Fairey Battle: bombardiere monomotore della RAF

Fairey Battle

di redazione
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I Battle vennero intensamente impiegati nei primi anni di guerra, anche per missioni diurne, ma questo fatto era dovuto più alla disperata situazione bellica che alle reali capacità del velivolo, già superato all’inizio del conflitto.
Concepito per sostituire i vetusti biplani da bombardamento dei primi anni trenta, il Fairey Battle soddisfaceva ampiamente le caratteristiche richieste nel 1935, ma solo quattro anni dopo era una preda troppo facile per i Messerschmitt tedeschi, oltre ad avere una capacità di carico considerata ormai troppo esigua.
I Battle furono in un primo momento ritirati dall’impiego diurno, per poi essere precipitosamente reintrodotti in questo ruolo a causa del drammatico evolversi degli eventi, fino alla fine della battaglia d’Inghilterra, quando furono gradualmente relegati a compiti di addestramento e traino bersagli.
Già dopo la caduta della Francia, ad ogni modo, i limiti dell’aereo erano così evidenti che questo venne impiegato soltanto per il bombardamento notturno, compito chiaramente meno rischioso.

Il Battle è un monoplano monomotore ad ala bassa, interamente metallico, propulso da un motore Rolls Royce Merlin, raffreddato a liquido.

Il Fairey Battle rappresenta uno dei capitoli più controversi nella storia dell’aviazione militare britannica durante la Seconda Guerra Mondiale. Concepito come un moderno bombardiere leggero negli anni ’30, il Battle si trovò rapidamente obsoleto all’inizio del conflitto, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e macchine perdute. La sua storia è un monito sulla rapidità con cui l’evoluzione tecnologica può rendere inefficaci concetti militari apparentemente all’avanguardia e sull’importanza di una continua innovazione in tempi di guerra.

Fairey Battle
Fairey Battle

Origini e Sviluppo

Nell’aprile 1933, l’Air Ministry britannico emise la Specifica P.27/32, richiedendo un bombardiere diurno monomotore biposto per sostituire i biplani Hawker Hart e Hind allora in servizio con la Royal Air Force (RAF). I requisiti prevedevano la capacità di trasportare 1.000 libbre (450 kg) di bombe su una distanza di 1.000 miglia (1.600 km) a una velocità di 200 mph (320 km/h).

La Fairey Aviation Company rispose con entusiasmo a questa sfida. Il team di progettazione, guidato dall’ingegnere aeronautico belga Marcel Lobelle, si mise al lavoro su quello che sarebbe diventato il Battle. Una delle decisioni chiave fu l’adozione del nuovo motore Rolls-Royce Merlin, che prometteva prestazioni eccezionali e che sarebbe diventato uno dei più celebri propulsori aeronautici della storia.

Il design risultante era un monoplano interamente metallico, con ala bassa a sbalzo e carrello retrattile. L’aereo presentava linee pulite e aerodinamiche, promettendo prestazioni superiori rispetto ai suoi predecessori biplani. Il primo prototipo, designato come HP.52 e con numero di serie K4303, effettuò il suo primo volo il 10 marzo 1936 a Hayes, nel Middlesex, pilotato dal capo collaudatore della Fairey, il maggiore James Cordes.

Le prove iniziali furono incoraggianti. Il Battle raggiunse una velocità massima di 257 mph (413 km/h) e dimostrò prestazioni superiori a qualsiasi altro bombardiere diurno contemporaneo. Tuttavia, già prima del primo volo del prototipo, alcuni membri dell’Air Staff avevano concluso che sia l’autonomia che il carico bellico specificati non sarebbero stati sufficienti per un impiego efficace in un potenziale conflitto con una Germania sempre più aggressiva.

Nonostante queste preoccupazioni, la pressione per aumentare rapidamente la forza di bombardieri della RAF portò a un ordine iniziale di 155 aerei, emesso ancora prima del volo del prototipo. La produzione iniziò nel 1937 e il primo Battle di serie volò il 14 aprile dello stesso anno.

Caratteristiche Tecniche e Design

Il Fairey Battle era un aereo dall’aspetto moderno per l’epoca, con una fusoliera snella e aerodinamica. L’equipaggio di tre uomini (pilota, osservatore/bombardiere e mitragliere/operatore radio) era disposto in tandem sotto un lungo tettuccio continuo che si estendeva per gran parte della lunghezza della fusoliera.

Il cuore pulsante del Battle era il motore Rolls-Royce Merlin, lo stesso che equipaggiava i caccia Hurricane e Spitfire. Nelle prime versioni di produzione, il Merlin I da 1.030 CV (768 kW) fu progressivamente sostituito dai più potenti Merlin II e III. L’elica era una tripala a passo variabile prodotta dalla de Havilland Propellers.

L’armamento difensivo consisteva in una mitragliatrice Browning da 7,7 mm fissa in avanti, azionata dal pilota, e una mitragliatrice Vickers K da 7,7 mm montata su supporto mobile nella postazione posteriore per il mitragliere. Il carico bellico standard era di 4 bombe da 250 libbre (113 kg) alloggiate in celle all’interno delle ali. Il carico massimo teorico era di 1.500 libbre (680 kg), ma raramente veniva raggiunto in operazioni.

Il Battle aveva un’apertura alare di 16,46 metri e una lunghezza di 12,85 metri. Il peso a vuoto era di circa 3.015 kg, mentre il peso massimo al decollo raggiungeva i 4.895 kg. La velocità massima era di 257 mph (413 km/h) a 15.000 piedi (4.570 m), significativamente inferiore a quella dei caccia contemporanei.

Una caratteristica innovativa del Battle era la posizione del bombardiere, che si trovava in posizione prona nella parte inferiore della fusoliera, dietro lo sportello di lancio delle bombe. Questa configurazione permetteva una migliore visibilità per il puntamento, ma si rivelò scomoda e poco pratica in combattimento.

Produzione e Entrata in Servizio

La produzione del Battle fu rapidamente incrementata come parte del programma di espansione pre-bellica della RAF. Oltre alla fabbrica principale della Fairey a Heaton Chapel, Stockport, fu allestita una seconda linea di produzione presso la Austin Motor Company a Longbridge, Birmingham, come parte dello schema delle “shadow factories” (fabbriche ombra) del governo britannico.

Il primo squadrone della RAF a ricevere il Battle fu il No. 63 Squadron, basato a RAF Upwood, nel Cambridgeshire, nel giugno 1937. Il Battle ebbe la distinzione di essere il primo aereo operativo equipaggiato con il motore Rolls-Royce Merlin ad entrare in servizio, battendo di alcuni mesi il debutto del caccia Hurricane.

Entro il maggio 1939, 17 squadroni della RAF erano stati equipaggiati con il Battle. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale per il nuovo bombardiere stava già cominciando a scemare. Le esercitazioni e le manovre pre-belliche avevano evidenziato alcune delle carenze dell’aereo, in particolare la sua vulnerabilità ai caccia nemici e il limitato carico bellico in rapporto alle dimensioni dell’aereo.

Foto di gruppo con Fairey Battle
Foto di gruppo con Fairey Battle

Il Battle in Guerra: La Campagna di Francia

Quando la Seconda Guerra Mondiale scoppiò nel settembre 1939, il Battle era già considerato obsoleto da molti esperti. Tuttavia, la mancanza di alternative adeguate significava che avrebbe dovuto svolgere un ruolo di prima linea nelle fasi iniziali del conflitto.

Il 2 settembre 1939, dieci squadroni di Battle furono dispiegati in Francia come parte della British Advanced Air Striking Force (AASF). Il loro compito era quello di fornire supporto alle forze di terra e condurre missioni di ricognizione lungo il confine franco-tedesco durante la cosiddetta “Strana guerra”.

Le prime missioni operative dei Battle consistevano principalmente in voli di ricognizione sulla Linea Siegfried. Il 20 settembre 1939, un Battle ottenne la prima vittoria aerea della RAF nella guerra, quando il mitragliere del sergente F. Letchford abbatté un Messerschmitt Bf 109 tedesco durante una pattuglia vicino ad Aachen. Tuttavia, lo stesso giorno, tre Battle furono attaccati da caccia tedeschi e due furono abbattuti, presagio di ciò che sarebbe accaduto nei mesi successivi.

Il vero battesimo del fuoco per i Battle arrivò con l’inizio dell’offensiva tedesca in Occidente il 10 maggio 1940. In quel giorno, i Battle furono chiamati a condurre attacchi a bassa quota contro le colonne corazzate tedesche che avanzavano attraverso il Belgio e i Paesi Bassi. Le perdite furono immediate e devastanti. Nelle prime due sortite del giorno, 13 Battle su 32 furono abbattuti, e i sopravvissuti subirono gravi danni.

L’11 maggio, sei dei nove Battle belgi che attaccarono i ponti sul Canale Alberto furono abbattuti. In un’altra sortita della RAF lo stesso giorno, solo uno degli otto Battle impiegati sopravvisse. Le perdite continuarono ad accumularsi a un ritmo allarmante nei giorni successivi.

Il momento più drammatico e tragico dell’impiego dei Battle in Francia avvenne il 14 maggio 1940. In un disperato tentativo di fermare l’avanzata tedesca attraverso la Mosa, l’AASF lanciò un attacco “all-out” contro le teste di ponte e i ponti di barche tedeschi a Sedan. La forza d’attacco consisteva in 63 Battle e 8 Bristol Blenheim. L’attacco si trasformò in un massacro: 40 aerei furono abbattuti, di cui 35 erano Battle.

Nonostante l’evidente inadeguatezza del Battle contro i caccia nemici e le difese antiaeree, gli equipaggi continuarono a volare in missioni ai limiti del suicidio con coraggio e determinazione. Il 12 maggio, cinque Battle del 12° Squadrone attaccarono due ponti stradali sul Canale Alberto. Quattro furono abbattuti e il quinto si schiantò al ritorno alla base. Per questa azione, furono assegnate postume due Victoria Cross, la più alta onorificenza militare britannica, al Flying Officer Donald Garland e al sergente osservatore Thomas Gray.

Ritiro dal Fronte e Impieghi Successivi

Le perdite catastrofiche subite in Francia portarono a un rapido ritiro dei Battle dalle operazioni di prima linea. Il 15 giugno 1940, gli ultimi Battle dell’AASF tornarono in Gran Bretagna. In sei settimane di combattimenti, quasi 200 Battle erano stati persi, con 99 abbattuti solo tra il 10 e il 16 maggio.

Dopo il ritiro dalla Francia, per un breve periodo la RAF continuò a fare affidamento sul Battle per missioni di seconda linea. Alcuni squadroni furono impiegati in attacchi notturni contro le concentrazioni di navi nei porti del Canale della Manica, in preparazione della temuta Operazione Leone Marino, l’invasione tedesca della Gran Bretagna.

L’ultima sortita di combattimento dei Battle fu effettuata nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1940 dal No. 301 Squadron polacco in un raid su Boulogne, e dai No. 12 e 142 Squadron in un bombardamento su Calais. Poco dopo, gli squadroni di Battle del No. 1 Group furono riequipaggiati con i bombardieri medi Vickers Wellington.

Nonostante il suo ritiro dal servizio di prima linea in Europa, il Battle continuò a essere utilizzato in altri teatri e ruoli. In particolare:

  • Nel teatro dell’Africa Orientale, alcuni Battle della South African Air Force parteciparono alla campagna contro l’Africa Orientale Italiana nel 1940-41. Qui, contro una opposizione aerea meno sofisticata, i Battle si dimostrarono più efficaci, anche se non privi di vulnerabilità.
  • In Grecia, un piccolo numero di Battle della RAF e della Royal Hellenic Air Force partecipò alle operazioni contro l’invasione italiana e successivamente tedesca tra la fine del 1940 e l’aprile 1941. La maggior parte fu distrutta a terra dagli attacchi della Luftwaffe.
  • Il Battle trovò una nuova vita come aereo da addestramento. La versione Battle T, dotata di doppi comandi, fu ampiamente utilizzata per l’addestramento dei piloti. La versione Battle TT (target tug) fu impiegata come traino bersagli per l’addestramento dei mitraglieri.
  • Il Canada ricevette 802 Battle che furono utilizzati estensivamente nel British Commonwealth Air Training Plan per l’addestramento di equipaggi di bombardieri e mitraglieri.
  • L’Australia impiegò i Battle come addestratori fino al 1949.

Analisi e Lezioni Apprese

Il fallimento del Fairey Battle come bombardiere di prima linea offre diverse lezioni importanti:

  • L’importanza della flessibilità nel design: Il Battle fu progettato per rispondere a requisiti specifici che divennero rapidamente obsoleti. La mancanza di flessibilità nel suo design lo rese incapace di adattarsi alle mutevoli esigenze della guerra moderna.
  • Il pericolo della stagnazione tecnologica: Mentre il Battle rappresentava un significativo passo avanti rispetto ai biplani che sostituiva, il rapido progresso dell’aviazione militare negli anni ’30 lo rese obsoleto ancora prima che entrasse in servizio attivo.
  • L’importanza della protezione: La mancanza di corazzatura e serbatoi autosigillanti rese il Battle estremamente vulnerabile al fuoco nemico. Queste caratteristiche, considerate non essenziali in tempo di pace, si rivelarono critiche in combattimento.
  • Il valore dell’esperienza operativa: Le carenze del Battle divennero evidenti solo quando fu sottoposto al test del combattimento reale. Ciò sottolinea l’importanza di test rigorosi e realistici in tempo di pace.
  • Il costo umano dell’obsolescenza: Le pesanti perdite subite dai squadroni di Battle evidenziano il terribile prezzo pagato quando equipaggi coraggiosi sono inviati in battaglia con equipaggiamento inadeguato.

Eredità

Il Fairey Battle rimane uno dei simboli più tragici della rapida evoluzione della guerra aerea all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Concepito come un bombardiere all’avanguardia, si trovò rapidamente superato dagli eventi, diventando un bersaglio facile per i caccia nemici e l’artiglieria antiaerea.

Tuttavia, sarebbe ingiusto giudicare il Battle solo per i suoi fallimenti in combattimento. Come aereo da addestramento, giocò un ruolo cruciale nella formazione di migliaia di equipaggi che avrebbero poi volato su bombardieri più avanzati. Il suo contributo in questo ruolo, sebbene meno drammatico, fu forse più significativo per lo sforzo bellico alleato nel lungo termine.

La storia del Fairey Battle serve come un potente promemoria dei pericoli di basare la pianificazione militare su presupposti obsoleti e dell’importanza di una continua innovazione e adattamento in tempi di rapido cambiamento tecnologico. Le lezioni apprese dal suo tragico impiego nei cieli della Francia nel maggio 1940 influenzarono profondamente lo sviluppo successivo dell’aviazione militare britannica e alleata, contribuendo in ultima analisi alla vittoria finale nella guerra aerea.

Fairey Battle addestramento
Fairey Battle addestramento

Principali varianti del Fairey Battle

  • Fairey Day bomber: prototipo con numero di matricola K4303
  • Battle Mk I: bombardiere leggero con tre uomini di equipaggio, prima versione in produzione di serie dotata di motore Rolls Royce Merlin I raffreddato ad aria da 1.030 cavalli
  • Battle Mk II: bombardiere leggero con tre uomini di equipaggio, prima versione in produzione di serie dotata di motore Rolls Royce Merlin II raffreddato ad aria da 1.030 cavalli
  • Battle Mk V: versione da bombardamento leggero con tre uomini di equipaggio, motori Rolls Royce Merlin V
  • Battle T: designazione assegnata ad alcuni esemplari di Mk I e Mk II convertiti al compito di addestramento dopo il maggio 1940
  • Battle IT: designazione assegnata ad alcuni esemplari di Mk I e Mk II convertiti al compito di addestramento e dotati di una torretta dorsale nella parte posteriore della fusoliera dopo il maggio 1940
  • Battle IIT: designazione assegnata nell’ottobre 1940 ad un unico esemplare di Battle Mk I della RCAF utilizzato per sperimentare il motore Wright Cyclone R.1820-G38 in previsione della scarsità di motori Merlin
  • Battle TT: designazione assegnata dopo il maggio del 1940 a 100 esemplari di Battle Mk I convertiti per il traino bersagli
  • Battle TT Mk I: versione di produzione progettata per il traino bersagli, 226 esemplari costruiti

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Gran Bretagna
  • Modello: Fairey Battle Mk. I
  • Costruttore: Fairey Aviation Co. Ltd
  • Tipo: Bombardamento
  • Motore:

    Rolls Royce Merlin Mk. I a 12 cilindri a V, raffreddato a liquido, da 1.030 HP

  • Anno: 1937
  • Apertura alare m.: 16.46
  • Lunghezza m.: 15.87
  • Altezza m.: 4.72
  • Peso al decollo Kg.: 4.895
  • Velocità massima Km/h: 388 a 3.960 m. di quota
  • Quota massima operativa m.: 7.160
  • Autonomia Km: 1.690 
  • Armamento difensivo:

    2 mitragliatrici

     

  • Equipaggio: 3
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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