L’importanza del P 36 è più che altro storica in quanto questo aereo ed il Seversky P 35 furono i primi caccia monoplani a carrello retrattile dell’aviazione americana.
Conosciuto soprattutto con il soprannome di Hawk, l’aereo fu esportato in Francia, Francia Bretagna, Norvegia e Finlandia, ma all’entrata in guerra degli Stati Uniti il P 36 era un aereo superato e venne rapidamente ritirato dalla prima linea per essere sostituito da velivoli più moderni, tra cui il Curtiss P 40, suo diretto successore.
Il Curtiss P 36 è un monoplano monomotore ad ala bassa, carrello retrattile, propulso da un motore Pratt & Whitney raffreddato ad aria.
Il Curtiss P-36 Hawk rappresenta un importante capitolo nella storia dell’aviazione militare americana, segnando la transizione tra i caccia biplani degli anni ’30 e i più avanzati monoplani metallici che avrebbero dominato i cieli durante la Seconda Guerra Mondiale. Sviluppato nella seconda metà degli anni ’30, il P-36 fu uno dei primi caccia moderni ad entrare in servizio con l’United States Army Air Corps (USAAC) e vide un impiego significativo anche presso diverse forze aeree straniere.
Origini e Sviluppo
La storia del P-36 inizia nel 1934, quando la Curtiss-Wright Corporation decise di sviluppare privatamente un nuovo caccia monoplano. Il progetto, guidato dall’ingegnere Donovan Berlin, mirava a creare un velivolo che combinasse le più recenti innovazioni aeronautiche con una costruzione relativamente semplice ed economica.
Il risultato fu il Model 75, un monoplano ad ala bassa con fusoliera semi-monoscocca in metallo, carrello retrattile e abitacolo chiuso. Il prototipo, designato inizialmente come Model 75A, volò per la prima volta il 6 maggio 1935, equipaggiato con un motore radiale Wright XR-1670-5 da 900 CV e un’elica a passo fisso.
Le prime prove di volo rivelarono alcune carenze, in particolare nella stabilità laterale e nella manovrabilità. Questi problemi furono affrontati con modifiche alla coda e alle ali. Il motore originale si dimostrò insoddisfacente e fu sostituito con un Pratt & Whitney R-1830 Twin Wasp, che sarebbe diventato il propulsore standard per la produzione in serie.
Nel 1937, l’USAAC indisse una competizione per un nuovo caccia. Il Model 75, ora designato Y1P-36, si trovò a competere contro il Seversky P-35. Nonostante il P-35 avesse vinto l’ordine iniziale, il P-36 impressionò favorevolmente i valutatori dell’Air Corps. Nel luglio 1937, la Curtiss ricevette un ordine per 210 P-36A, il più grande ordine di caccia per l’USAAC dai tempi della Prima Guerra Mondiale.
Caratteristiche Tecniche
Il P-36A di produzione era lungo 8,69 metri, con un’apertura alare di 11,38 metri. Il peso a vuoto era di circa 2.131 kg, mentre il peso massimo al decollo raggiungeva i 2.727 kg.
Il motore Pratt & Whitney R-1830-17 Twin Wasp, un radiale a 14 cilindri raffreddato ad aria, forniva una potenza di 1.050 CV al decollo. Questa motorizzazione permetteva al P-36A di raggiungere una velocità massima di 502 km/h a 3.050 metri di quota, con una velocità di crociera di 435 km/h. L’autonomia era di circa 1.046 km, mentre la tangenza operativa si attestava sui 9.750 metri.
L’armamento standard del P-36A consisteva in una mitragliatrice da 12,7 mm e una da 7,62 mm montate sul muso e sparanti attraverso il disco dell’elica. Versioni successive videro un potenziamento dell’armamento, con l’aggiunta di mitragliatrici nelle ali.
Una caratteristica distintiva del P-36 era la sua eccellente manovrabilità, particolarmente apprezzata dai piloti. La struttura robusta e la buona visibilità dall’abitacolo erano altri punti di forza del velivolo. Tuttavia, come molti caccia dell’epoca, il P-36 mancava di corazzatura per il pilota e di serbatoi autosigillanti, vulnerabilità che sarebbero diventate evidenti in combattimento.
Impiego Operativo
United States Army Air Corps
I primi P-36A entrarono in servizio con l’USAAC nel 1938, equipaggiando inizialmente il 20th Pursuit Group presso Hamilton Field, California. Nonostante fosse considerato un miglioramento rispetto ai biplani precedenti, il P-36 fu rapidamente superato da progetti più avanzati come il Curtiss P-40.
All’inizio della guerra del Pacifico nel dicembre 1941, i P-36 erano ancora in servizio alle Hawaii. Il 7 dicembre, durante l’attacco a Pearl Harbor, quattro P-36 del 46th Pursuit Squadron riuscirono a decollare e furono accreditati dell’abbattimento di due bombardieri giapponesi.
Tuttavia, il ruolo del P-36 nell’USAAC fu relativamente breve. Già nel 1941, la maggior parte dei P-36 era stata relegata a compiti di addestramento o trasferita a unità della Guardia Nazionale Aerea.
Francia
La Francia fu il principale operatore straniero del Hawk 75. I primi esemplari entrarono in servizio nell’Armée de l’Air nel 1939 e si dimostrarono subito popolari tra i piloti francesi grazie alla loro manovrabilità ed affidabilità.
Durante la Battaglia di Francia nel maggio-giugno 1940, gli Hawk 75 si distinsero come uno dei migliori caccia a disposizione dell’aviazione francese. Nonostante l’inferiorità numerica e la rapida avanzata tedesca, i piloti francesi su Hawk 75 riuscirono a ottenere un buon numero di vittorie contro i caccia tedeschi, inclusi i temibili Messerschmitt Bf 109.
Secondo le statistiche francesi, gli Hawk 75 abbatterono 230 aerei nemici confermati più 80 probabili in appena sei settimane di combattimento intenso, con la perdita di 29 piloti uccisi. Anche considerando possibili esagerazioni nei rapporti di combattimento, questi numeri testimoniano l’efficacia del velivolo nelle mani di piloti esperti.
Dopo l’armistizio del giugno 1940, gli Hawk 75 superstiti continuarono a servire con il governo di Vichy in Francia e nelle colonie. Alcuni di questi aerei parteciparono alla difesa della Siria contro l’invasione britannica nel 1941, mentre altri furono usati contro le forze Alleate durante l’Operazione Torch in Nord Africa nel 1942.
Finlandia
La Finlandia acquistò 44 Hawk 75A dalla Francia nel 1940, designandoli come Curtis 75A. Questi aerei giocarono un ruolo cruciale durante la Guerra di Continuazione (1941-1944) contro l’Unione Sovietica.
I piloti finlandesi, sfruttando le qualità del velivolo e adottando tattiche appropriate, riuscirono a ottenere un impressionante rapporto vittorie/perdite contro i caccia sovietici. Secondo i rapporti finlandesi, i Curtis 75A abbatterono 190,5 aerei nemici per la perdita di soli 8 velivoli in combattimento aereo.
Il maggiore Eino Luukkanen, uno dei principali assi finlandesi della guerra, ottenne 14 delle sue 56 vittorie totali pilotando il Curtis 75A.
Altri Operatori
Il Hawk 75 fu utilizzato anche da altre nazioni, tra cui:
- Cina: Ricevette alcuni Hawk 75M che furono impiegati contro le forze giapponesi.
- Thailandia: Utilizzò i suoi Hawk 75N in brevi scontri di confine con la Francia di Vichy in Indocina nel 1941.
- Paesi Bassi: Alcuni Hawk 75 furono utilizzati dalle Indie Orientali Olandesi.
- Norvegia: I pochi Hawk 75O norvegesi furono impiegati nella breve campagna del 1940 contro l’invasione tedesca.
Eredità
Il Curtiss P-36 Hawk rappresenta una fase di transizione nell’evoluzione dei caccia. Pur non raggiungendo la fama di velivoli successivi come il P-40 Warhawk o il P-51 Mustang, il P-36 svolse un ruolo importante nello sviluppo dell’aviazione militare americana e internazionale.
I punti di forza del P-36 includevano:
- Manovrabilità: Eccellente agilità in combattimento ravvicinato, particolarmente apprezzata dai piloti.
- Robustezza: La struttura solida permetteva al velivolo di sopportare danni significativi e continuare a volare.
- Facilità di pilotaggio: Caratteristiche di volo stabili che lo rendevano adatto anche a piloti meno esperti.
- Versatilità: La capacità di operare da piste non preparate lo rendeva adatto a scenari operativi diversi.
Tuttavia, il P-36 mostrava anche alcune limitazioni:
- Velocità: Inferiore rispetto ai caccia più moderni come il Bf 109.
- Armamento: Inizialmente leggero, anche se migliorato nelle versioni successive.
- Protezione: Mancanza di corazzatura e serbatoi autosigillanti, comuni a molti caccia dell’epoca.
- Autonomia: Limitata, che ne restringeva l’impiego come caccia di scorta a lungo raggio.
Nonostante queste limitazioni, il P-36 si dimostrò un avversario formidabile nelle prime fasi della guerra, specialmente quando pilotato da aviatori esperti. La sua efficacia in combattimento, particolarmente evidente durante la Battaglia di Francia e nella Guerra di Continuazione finlandese, dimostra che le prestazioni pure non sono l’unico fattore determinante nell’efficacia di un caccia.
L’esperienza acquisita con il P-36 fu fondamentale per lo sviluppo del suo successore diretto, il Curtiss P-40. Molte delle caratteristiche positive del P-36, come la manovrabilità e la robustezza, furono mantenute nel P-40, mentre le sue debolezze furono affrontate con un motore più potente, un armamento potenziato e una migliore protezione.
Il Curtiss P-36 Hawk, pur non essendo stato uno dei caccia più famosi della Seconda Guerra Mondiale, merita di essere ricordato come un importante anello di congiunzione nell’evoluzione dei caccia. Il suo impiego operativo dimostrò l’importanza di qualità come la manovrabilità e l’affidabilità, influenzando lo sviluppo dei caccia successivi. La sua storia ci ricorda che, nel rapido progresso tecnologico degli anni ’30 e ’40, anche velivoli considerati “transitori” potevano avere un impatto significativo sul campo di battaglia quando impiegati efficacemente.
Principali varianti del Curtiss P-36 Hawk
- Model 75A: aerei utilizzato dalla Curtiss per testare differenti motori
- Model 75B: prototipo con motore Wright R-1820 radiale
- Model 75D: prototipo con motore Wright Whirlwind R-1670 radiale
- Model 75H: designazione utilizzata internamente dalla Curtiss per una versione semplificata e destinata all’esportazione con carrello fisso; ne vennero realizzati due esemplari, uno venduto alla Cina e uno all’Argentina
- Model 75I: designazione della Curtiss per il P-37
- Model 75J: designazione assegnata a un esemplare di 75A utilizzato dalla Curtiss per provare un turbocompressore esterno
- Model 75K: designazione assegnata a un aereo non completato, con motore Pratt & Whitney R-2180 Twin Wasp radiale
- Model 75P: P-36A (numero di serie 38-070) con motore Allison V-1710 raffreddato a liquido, utilizzato come prototipo per il P-40
- Model 75R: designazione assegnata a un esemplare di 75A utilizzato dalla Curtiss per provare il motore R-1830-SC2G con turbocompressore
- Y1P-36 (Model 75E): prototipo per l’USAAC, motorizzato con un Pratt & Whitney R-1830
- P-36A (Model 75L): versione per l’USAAC armata con 4 mitragliatrici da 7.62 nelle ali in aggiunta all’armamento in fusoliera
- P-36B: versione derivata dalla P-36A con motore R-1830-25 in grado di erogare 1.100 HP, successivamente ri-convertito alla versione originale
- P-36C: versione dotata di una ulteriore mitragliatrice da 7.62 per ciascuna semi ala, con scatola delle munizioni in posizione esterna sotto la superficie alare. propulsa da un R-1830-17 da 1.200 HP; gli ultimi 30 esemplari di produzione furono ultimati come P-36C
- XP-36D: P-36A di serie modificato con due mitragliatrici da 12.7 mm nel naso e 4 mitragliatrici da 7.7mm nelle ali
- XP-36E: P-36A di serie armato con 4 mitragliatrici da 7.7mm nelle ali e armamento standard nel muso
- XP-36F: P-36A di serie armata con due cannoni Madsen da 23mm sotto le ali; successivamente ri-convertiti alla versione standard in quanto i cannoni causavano un decadimento inaccettabile delle prestazioni (la velocità massima scendeva a 426 KM/h)
- P-36G: Hawk 75A-8 con motore R-1820-G205A usato dalla Norvegia per l’addestramento dei piloti in Canada; successivamente gli aerei furono venduti al Perù
- Hawk 75A-1: primo lotto di produzione per la Francia, armato con 4 mitragliatrici da 7.5 mm, motore R-1830-SC-G da 900 HP, 100 esemplari costruiti
- Hawk 75A-2: secondo lotto di produzione per la Francia, il motore era un R-1830-SC-G oppure R-1830-SC3-G, armato con 6 mitragliatrici da 7.5mm, 100 esemplari costruiti
- Hawk 75A-3: terzo lotto di produzione per la Francia, sostanzialmente simile alla 75A-2 con 135 esemplari costruiti (133 effettivamente consegnati)
- Hawk 75A-4: ultimo lotto di produzione per la Francia, derivata dalla 75A-2 con motore Wright R-1820-G205A CYclone da 1.200 HP; ne furono costruiti 285 di cui 81 furono effettivamente consegnati alla Francia, gli altri finirono alla Gran Bretagna dove vennero impiegati dalla RAF che li denominò Mohawk IV
- Hawk 75A-5: simile al 75A-4, prodotto su licenza dapprima in Cina e quindi in India, molti esemplari furono utilizzati dalla RAF come Mohawk IV
- Hawk 75A-6: versione prodotta per la Norvegia, un aereo venne catturato dalla Germania in seguito all’invasione del paese scandinavo e quindi ceduto alla Finlandia
- Hawk 75A-7: versione per le indie orientali olandesi, motore Cyclone da 1.200 HP, una mitragliatrice da 12.7mm e una da 7.7mm sulla capottatura del motore, due da 7.7mm nelle ali. Negli ultimi esemplari costruiti l’armamento era di 4 mitragliatrici da 7.7mm (due sul motore e due sulle ali) e un carico di 23 Kg di bombe
- Hawk 75A-8: versione prodotta per la Norvegia, successivamente designata P-36G
- Hawk 75A-9: 10 aerei venduti alla Persia, catturati ancora imballati vennero utilizzati dalla RAF come Mohawk IV
- Hawk 75M: versione semplificata con carrello fisso, motore Wright R-1820 Cyclone e costruita per la Cina. Alcuni esemplari furono realizzati dalla Curtiss ed altri costruiti direttamente in Cina, su licenza
- Hawk 75N: versione semplificata costruita per la Thailandia con carrello fisso e parafanghi
- Hawk 75O: versione semplificata per l’Argentina, 30 furono costruiti dalla Curtiss ed effettivamente consegnati, altri 200 esemplari dovevano essere costruiti su licenza ma soltanto 20 furono effettivamente completati
- Hawk 75Q: due ulteriori esemplari semplificati costruiti come aerei dimostrativi per la Cina. Uno di questi due aerei pare avesse un armamento simile a quello della versione XP-36F e che sia stato impiegato in combattimento, nel corso del bombardamento di Shanghai del settembre 1937 avrebbe infatti abbattuto alcuni bombardieri giapponesi prima di essere a sua volta distrutto con la morte del pilota americano
- XP-37: versione con motore Allison V-1710 raffreddato a liquido, abitacolo arretrato verso il centro della fusoliera
- YP-37: versione di test della XP-37, 13 esemplari costruiti
- XP-42 (Model 75S): versione utilizzata per sperimentare diverse soluzioni della cappotatura del motore
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Modello: Curtiss P 36
- Costruttore: Curtiss-Wright Corporation
- Tipo:
- Motore:
Pratt & Whitney R1830-17 14 cilindri radiale, 1.050 Hp
- Anno: 1938
- Apertura alare m.: 11.38
- Lunghezza m.: 8.69
- Altezza m.: 2.57
- Peso al decollo Kg.: Kg 2.560
- Velocità massima Km/h: 500 Km/h a 3000 m.
- Quota massima operativa m.: 9.500
- Autonomia Km: 1.000
- Armamento difensivo:
2 mitragliatrici
- Equipaggio: 1
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- The Fighter Collection
- World of Warplanes
- National Museum of the United States Air Force