La USS Hancock (CV/CVA-19) fu una delle 24 portaerei classe Essex costruite durante la Seconda Guerra Mondiale per la United States Navy. La Hancock era la quarta nave della marina statunitense a portare il nome di John Hancock, il presidente del Secondo Congresso Continentale e primo governatore del Commonwealth del Massachusetts.
Costruzione e varo
La nave venne impostata il 26 gennaio 1943 con il nome di Ticonderoga nei cantieri Bethlehem Steel Co. di Quincy, nel Massachusetts. Il 1 maggio 1943 fu ribattezzata Hancock in risposta all’offerta della compagnia assicurativa John Hancock Life Insurance di condurre una speciale campagna di raccolta fondi per finanziare la nave se le fosse stato dato quel nome. La campagna raccolse abbastanza denaro sia per costruire la nave che per farla operare per il primo anno.
La Hancock venne varata il 24 gennaio 1944 dalla signora Juanita Gabriel-Ramsey, moglie del contrammiraglio DeWitt Clinton Ramsey, capo del Bureau of Aeronautics. Fu completata ed entrò in servizio il 15 aprile 1944, al comando del capitano Fred C. Dickey.
Servizio durante la Seconda Guerra Mondiale
Dopo le prove in mare e l’addestramento al largo di Trinidad e Venezuela, la Hancock tornò a Boston per delle modifiche il 9 luglio 1944. Il 31 luglio salpò per Pearl Harbor, raggiungendo la base il 5 ottobre dopo aver attraversato il Canale di Panama e fatto scalo a San Diego.
Assegnata al Task Group 38.2 della Terza Flotta dell’ammiraglio Halsey, la Hancock partecipò a partire da metà ottobre a raid contro basi aeree e navali giapponesi a Formosa, Okinawa, nelle Filippine e nel Mar Cinese Meridionale, in preparazione allo sbarco americano a Leyte. Il suo gruppo aereo abbatté decine di velivoli nemici in volo e molti altri al suolo, affondò diverse navi da guerra e mercantili.
Durante la battaglia del Golfo di Leyte a fine ottobre, gli aerei della Hancock attaccarono la flotta giapponese in ritirata nello Stretto di San Bernardino. Nella prima metà di novembre, fornirono supporto aereo ravvicinato alle truppe a terra su Leyte.
Dopo una sosta per rifornimento a Ulithi, la portaerei fu di nuovo in azione a dicembre, lanciando attacchi contro aeroporti e naviglio a Luzon. Il 18 dicembre fu colpita da un tifone che causò danni minori. Rientrata a Ulithi vigilia di Natale, tornò a combattere dal 30 dicembre 1944 al 22 gennaio 1945 nel Mar Cinese Meridionale, colpendo basi aeree e porti in Indocina, Formosa, Cina, Hainan e Hong Kong.
A febbraio e marzo 1945, la Hancock partecipò ai raid contro le isole di Honshū e Nansei Shoto in preparazione allo sbarco a Iwo Jima, a cui fornì supporto aereo. Dall’inizio di aprile supportò l’invasione di Okinawa, subendo il 7 aprile l’attacco di un kamikaze che uccise 62 membri dell’equipaggio e ne ferì 71, ma causò pochi danni e in meno di un’ora la portaerei era di nuovo operativa.
Inviata a Pearl Harbor per riparazioni, tornò in azione il 13 giugno attaccando Wake durante il viaggio verso le Filippine. Il 10 luglio condusse incursioni contro aeroporti nei pressi di Tokyo. A metà agosto, alla notizia della resa giapponese, richiamò i suoi aerei all’ultimo momento prima che colpissero gli obiettivi. Nei giorni seguenti, i velivoli della Hancock sorvolarono il Giappone lanciando rifornimenti e medicinali sui campi di prigionia alleati.
Il 10 settembre la portaerei entrò nella Baia di Tokyo, dove presenziò alla cerimonia ufficiale di resa a bordo della corazzata Missouri. Riconvertita per l’operazione Magic Carpet, compì tre viaggi di rimpatrio truppe da Okinawa, Guam e Manila a San Diego, San Pedro e Alameda, in California, trasportando complessivamente oltre 10.000 uomini. Messa in riserva e radiata a Bremerton, nello stato di Washington, il 9 maggio 1947.
Servizio postbellico
Nel dicembre 1951 la Hancock iniziò una radicale modernizzazione nell’ambito del progetto SCB-27C, che la trasformò in una portaerei d’attacco (CVA). Tornò in servizio il 15 febbraio 1954, diventando la prima nave americana dotata di catapulte a vapore capaci di lanciare jet ad alte prestazioni.
Dopo manovre al largo della California, compreso il primo lancio con catapulta a vapore della US Navy il 7 maggio, nell’agosto 1955 raggiunse la Settima Flotta nelle acque del Pacifico occidentale per pattugliare le coste di Giappone, Okinawa e Filippine. Rientrata sulla West Coast a marzo 1956, fu nuovamente modernizzata con l’installazione di un ponte di volo angolato (SCB-125), riprendendo a navigare a novembre.
Nell’agosto 1958 fece parte della forza navale dispiegata al largo di Taiwan durante la Seconda Crisi dello Stretto, per prevenire un’invasione comunista delle isole di Quemoy e Matsu. A dicembre pattugliò i mari davanti al Laos in seguito a tensioni nella regione. Nel giugno 1960 fu coinvolta in un esperimento di comunicazioni radio riflesse sulla luna.
Ammodernata nuovamente nel 1961 con nuovi sistemi elettronici e altri miglioramenti, negli anni seguenti compì diversi dispiegamenti nelle acque del Sudest asiatico, pattugliando il Mar Cinese Meridionale e le coste di Vietnam del Sud e Corea del Sud, oltre a partecipare a esercitazioni in Giappone e Filippine.
Guerra del Vietnam
A novembre 1964 la Hancock tornò nel Golfo del Tonchino e da Yankee Station lanciò attacchi contro postazioni nordvietnamite. Con alcune soste per manutenzione in Giappone e nelle Filippine, tra i vari dispiegamenti rimase quasi costantemente in azione al largo del Vietnam fino al 1975, ottenendo una Navy Unit Commendation.
Nell’aprile 1975 partecipò all’operazione Eagle Pull, l’evacuazione di Phnom Penh in Cambogia, e all’operazione Frequent Wind, l’evacuazione di Saigon. A maggio fu messa in allerta durante l’incidente della Mayaguez, una nave mercantile americana sequestrata da forze khmer rosse, ma non venne impiegata nell’operazione di recupero.
Radiazione e demolizione
La Hancock fu definitivamente radiata il 30 gennaio 1976 dopo quasi 32 anni di servizio. Venduta per la demolizione il 1 settembre seguente, venne smantellata a partire da gennaio 1977 nel porto di Los Angeles. Alcuni cimeli ed elementi della nave furono acquistati da ex membri dell’equipaggio e collezionisti.
La USS Hancock fu una portaerei di grande rilievo nella storia della Marina statunitense, avendo partecipato attivamente a tre conflitti: la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra di Corea e la Guerra del Vietnam. Con le sue 8 battle star e la Navy Unit Commendation si guadagnò un posto d’onore tra le navi più decorate della US Navy.
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Tipo nave: Portaerei
- Classe:Essex
- Cantiere:
Fore River Shipyard
- Data impostazione: 26/01/1943
- Data Varo: 26/01/1644
- Data entrata in servizio: 15/04/1944
- Lunghezza m.: 271
- Larghezza m.: 28
- Immersione m.: 8.71
- Dislocamento t.: 36.960
- Apparato motore:
8 caldaie Babcock & Wilcox, 4 turbine a vapore ad ingranaggi Westinghouse, 4 eliche
- Potenza cav.: 150.000
- Velocità nodi: 33
- Autonomia miglia: 14.100
- Armamento:
12 cannoni da 127 mm antinave e antiaerei, 32 mitragliere antiaeree da 40mm, 46 mitragliere antiaeree da 40 mm, 90-100 aerei
- Corazzatura:
Ponte di volo: 38 mm, Hangar: 64 mm, cintura: 64-102 mm, scafo: 102 mm
- Equipaggio: 3448
- Bibliografia – Riferimenti:
- Jane’s Fighting Ships of World War II, Crescent Books ISBN: 0517679639
- Ingo Bauernfeind U.S. Aircraft Carriers 1939–45 Casemate ISBN: 1612009344
- USS Hancock assosiation
- Istituto storico della marina americana
- Navsource