L'aerosilurante britannico Fairey Barracuda

Fairey Barracuda

di redazione
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Benché l’aspetto lo definisca inequivocabilmente come uno degli aerei più brutti della storia, il Barracuda rimpiazzò il biplano Albacore, a sua volta sostituto dello Swordfish, quale silurante nella Fleet Air Arm.

Oltre alla versione silurante venne anche preparata una versione munita di radar, specializzata nel pattugliamento antisommergibile, ma il Barracuda venne usato con successo anche come bombardiere in linea ed in picchiata.

L’impiego operativo cominciò alla fine del 1943 per terminare negli anni cinquanta, e tra le azioni degne di nota cui prese parte il Barracuda va segnalato l’ennesimo attacco alla tempestata corazzata tedesca Tirpitz che, da sola nel suo fiordo norvegese, costituiva una potenziale minaccia, una vera spada di Damocle per la flotta inglese.

Il Barracuda è un monomotore monoplano ad ala alta, carrello retrattile e motore raffreddato a liquido.

Il Fairey Barracuda fu un aerosilurante e bombardiere in picchiata monoplano ad ala bassa progettato dalla Fairey Aviation Company per la Fleet Air Arm (FAA), l’aviazione navale della Royal Navy britannica. Entrato in servizio nel 1943, partecipò a diverse importanti operazioni nel teatro europeo e del Pacifico durante la seconda metà della Seconda Guerra Mondiale, pur senza raggiungere la fama di altri velivoli coevi. Tuttavia, il Barracuda ha il primato di essere stato il primo aereo interamente metallico ad entrare in servizio con la FAA.

Barracuda Mk II
Barracuda Mk II

Origini e sviluppo

Le origini del Barracuda risalgono al 1937, quando l’Air Ministry britannico emise la specifica S.24/37 per un aerosilurante monoplano che rimpiazzasse gli ormai obsoleti biplani imbarcati Fairey Albacore. Tra le varie proposte, vennero selezionati i progetti della Fairey Aviation (Type 100) e della Supermarine (Type 322).

Il Barracuda era un monoplano interamente metallico dalla struttura più robusta e moderna degli Albacore. L’ala a sbalzo ospitava i voluminosi ipersostentatori Fairey-Youngman che fungevano anche da diruttori di picchiata. Il carrello d’atterraggio era retrattile con le gambe principali che si ritraevano all’indietro nelle gondole motore. L’equipaggio di tre uomini (pilota, osservatore/puntatore e marconista/mitragliere) sedeva in tandem sotto un lungo tettuccio. La coda dei primi esemplari era di tipo tradizionale, ma fu presto sostituita da un impennaggio a T per migliorare la stabilità.

Il primo prototipo del Barracuda volò il 7 dicembre 1940, ma lo sviluppo fu ritardato dalla cancellazione del motore Rolls-Royce Exe originariamente previsto. Al suo posto furono adottati i meno potenti Rolls-Royce Merlin, prima i Merlin 30 da 1.260 CV sui prototipi e i primi Barracuda Mk I di serie, poi i Merlin 32 da 1.640 CV sui Barracuda Mk II e Mk III. Solo i Barracuda Mk V del dopoguerra ricevettero i più grandi motori Griffon.

Nonostante le buone caratteristiche di volo e la manovrabilità, i primi Barracuda Mk I si rivelarono sottopotenziati a causa della crescita di peso dovuta all’aggiunta di equipaggiamenti. Inoltre, nei primi tempi di servizio, si verificarono diversi incidenti mortali, specie nelle versioni Mk II per un difetto nei tubi dell’impianto idraulico che aveva perdite di fluido tossico nell’abitacolo che provocavano lo svenimento dell’equipaggio. Il problema fu risolto rendendo obbligatoria la maschera d’ossigeno.

La produzione del Barracuda si protrasse dal 1941 al 1945 negli stabilimenti della Fairey di Stockport e Ringway (716 esemplari), della Boulton Paul (327), della Blackburn (700) e della Westland (30). In totale furono costruiti 2.607 esemplari, principalmente dei Mk II (1.688) e Mk III (852), più 30 Mk V dopo la guerra. Le versioni si distinguevano principalmente per il motore e l’avionica di bordo, in particolare i Mk III avevano un radar di ricerca ASV a scansione laterale per la caccia ai sommergibili.

Impiego operativo

I primi Barracuda Mk II entrarono in servizio a inizio 1943 con il No.827 Naval Air Squadron della Fleet Air Arm. Inizialmente furono impiegati per la caccia alle navi tedesche e italiane nel Mare del Nord e nel Mediterraneo. La prima azione di rilievo fu l’attacco del luglio 1943 contro le unità dell’Asse in appoggio allo sbarco alleato in Sicilia, seguito a settembre dall’operazione Avalanche, lo sbarco a Salerno.

Visto che il Barracuda era l’unico velivolo imbarcato britannico progettato per il bombardamento in picchiata dopo il ritiro dello Skua, fu intensamente impiegato in questo ruolo, pur mantenendo capacità di aerosiluramento. L’azione più famosa dei Barracuda fu l’Operazione Tungsten del 3 aprile 1944 contro la corazzata tedesca Tirpitz ancorata nel fiordo di Kaa in Norvegia. Una forza di 42 Barracuda Mk II dei No.827, 830 e 831 Squadron decollò dalle portaerei Victorious e Furious e colpì la nave da battaglia con bombe perforanti da 730 kg, mettendola fuori uso per due mesi. L’incursione fu un successo nonostante la perdita di un velivolo con il suo equipaggio.

Sempre nell’aprile 1944, i Barracuda fecero la loro comparsa nel teatro del Pacifico, quando i velivoli del No.827 Squadron della portaerei Illustrious attaccarono le installazioni giapponesi sull’isola di Sabang a Sumatra. Le alte temperature e l’umidità del Pacifico riducevano sensibilmente le prestazioni e l’autonomia dei Barracuda, un limite che convinse la Royal Navy ad acquistare i più potenti Grumman Avenger per le proprie portaerei. Ciononostante, nell’estate 1945 i Barracuda continuarono a operare intensamente contro i giapponesi, affiancando gli Avenger fino alla resa del Giappone.

A conflitto concluso, i Barracuda furono rapidamente relegati a compiti di seconda linea o radiati. Alcuni esemplari furono ceduti ad aviazioni straniere come quella olandese e francese. La Royal Canadian Navy ricevette 12 Barracuda Mk II nel 1946 che operarono brevemente sulla portaerei Warrior fino al 1948. La Royal Air Force schierò un piccolo numero di Barracuda Mk II nel 1943-45 per la cooperazione con la Royal Navy, ma non li usò mai in combattimento.

Barracuda V nel 1946
Barracuda V nel 1946
Foto RuthAS – Own work, CC BY 3.0, link

Principali varianti del Fairey Barracuda

  • Barracuda: due prototipi, costruiti sul progetto Fairey T-100
  • Mk I: prima versione in produzione di serie; motore Rolls Royce Merlin 30 da 1.260, ne vennero costruiti 30
  • Mk II: evoluzione del Mk I con motore Merlin 32 da 1.640 cavalli ed elica quadripala e radar di ricerca ASV II; ne vennero costruiti 1.688 esemplari
  • Mk III: versione derivata dalla Mk II e adibita specificamente all’attacco ai sommergibili, era dotata di radar ASV III alloggiato in un contenitore sotto la parte posteriore della fusoliera; ne furono costruiti 852
  • Mk IV: prototipo realizzato adattando ad un Mk II il motore Rolls Royce Griiffon da 1.850 cavalli. Effettuò il primo volo l’11 novembre 1944 ma il progetto non ebbe seguito
  • Mk V: versione con motore Griiffon 37 da 2.020 cavalli, radar ASH sotto l’ala sinistra, deriva di nuovo progetto e carico utile incrementato a 2.000 Kg; ne furono costruiti 37

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Gran Bretagna
  • Modello: Fairey Barracuda Mk. II
  • Costruttore: Fairey Aviation Co. Ltd
  • Tipo: Silurante
  • Motore:

    Rolls Royce Merlin 32, 12 cilindri a V raffreddato a liquido, 1.640 HP

  • Anno: 1943
  • Apertura alare m.: 14.99
  • Lunghezza m.: 12.12
  • Altezza m.: 4.59
  • Peso al decollo Kg.: 6.115
  • Velocità massima Km/h: 463 a 500 m.
  • Quota massima operativa m.: 5.000
  • Autonomia Km: 1.100 
  • Armamento difensivo:

    2 mitragliatrici

     

  • Equipaggio: 3
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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