Max Stotz nacque il 13 febbraio 1912 a Mannswörth, una piccola località dell’allora Impero Austro-Ungarico. Figlio di un agricoltore, il 7 aprile 1933 si arruolò volontario nell’esercito austriaco, il Bundesheer, iniziando la carriera militare come Gebirgsjäger (cacciatore di montagna) nel reggimento Alpenjäger-Regiment 11 di stanza a Klagenfurt.
Nel 1935 Stotz richiese il trasferimento alla neocostituita aeronautica austriaca, l’Österreichische Luftstreitkräfte. Venne assegnato al Flieger-Regiment 2 di Graz dove, dal 1 luglio al 23 novembre 1936, completò l’addestramento come pilota. Dal 24 novembre 1936 al 5 maggio 1938 prestò servizio nel Flieger-Regiment 1 a Wiener Neustadt, facendo anche parte della pattuglia acrobatica nel 1937-1938.
Dopo l’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla Germania nazista avvenuta il 12 marzo 1938, Stotz venne integrato nella Luftwaffe tedesca e assegnato come pilota alla 1ª squadriglia (1. Staffel) del I gruppo del Jagdgeschwader 76 (JG 76), equipaggiato con i caccia Messerschmitt Bf 109.
Prime vittorie in Francia
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il I./JG 76 partecipò all’invasione della Polonia nel settembre 1939. Terminata la campagna polacca, lo Staffel di Stotz fu trasferito a ovest e dal 2 novembre era di base all’aeroporto di Francoforte sul Meno con compiti di protezione aerea.
Proprio durante la “strana guerra”, il 5 novembre 1939, Stotz ottenne la Croce di Ferro di 2ª classe. Il 6 novembre conseguì la sua prima vittoria aerea abbattendo un bombardiere Bristol Blenheim della RAF nei pressi di Völklingen, nel Saarland.
Nell’aprile 1940 la 1. Staffel venne trasferita sulla base aerea di Ober-Olm presso Magonza, da dove il 10 maggio partecipò all’offensiva ad ovest. L’11 maggio, dall’aeroporto di Wengerohr vicino Wittlich, Stotz decollò per pattugliare i cieli su Montmédy, Charleville-Mézières e Bastogne. Il 14 maggio, durante la battaglia di Sedan, rivendicò l’abbattimento di due bombardieri leggeri Fairey Battle della RAF.
Il 19 maggio Stotz abbatté ad ovest di Laon un ricognitore Potez 63 e un caccia Morane-Saulnier MS.406 francesi. Per queste vittorie, il 1 giugno fu insignito della Croce di ferro di 1ª classe. Stotz prese parte anche alla battaglia di Dunkerque ma il 7 giugno rivendicò l’ultima vittoria sul fronte occidentale, un altro Blenheim, questa volta a sud di Rotterdam.
Il Fronte Orientale
Il 26 giugno 1940 il I./JG 76, di stanza a Waalhaven nei Paesi Bassi con compiti di protezione delle coste occupate, venne subordinato al Jagdgeschwader 54. Il 5 luglio, il I./JG 76 divenne II./JG 54 e il 20 settembre Stotz ricevette il Trofeo d’Onore della Luftwaffe.
Dopo vari trasferimenti e una breve partecipazione all’invasione della Jugoslavia nell’aprile 1941, il II./JG 54 venne riequipaggiato con i nuovi Bf 109 F e trasferito in Prussia Orientale in preparazione dell’Operazione Barbarossa. Il 22 giugno 1941 Stotz effettuò i primi voli di guerra sul fronte orientale e il 26 giugno rivendicò l’abbattimento di un Tupolev SB-2 sui cieli di Ostrov, la sua prima vittoria contro i sovietici.
Nel 1942 il numero di vittorie di Stotz crebbe rapidamente. Il 29 ottobre raggiunse il traguardo delle 100 vittorie aeree complessive, il 29º pilota nella Luftwaffe a riuscirci. Per questo il 30 ottobre gli vennero conferite le Foglie di Quercia da aggiungere alla Croce di Cavaliere già ottenuta precedentemente. In quell’occasione Stotz ricevette personalmente le congratulazioni di Adolf Hitler e venne promosso sottotenente con anzianità retrodatata al 1 ottobre.
Il 30 dicembre 1942 Stotz abbatté ben 10 aerei nemici in un solo giorno, portando il suo score a 129 vittorie. Il 1 febbraio 1943 venne promosso Oberleutnant (tenente).
Comandante di squadriglia
Il 10 agosto 1943 Max Stotz assunse il comando della 5ª squadriglia del JG 54 (5./JG 54) al posto dell’Oberleutnant Alfred Teumer.
Nove giorni dopo, il 19 agosto 1943, Stotz partì per una missione di scorta ai bombardieri Ju 88 del KG 3 incaricati di attaccare le unità corazzate sovietiche nei pressi di Vitebsk. La formazione tedesca venne intercettata da un grande gruppo di caccia Yak-9 del 32 IAP. Durante il violento combattimento che ne seguì, Stotz fu visto per l’ultima volta lanciarsi col paracadute dal suo Fw 190 A-6 in fiamme (W.Nr. 550201) 12 km a nord di Kirov, in territorio controllato dal nemico.
Non si ebbero più sue notizie e il comando della 5./JG 54 passò al Leutnant Emil Lang. Stotz ottenne la promozione postuma a Hauptmann (capitano).
Un asso formidabile
Quando scomparve Max Stotz aveva al suo attivo 189 vittorie aeree confermate, quasi tutte ottenute contro l’aviazione sovietica sul Fronte Orientale. Le sue “prede” includevano molti moderni caccia Yak-1 e Yak-9 e La-5, ma anche bombardieri e ricognitori.
Stotz fu uno dei pochi assi a conseguire 10 abbattimenti in una sola giornata e per le sue imprese venne decorato con le più alte onorificenze del Terzo Reich, compresa la Croce di Cavaliere con Foglie di Quercia che gli venne appuntata personalmente da Hitler durante una cerimonia.
Volò principalmente con i caccia Messerschmitt Bf 109 e Focke-Wulf Fw 190, due tra i migliori velivoli della Luftwaffe nella Seconda Guerra Mondiale, dimostrandosi un pilota eccezionalmente abile e aggressivo. Ebbe il privilegio di far parte della celebre pattuglia acrobatica austriaca prima della guerra.
Le esatte circostanze della sua morte a soli 31 anni, come quelle di tanti piloti dispersi in combattimento, rimangono sconosciute. Il suo nome è scolpito nel monumento che commemora i caduti del JG 54 eretto a Vecumnieki in Lettonia.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 19 Marzo 1919
- Data morte: 7 Gennaio 1983
- Vittorie: 189
- Forza aerea: Luftwaffe
- Bibliografia – Riferimenti
- Walter A. Musciano: Messerschmitt Aces Aero Pub. Inc. 1986 ISBN: 0830683798
- Spick, Mike Luftwaffe Fighter Aces: The Jadgflieger and their Combat Tactics and Techniques. New York: Ivy Books (1996) ISBN 978-0-8041-1696-1.
- Military Fandom
- Ivan Berryman