’impiego bellico più tardo del Firefly fu con la Marina olandese, che nel 1962 utilizzò gli AS.Mk 4 per attaccare le forze indonesiane durante la crisi della Nuova Guinea Occidentale, fino al ritiro a seguito degli accordi politici tra i due paesi.

Negli ultimi anni di servizio, il Firefly fu relegato a compiti di seconda linea come l’addestramento e il traino bersagli. Nonostante l’obsolescenza, rimase in uso in ruoli ausiliari fino ai primi anni ’60, a testimonianza della validità del progetto originario.

Prototipo del Firefly  sul ponte della HMS Illustrious
Prototipo del Firefly sul ponte della HMS Illustrious

Conclusioni

Il Fairey Firefly, pur non eccellendo in velocità e prestazioni pure, si affermò come uno degli aerei imbarcati più riusciti e polivalenti della sua generazione. La robustezza, la manovrabilità e la potenza di fuoco lo resero efficace in una vasta gamma di ruoli, dal combattimento al supporto tattico, dalla ricognizione alla lotta antisommergibile.

Entrato in servizio nella fase finale della Seconda Guerra Mondiale, il Firefly diede un contributo significativo nelle ultime offensive contro il Giappone, per poi confermarsi come uno strumento prezioso per la Fleet Air Arm britannica e le marine di altre nazioni nel decennio postbellico.

Oggi, alcuni Firefly restaurati testimoniano il valore di un velivolo che, pur non attirando i riflettori come il più famoso Spitfire, svolse un ruolo cruciale nel garantire la superiorità aeronavale alleata negli oceani di mezzo mondo, dalla Manica al Pacifico. Un degno tributo all’ingegno dei suoi progettisti e al coraggio dei suoi equipaggi.

Principali varianti del Fairey Firefly

  • Firefly I / FR.I: Il Firefly I venne costruito in due varianti principali: 429 esemplari da caccia Firefly F Mk I costruiti dalla Fairey e 376 ricognizione e caccia Firefly FR Mk I dotati di radar ASH costruiti dalla General Aircraft ltd. Gli ultimi 334 Mk I costruiti avevano il motore Rolls Royce Griffon XII da 1.765 cavalli
  • Firefly NF.Mk II: versione da caccia notturna, avevano una fusoliera allungata rispetto al Mk I, ne furono costruiti 37
  • Firefly NF. Mk I: versione da caccia notturna
  • Firefly T.Mk I: versione biposto da addestramento diffusa dopo la guerra, esemplari ottenuti dalla conversione di Firefly Mk I
  • Firefly T.Mk II: versione biposto da addestramento operativo diffusa dopo la guerra, esemplari ottenuti dalla conversione di Firefly Mk I
  • Firefly T.MkIII: versione usata per l’addestramento in missioni antisommergibile, esemplari ottenuti dalla conversione di Firefly Mk I
  • Firefly TT.MkI: versione post bellica per il traino bersagli, ottenuti dalla conversioni di Mk I
  • Firefly Mk III: versione progettata per usare il motore Griffon 61, mai entrata in produzione
  • Firefly Mk IV: motore Rolls Royce Griffon 72 da 2.330 cavalli, primo volo nel 1944 ma entrata in servizio solo alla fine del conflitto
  • Firefly FR.Mk IV: versione da ricognizione e caccia basata sul Firefly Mk IV
  • Firefly Mk V
  • Firefly NF.Mk V: versione da caccia notturna basata sul Firefly Mk V
  • Firefly RF.Mk V: versione da ricognizione e caccia basata sul Firefly Mk V
  • Firefly AS.Mk V: versione antisommergibile con strumentazione americana
  • Firefly Mk VI
  • Firefly AS Mk.6: versione antisommergibile con strumentazione britannica
  • Firefly TT.Mk 4/5/6: alcuni esemplari di Mk4/5/6 convertiti al traino
  • Firefly AS.MkVII: versione antisommergibile con motore Griffon 59
  • Firefly T.Mk 7: versione impiegata nell’addestramento antisommergibile
  • Firefly U.Mk. VIII: 34 esemplari T.VII convertiti per essere impiegati come bersagli radiocomandati
  • Firefly U.Mk IX: 40 esemplari di Firefly Mk AS.IV e AS.V vennero convertiti per essere impiegati come bersagli radiocomandati

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Gran Bretagna
  • Modello: Fairey Firefly Mk. I
  • Costruttore: Fairey Aviation Co. Ltd
  • Tipo:
  • Motore:

    Rolls Royce Griffon raffreddato a liquido, 12 cilindri a V capace di erogare circa 2300 cavalli al decollo.

  • Anno: 1943
  • Apertura alare m.: 13.56
  • Lunghezza m.: 11.46
  • Altezza m.: 4.14
  • Peso al decollo Kg.: 6.350
  • Velocità massima Km/h: 508 a 4.250 m.
  • Quota massima operativa m.: 8.500
  • Autonomia Km: 2.100 
  • Armamento difensivo:

    4 cannoni da 20 mm.

     

  • Equipaggio: 2
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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