Edmond Marin la Meslée, asso della Seconda Guerra Mondiale

Edmond Marin la Meslée

di redazione
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Edmond Marin la Meslée

Edmond Marin la Meslée, nato a Valenciennes il 5 febbraio 1912 e tragicamente scomparso in azione il 4 febbraio 1945 a Dessenheim (Haut-Rhin), è stato il maggior asso dell’aviazione francese durante la campagna di Francia del 1940, con 16 vittorie aeree confermate e 4 probabili. Non a caso, lo scrittore Roland Dorgelès lo definì “il Guynemer della guerra 1939-1945”, paragonandolo al leggendario asso della Grande Guerra.

Giovinezza e formazione aeronautica

Quinto di dieci figli (tre dei quali entreranno in aviazione), Edmond cresce in una famiglia in cui il volo è una passione: il padre Athelstan, cofondatore dell’aeroclub di Valenciennes e segretario onorario di quello di Lille, è considerato uno dei pionieri dell’aviazione nel nord della Francia.

Dopo gli studi presso il collegio Notre-Dame di Valenciennes e il collegio Saint-Joseph di Lille, nel 1929 Marin la Meslée ottiene due diplomi di maturità e s’iscrive, per compiacere i genitori, alla facoltà di Giurisprudenza. Ma la sua vera vocazione è il volo, che coltiva fin da quando il padre gli ha fatto provare il battesimo dell’aria. Grazie a una borsa di studio statale, il 1° agosto 1931 ottiene il brevetto di pilota alla scuola Morane-Saulnier di Villacoublay.

Gli esordi in aviazione militare

A 19 anni, dopo il brevetto, Marin la Meslée si arruola in anticipo per assolvere il servizio militare. Incorporato nel novembre 1931, frequenta come allievo ufficiale di complemento le scuole di pilotaggio di Istres e Avord, dove si classifica primo. Nominato sottotenente di riserva il 20 settembre 1932, è assegnato al 2° Régiment de Chasse di Strasburgo. Allo scadere della ferma annuale, determinato a intraprendere la carriera militare, si riarruola per altri due anni col grado di sergente.

Desideroso di ridiventare ufficiale, Marin la Meslée tenta senza successo i concorsi per l’accademia militare di Saint-Cyr e la scuola ufficiali attivi dell’Armée de l’Air a Versailles. Il 10 giugno 1935 sposa Élisabeth Joliet, di antica famiglia borgognona. Nel settembre 1936 riesce finalmente a entrare alla scuola di Versailles, dove consegue anche il brevetto di osservatore aereo. Promosso sottotenente in servizio permanente effettivo nell’ottobre 1937, viene assegnato alla 5ª Escadre de Chasse di Reims, reparto equipaggiato coi caccia Dewoitine D.510. Qui entra a far parte della 1ª Escadrille “SPA 67”.

La campagna di Francia

Il 1° ottobre 1939, Marin la Meslée è promosso tenente e vicecomandante della “SPA 67”, agli ordini del capitano Jean Accart. L’unità, ora ridenominata Groupe de Chasse I/5, è riequipaggiata con i più moderni Curtiss H-75 Hawk. In seguito allo scoppio della guerra, il 27 agosto si trasferisce sul campo d’aviazione di Suippes (Marne).

L’11 gennaio 1940, Marin la Meslée ottiene la sua prima vittoria abbattendo un bombardiere Dornier Do 17 su Longwy, costringendolo ad un atterraggio di fortuna. Con l’avvio dell’offensiva tedesca a maggio, inanella una serie impressionante di successi: il 12 abbatte 3 Junkers Ju 87 Stuka, il 13 un caccia Messerschmitt Bf 109, il 18 ben tre bombardieri Heinkel He 111. Il 2 giugno, con la promozione del capitano Accart ferito il giorno prima, assume il comando della “SPA 67”. Seguendo l’avanzata nemica, il GC I/5 arretra progressivamente verso sud, fino a reimbarcarsi il 20 giugno per il Nordafrica.

Al termine della campagna di Francia, il bilancio di Marin la Meslée è di 16 vittorie omologate e 4 probabili, risultato di 101 missioni di guerra. Ciò ne fa l’asso francese più titolato del conflitto prima dell’armistizio. “Quel che ho fatto non ha nulla di straordinario”, commenterà con modestia, “molti altri avrebbero potuto fare altrettanto se non fossero stati impiegati per lo più in attacchi al suolo, mestiere ingrato e pericoloso, o a combattere su Morane-Saulnier MS.406 che non potevano nemmeno raggiungere i bombardieri perché più lenti”.

Gli anni in Nordafrica e il ritorno in patria

Dopo l’armistizio, nell’estate 1940 il GC I/5 è schierato in Marocco, dapprima a Meknès, poi a Fès e infine a Rabat, con compiti di sorveglianza aerea per conto del governo di Vichy. Marin la Meslée, promosso capitano nel dicembre 1941, subentra ufficialmente ad Accart al comando della 1ª Escadrille.

Con lo sbarco alleato in Algeria e Marocco dell’8 novembre 1942 (Operazione Torch), il GC I/5 combatte contro gli anglo-americani, ma dopo gli accordi Darlan-Eisenhower le forze di Vichy in Nordafrica passano dalla parte alleata. Nell’agosto 1943 Marin la Meslée diviene vicecomandante del gruppo, ora riequipaggiato con caccia americani Curtiss P-40 e Bell P-39 Airacobra e impiegato nella scorta dei convogli al largo di Orano.

Il 30 settembre 1944, un mese e mezzo dopo lo sbarco in Provenza, il GC I/5 (ribattezzato 1/5 Champagne) rientra finalmente in Francia, atterrando a Salon-de-Provence con 18 P-39. A novembre riceve i potenti cacciabombardieri Republic P-47 Thunderbolt, coi quali supporta l’avanzata della 1ª Armata francese lungo la valle del Rodano. Il 4 dicembre il gruppo è trasferito ad Ambérieu-en-Bugey per partecipare alla liberazione dell’Alsazia. Il 29 dicembre si sposta ulteriormente in avanti, sulla base di Tavaux presso Dole.

L’ultima missione

Il 4 febbraio 1945, quasi 33enne, Marin la Meslée decolla per la sua 232ª missione di guerra alla testa di 11 P-47 che devono attaccare il ponte di barche sul Reno presso Neuf-Brisach, obiettivo legato alla riduzione della sacca di Colmar. Dopo aver centrato il bersaglio, i cacciabombardieri vengono dirottati su una colonna nemica nei pressi di Dessenheim.

Al primo passaggio, realizzato senza perdite nonostante il fuoco contraereo, segue una seconda ricognizione per valutare i danni. È allora che il P-47 di Marin la Meslée, colpito da una granata della FlaK, precipita in un campo di segale tra Rustenhart e Dessenheim, disintegrandosi. L’asso, che ha riportato una scheggia al cervelletto, viene estratto dall’abitacolo dai tedeschi, che gli rendono gli onori militari prima di consegnarne la salma al parroco di Rustenhart.

Il 26 febbraio si tengono solenni funerali presso la collegiata di Dôle, sede del GC I/5. Al termine dell’elogio, il generale René Bouscat, comandante in capo dell’aviazione, afferma: “Marin la Meslée, non salutiamo in voi un morto. Nulla può morire di ciò che resta di voi in noi. L’aviazione francese è segnata per sempre dalla vostra impronta. […] Questa guerra resterà illuminata in eterno dalla vostra luminosa figura, Marin la Meslée, puro e grande soldato dell’Aria”.

Il corpo dell’eroe sarà poi traslato nel 1950 in un mausoleo eretto sul luogo dello schianto, al centro di un’immensa stella a cinque punte in pietra, simbolo degli aviatori, realizzata dai commilitoni. Su di lui, lo scrittore Jules Roy, anch’egli pilota, scriverà: “Nel punto in cui cadde, i suoi compagni d’armi hanno disegnato una stella a cinque punte… Ora la sua stella risponde dalla terra nera a tutte quelle che si accendono la sera sopra di essa”.

Pilota eccezionale per abilità, coraggio e spirito di sacrificio, Edmond Marin la Meslée, Cavaliere della Legion d’Onore e titolare della Croce di Guerra 1939-1945 con 11 palme, incarna la figura dell’asso dell’aviazione francese nella Seconda Guerra Mondiale. Una gloria dei cieli di Francia caduta troppo presto perché “troppo puro per un lungo soggiorno sulla terra”, come scriverà l’amico Jules Roy. Ma capace di brillare in eterno nel firmamento degli eroi dell’aria.

Informazioni aggiuntive

  • Data di Nascita: 19 Marzo 1919
  • Data morte: 7 Gennaio 1983
  • Vittorie: 16
  • Forza aerea: Armée de l'air
  • Bibliografia – Riferimenti 
      

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