Fiat 3000: carro armato italiano Seconda Guerra Mondiale

Fiat 3000

di redazione
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Fiat 3000, Mod. 21

Il Fiat 3000 rappresenta uno dei primi carri armati leggeri sviluppati e prodotti in Italia, un veicolo che, pur concepito negli anni Venti, continuò a prestare servizio fino agli anni Quaranta, trovando un impiego limitato durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa analisi approfondisce la storia, le caratteristiche tecniche e l’impiego operativo del mezzo, con particolare attenzione al periodo compreso tra gli anni Trenta e il secondo conflitto mondiale.

Design e sviluppo

La progettazione del Fiat 3000 iniziò nel 1918, ispirata al successo del carro armato francese Renault FT, uno dei primi veicoli corazzati con torretta girevole a 360 gradi. L’Italia, impossibilitata a ottenere un numero sufficiente di carri Renault FT, decise di sviluppare una propria versione nazionale. Dopo una fase iniziale di sperimentazione, il Fiat 3000 Mod. 21 entrò ufficialmente in servizio nel 1921, seguito da una variante migliorata, il Mod. 30, introdotta alla fine del decennio.

Il Mod. 21 era armato con mitragliatrici e si rivelò adeguato per gli standard dell’epoca, ma rapidamente obsoleto con l’evolversi delle tecnologie belliche. La variante Mod. 30, invece, introdusse un cannone Vickers-Terni da 37/40 mm in alcune unità, oltre a miglioramenti nella corazzatura e nella motorizzazione. Tuttavia, anche questa versione si dimostrò superata già negli anni Trenta, soprattutto rispetto ai carri armati più moderni sviluppati a livello internazionale.

Caratteristiche Tecniche

Struttura e Corazzatura

Il Fiat 3000 era caratterizzato da una struttura compatta e leggera, con un peso complessivo di circa 5,5 tonnellate per il Mod. 21 e 6 tonnellate per il Mod. 30. La corazzatura era costituita da piastre d’acciaio imbullonate, con uno spessore variabile tra i 6 mm (per le parti inferiori) e i 16 mm (per lo scafo frontale e le parti laterali della torretta). La sua leggerezza ne facilitava il trasporto e la manovrabilità, ma lo rendeva vulnerabile ai moderni proiettili perforanti.

Armamento

La configurazione del Mod. 21 prevedeva due mitragliatrici SIA Mod. 1918 o Fiat Mod. 29, entrambe calibro 6,5 mm. Nel Mod. 30, l’armamento venne diversificato: alcune unità montavano un cannone da 37 mm con una dotazione di 68 colpi, mentre altre mantenevano le mitragliatrici, aumentandone la capacità di munizioni a 5.760 colpi. L’armamento era installato in una torretta girevole manualmente, progettata per consentire al comandante di colpire bersagli in tutte le direzioni.

Propulsione e Mobilità

Il motore del Fiat 3000 era un Fiat 304 a 4 cilindri, raffreddato ad acqua, capace di sviluppare 50 CV nel Mod. 21 e 63 CV nel Mod. 30. La velocità massima su strada era di circa 21 km/h, con un’autonomia di 80-90 km su strada e circa 7-8 ore su terreni misti. Il sistema di sospensioni era a balestra, con otto rulli distribuiti su ciascun lato per migliorare la stabilità e l’aderenza.

Equipaggio

L’equipaggio era composto da due uomini: il pilota e il comandante/cannoniere. Questa configurazione richiedeva al comandante di gestire contemporaneamente la torretta, l’armamento e le comunicazioni con il pilota, una soluzione che si rivelò poco pratica in contesti operativi complessi.

Fiat 3000, Mod. 21 impiegato dall'esercito giapponese in Manciuria
Fiat 3000, Mod. 21 impiegato dall’esercito giapponese in Manciuria

Impiego operativo

Anni Trenta

Negli anni Trenta, il Fiat 3000 rappresentava ancora la spina dorsale delle forze corazzate italiane, ma la sua efficacia era limitata. Il Regio Esercito impiegò il veicolo in operazioni coloniali, come nella riconquista della Libia e nella Guerra d’Etiopia, dove però emersero le sue carenze in termini di mobilità su terreni difficili e di protezione contro armi moderne. Nonostante ciò, il Fiat 3000 fu utilizzato anche come veicolo di addestramento per le nuove generazioni di carristi italiani.

Seconda Guerra Mondiale

Inizio del Conflitto

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Fiat 3000 era già tecnicamente obsoleto. Tuttavia, un certo numero di esemplari, rinominati L5/21 e L5/30 (“L” per leggero, “5” per il peso in tonnellate), era ancora in servizio in reparti di seconda linea. Questi mezzi furono assegnati a unità di “carristi di frontiera” con compiti di presidio statico e difesa territoriale.

Battaglia delle Alpi Occidentali

Nel giugno 1940, durante la campagna contro la Francia, alcune compagnie di Fiat 3000 furono impiegate nella Battaglia delle Alpi Occidentali. Le condizioni impervie del terreno e l’inefficacia dell’armamento del Fiat 3000 contro le fortificazioni francesi ne limitarono il contributo operativo.

Fronte Greco-Albanese e Teatro del Mediterraneo

Altri Fiat 3000 furono utilizzati sul fronte greco-albanese e nelle isole del Dodecaneso, come Rodi. Nel 1943, durante l’invasione tedesca dell’isola, alcuni esemplari furono utilizzati per compiti di difesa contro le forze della Wehrmacht. Nonostante l’impegno degli equipaggi, i veicoli si dimostrarono inefficaci contro i carri armati moderni e i mezzi corazzati tedeschi.

Lo Sbarco in Sicilia

Nel luglio 1943, due compagnie di Fiat 3000 parteciparono alla difesa dell’isola di Sicilia contro l’invasione alleata. Alcuni carri furono utilizzati come postazioni statiche per mitragliatrici, mentre altri tentarono un contrattacco durante la battaglia di Gela, con risultati disastrosi. La mancanza di velocità, protezione e potenza di fuoco condannò i Fiat 3000 a una rapida distruzione.

Conclusioni

Varianti e derivati del Fiat 3000

  • Fiat 3000 Mod.21: ne furono prodotte – oltre 100 unità
  • Fiat 3000 Mod.30: ne furono prodotte – circa 40 unità

Informazioni aggiuntive

  • Nome e tipo:  Fiat 3000
  • Anno: 1920
  • Produzione: 140+
  • Motore: 

    Fiat da 6235 cm³ a benzina

  • Potenza motore (hp): 45
  • Lunghezza m.: 3.61
  • Larghezza m.: 1.64
  • Altezza m.: 2.19
  • Peso t.: 5.1
  • Velocità su strada Km/h: 24
  • Autonomia Km.: 95
  • Armamento: 
    • Mod. 21: 2 mitragliatrici SIA Mod. 1918 da 6,5 mm o Fiat Mod. 29 cal. 6,5 mm con 3 840 colpi
    • Mod. 30: 1 Cannone da 37/40 Mod.18 con 68 colpi oppure 2 mitragliatrici SIA Mod. 1918 da 6,5 mm con 5 760 colpi
  • Corazzatura max mm.: 16
  • Equipaggio: 2
  • Bibliografia – Riferimenti:  
    • Bruno Benvenuti, Fulvio Miglia: Guida ai carri armati ISBN 8804177799
    • Miller, David  Illustrated Directory of Tanks and Fighting Vehicles: From World War I to the Present Day. Zenith Press. ISBN 0-7603-0892-6.
    • Regio Esercito
     

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