Hawker Tempest: il caccia a elica più veloce della RAF

Hawker Tempest

di redazione
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Alla fine della guerra gli Alleati si trovarono in difficoltà a causa dell’assoluta superiorità qualitativa degli aerei tedeschi. Uno in particolare, il caccia a reazione Messerschmitt 262, era così veloce da riuscire a distanziare gli aerei che tentavano di inseguirlo.

Il Tempest dimostrò di essere uno dei pochi mezzi in grado di affrontare questa nuova minaccia, dato che la sua dote principale era proprio l’elevata velocità. Nel Tempest, successore del Typhoon, tutti i problemi del predecessore erano stati superati; pur mantenendone le buone capacità a bassa quota, il Tempest venne usato anche in compiti che ne sfruttavano la velocità e le buone caratteristiche ad elevate altitudini, ovvero l’intercettazione di caccia tedeschi a reazione e delle bombe volanti V-1 che a partire dal 1944 martellavano l’Inghilterra.

Nelle diverse varianti di produzione la differenza principale era il propulsore che poteva essere un Centaurus radiale od un Sabre raffreddato a liquido.

Il Tempest era uno degli aerei ad elica più veloci in assoluta e su questa macchina l’asso francese Pierre Clostermann ottenne numerose vittorie.

Il Tempest è un monoplano monomotore ad ala bassa, con motore raffreddato a liquido o ad aria a seconda delle versioni.

Hawker Tempest V Serie II
Hawker Tempest V Serie II

Origini e sviluppo

Un successore per il Typhoon

Le origini dell’Hawker Tempest risalgono all’inizio degli anni ’40, quando il principale caccia della Hawker, il Typhoon, pur essendo un buon aereo stava mostrando diversi limiti, specialmente nelle prestazioni ad alta quota. Il suo profilo alare spesso infatti creava problemi di compressibilità e perdita di efficienza sopra i 6000 metri.

Sydney Camm, il capo progettista della Hawker, iniziò quindi a lavorare su una versione migliorata del Typhoon che risolvesse questi problemi. La sua intuizione fu di adottare un profilo alare più sottile e curvato, di tipo laminare, per ridurre la resistenza aerodinamica. Inoltre allungò la fusoliera per aumentare lo spazio per il carburante e modificò gli impennaggi per migliorare la stabilità.

Il Ministero dell’Aria britannico si dimostrò interessato al progetto e nell’ottobre 1941 emise la specifica F.10/41 per il nuovo caccia, inizialmente denominato Typhoon II. In seguito, per sottolineare le profonde differenze dal Typhoon, il progetto venne rinominato Tempest.

I prototipi

Il primo prototipo del Tempest, l’HM595, volò per la prima volta il 2 settembre 1942 a Langley, ai comandi del capo collaudatore Philip Lucas. Era un Tempest Mk.V, equipaggiato con un motore Napier Sabre IIA a 24 cilindri da 2180 CV e armato con quattro cannoni Hispano Mk.II da 20 mm con 200 colpi ciascuno. Il prototipo si dimostrò subito promettente, raggiungendo una velocità massima di 466 mph (750 km/h) e mostrando eccellenti doti di manovrabilità.

Il successivo prototipo, l’HM599, era invece il primo Tempest Mk.I, motorizzato con il nuovo Napier Sabre IV da 2400 CV con radiatori alari anziché ventrali. Volò per la prima volta il 24 febbraio 1943 e si dimostrò ancora più veloce, toccando i 472 mph (760 km/h). Sfortunatamente il Sabre IV si rivelò inaffidabile e problematico nello sviluppo, tanto che si decise di non proseguire con questa versione.

Altri prototipi vennero realizzati con varie motorizzazioni (inclusi i radiali Bristol Centaurus e i Rolls-Royce Griffon) per spalleggiare il Sabre nel caso di problemi, ma alla fine solo i Tempest Mk.V con il Sabre IIA e B entrarono in produzione, a partire dal giugno 1943. Complessivamente vennero ordinati oltre 1400 esemplari.

Affinamenti progettuali

Durante lo sviluppo vennero introdotte numerose migliorie rispetto al Typhoon per perfezionare il Tempest:

  • Fusoliera allungata di 53 cm per aumentare la capacità di carburante a 758 litri
  • Carrello d’atterraggio irrobustito e allungato per ospitare eliche più grandi (4 pale da 14 piedi)
  • Prese d’aria annidate nel bordo d’attacco alare anziché nella pancia per ridurre la resistenza
  • Impennaggi verticali e orizzontali ingranditi per migliorare la stabilità
  • Alettoni con alette di compensazione per ridurre gli sforzi sui comandi e migliorare il rollio
  • Abitacolo più spazioso con tettuccio “a goccia” per migliorare la visibilità
  • Riduzione delle superfici corrugate per migliorare l’aerodinamica

Il risultato fu un caccia dalle linee più pulite ed efficaci rispetto al suo predecessore, capace di raggiungere i 435 mph (700 km/h) a 17000 piedi, che salivano a oltre 540 mph (870 km/h) a bassa quota con la sovralimentazione di emergenza.

L’armamento del Tempest fu standardizzato in quattro cannoni Hispano Mk.V da 20 mm con 200 colpi l’uno, posizionati nelle ali. Diversi piloti, tra cui Pierre Clostermann, lo definirono come il miglior armamento per un caccia. In configurazione cacciabombardiere, il Tempest poteva portare fino a 2000 lb (907 kg) di bombe o otto razzi RP-3 da 3 pollici (60 lb) sotto le ali, oltre a poter essere equipaggiato con serbatoi ausiliari da 90 galloni per aumentare l’autonomia in missioni di penetrazione a lungo raggio.

Tempest Mk. V prototipo con tettuccio a goccia
Tempest Mk. V prototipo con tettuccio a goccia

Impiego operativo

Primi impieghi sulla Manica

I primi Tempest Mk.V di serie entrarono in servizio con il No.3 Squadron della RAF nel febbraio 1944, seguiti a ruota dal No.486 Squadron neozelandese. Inizialmente vennero impiegati per la difesa aerea della Gran Bretagna meridionale, scortando i bombardieri alleati diretti in Francia e conducendo missioni di caccia libera offensive sul nord della Francia e i Paesi Bassi occupati. Grazie alla loro velocità a bassa quota, furono gli aerei ideali per intercettare i cacciabombardieri tedeschi Focke-Wulf Fw 190 che compivano incursioni mordi-e-fuggi dall’altra parte della Manica.

Con lo sbarco in Normandia del 6 giugno, una nuova missione divenne prioritaria: contrastare le bombe volanti V1 che la Germania aveva iniziato a lanciare in massa contro Londra e il sud dell’Inghilterra. Volando a oltre 640 km/h a bassa quota, le V1 erano bersagli difficili, ma il Tempest si dimostrò in grado di raggiungerle e distruggerle. Armati con serbatoi ausiliari, i Tempest potevano rimanere in volo per oltre 4 ore in attesa delle V1. In totale, i Tempest abbatterono 638 V1 su un totale di 1846 distrutte da tutti i caccia della RAF, risultando lo strumento più efficace contro queste temibili armi.

Sul continente

In settembre la maggior parte degli squadroni di Tempest venne trasferita sul continente per partecipare all’avanzata alleata, in particolare a supporto dell’operazione Market-Garden, il tentativo di sfondamento in Olanda. Basati su campi d’aviazione avanzati in Belgio e Olanda, il ruolo dei Tempest divenne quello di assicurare la superiorità aerea locale, distruggere le forze terrestri tedesche e interdirne le linee di rifornimento.

Le missioni di “caccia di interdizione” (Armed Reconnaissance) divennero la specialità dei Tempest: volando a coppie a bassa quota e sfruttando la loro elevata autonomia, penetravano in profondità dietro le linee nemiche in cerca di qualsiasi bersaglio di opportunità: camion, treni, chiatte, locomotive, depositi. L’uso aggressivo di bombe e razzi, unito alla precisione dei cannoni, permise ai Tempest di infliggere pesanti perdite al nemico. Il temuto “Flugplatz” (piazza d’armi volante) alleato, formato da una sezione di 4 Tempest che rimaneva in volo sopra la prima linea pronta ad accorrere in supporto delle truppe di terra sotto attacco, ebbe un notevole effetto sul morale dei tedeschi.

Nel gennaio 1945, con l’offensiva delle Ardenne respinta, i Tempest intensificarono le missioni di interdizione sul Reich stesso, avendo come target prioritari la rete ferroviaria e gli aeroporti della Luftwaffe. In febbraio vennero formati due nuovi stormi (wing) di Tempest, il 122 e il 135, per far fronte alla sempre più disperata resistenza nemica.

Contro i caccia a reazione tedeschi

Con il collasso della Germania, la maggior parte dei piloti esperti della Luftwaffe era morta o non aveva più aerei con cui volare. Le uniche minacce rimaste per i Tempest erano i nuovi caccia a reazione come l’Arado Ar 234, l’Heinkel He 162 “Salamander” e soprattutto il temibile Messerschmitt Me 262. Pur essendo molto più veloci in volo livellato, questi jet erano vulnerabili in decollo e atterraggio per via della necessità di decollare da piste lunghe e con la potenza limitata dei primi turbogetti.

I Tempest misero quindi in atto la tattica dello “Rat Scramble”: non appena avvistato un jet, i Tempest più vicini alla sua base (di solito Rheyne o Hopsten) decollavano immediatamente e si mettevano in volo circolare sopra l’aeroporto in attesa del suo rientro, per poi piombargli addosso nel momento più vulnerabile.

Sebbene i jet si dimostrarono avversari molto duri e diversi Tempest vennero abbattuti dai loro cannoni, i piloti della RAF ottennero diverse vittorie. Il 19 aprile il Flying Officer Geoffrey Walkington del 486 Squadron abbatté un Heinkel He 162, il primo in assoluto. Il 4 maggio il Wing Commander Roland Beamont, il più grande asso del Tempest, distrusse tre Ar 234 in un giorno.

Complessivamente, i Tempest ottennero un rapporto di vittorie confermate di circa 7:1 (o 8:1 considerando anche le V1), un risultato notevole contro la Luftwaffe del 1944-45. Anche se meno famoso di Spitfire e Hurricane, il Tempest fu probabilmente il caccia con motore a pistoni più efficace della RAF nel periodo.

Dopoguerra

Dopo la vittoria, i Tempest continuarono a volare con la RAF e altre aeronautiche del Commonwealth come India e Pakistan ancora per qualche anno. Un numero consistente (oltre 450) del nuovo modello Tempest F.II, motorizzato con il radiale Bristol Centaurus, venne prodotto dopo la guerra per equipaggiare diversi squadroni, finché non fu soppiantato dai nuovi caccia a reazione nei primi anni ’50.

Gli ultimi Tempest in servizio di prima linea, i cacciabombardieri FB.II, combatterono nella Malesia britannica contro i guerriglieri comunisti durante le prime fasi dell’Emergenza malese (1948-1960). Negli anni ’50 molti Tempest furono convertiti in traino-bersagli per l’addestramento al tiro. Gli ultimi esemplari vennero ritirati all’inizio degli anni ’60.

Oggi solo tre Tempest sono stati conservati in condizioni di volo, di cui uno, un raro Mk.II ex-indiano, sta venendo restaurato in Canada. Altri sono esposti in musei nel Regno Unito, Nuova Zelanda, India e Stati Uniti a testimonianza dell’importante ruolo svolto da questo caccia.

Tempest Mk. V
Tempest Mk. V

Eredità

L’Hawker Tempest fu uno dei caccia con motore a pistoni più potenti e veloci della Seconda Guerra Mondiale. Entrato in servizio solo nell’ultima fase del conflitto, si dimostrò fondamentale per contrastare le ultime minacce della Luftwaffe, dalle bombe volanti V1 ai primi caccia a getto.

La combinazione di prestazioni, robustezza e potenza di fuoco ne fece un eccellente caccia multiruolo, in grado di primeggiare sia nella caccia pura che nell’attacco al suolo. I piloti lo apprezzarono per l’armonia di volo, la visibilità e la potenza, definendolo superiore anche al famoso Spitfire nel combattimento ravvicinato.

Insieme al “cugino” Hawker Typhoon, il Tempest rappresentò l’apice dell’evoluzione dei caccia Hawker con motore a pistoni, una stirpe iniziata con il biplano Hart negli anni ’30 e che aveva generato pluridecorati assi come l’Hurricane. Se il Typhoon era stato un “macellaio” contro i panzer, il Tempest fu un chirurgo contro i jet, in attesa dell’arrivo delle nuove generazioni di caccia a reazione britannici come il Gloster Meteor e il de Havilland Vampire.

Nonostante una carriera operativa relativamente breve, il contributo del Tempest alla vittoria alleata fu significativo. Nelle mani di piloti esperti e aggressivi come Roland Beamont, Pierre Clostermann e David Fairbanks, il Tempest si dimostrò una temibile macchina da combattimento, in grado di fronteggiare e sconfiggere i migliori caccia del Reich.

La sua eredità tecnica e progettuale venne raccolta dal successivo Hawker Sea Fury, l’ultimo e più potente caccia con motore a pistoni imbarcato della Fleet Air Arm, e dal primo caccia a getto della Hawker, il Sea Hawk. Ma la sua eredità operativa, fatta di duelli a bassa quota, mitragliamenti sulla verticale dei bersagli e audaci incursioni in territorio nemico, contribuì a forgiare l’immagine del pilota da caccia degli anni ’40, un’immagine destinata a durare nell’immaginario collettivo.

Oggi, a quasi 80 anni dalla fine della guerra, il Tempest rimane un aereo relativamente poco conosciuto al grande pubblico rispetto ad altri caccia suoi contemporanei. Ma per gli appassionati e gli studiosi di storia dell’aviazione, resta una delle macchine più affascinanti e importanti del periodo, testimone del canto del cigno dei motori a pistoni prima dell’avvento dell’era dei jet. Un degno rappresentante della gloriosa tradizione dei caccia Hawker e un protagonista indiscusso della battaglia aerea sul Fronte Occidentale.

Principali varianti dell’Hawker Tempest

  • Typhoon Mk II: denominazione iniziale dell’aereo che era indicato anche con la sigla P.1012
  • Tempest Mk I: prototipo dotato di motore Napier Sabre IV con radiatori dell’olio e del liquido refrigerante sistemati nelle ali per ridurre la resistenza aerodinamica
  • Tempest F II: caccia monoposto per la RAF, propulso da un motore Bristol Centaurus radiale, ne furono costruiti 402 dalla Hawker a Langley e 50 dalla Bristol Aeroplane Company a Banwell
  • Tempest FB II: versione cacciabombardiere monoposto con piloni alari per bombe e razzi
  • Tempest Mk III: prototipo con motore Rolls Royce Griffon
  • Tempest MK IV: prototipo ricavato dal Tempest Mk III con motore Rolls Royce Griffon 61
  • Tempest Mk V: caccia e caccia bombardiere monoposto, con motore Napier Sabre II, ne furono costruiti 801 esemplari, tutti nello stabilimento di Langley
  • Tempest Mk Prima Serie: i primi 100 aerei della serie Mk V avevano cannoni Hispano Mk II da 20mm a canna lunga e usavano ancora alcuni componenti del Typhoon
  • Tempest Mk V Serie intermedia: i 701 aerei successivi avevano i cannoni Hispano Mk V da 20mm a canna corta e altre modifiche
  • Tempest TT Mk 5: dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale un numero imprecisato di Tempest Mk V venne modificato e impiegato nel traino bersagli
  • Tempest F Mk VI: caccia monoposto impiegato dalla RAF, propulso da un motore Napier Sabre V da 2,340 cavalli

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: GB
  • Modello: Hawker Tempest Mk. V
  • Costruttore: Hawker Aircraft Ltd.
  • Tipo: Caccia Bombardiere
  • Motore:

    Napier Sabre II a 24 cilindri a H, raffreddato a liquido, da 2.180 HP

  • Anno: 1944
  • Apertura alare m.: 12.50
  • Lunghezza m.: 10.26
  • Altezza m.: 5.16
  • Peso al decollo Kg.: 5.210
  • Velocità massima Km/h: 702 a 5.640 m. di quota
  • Quota massima operativa m.: 11.100
  • Autonomia Km: 2.500 
  • Armamento difensivo:

    4 cannoni da 20 mm

  • Equipaggio: 1
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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