La Portaerei Americana USS Essex (CV-9)

Essex (CV-9)

di redazione
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CV-9 Essex

La USS Essex (CV-9) fu una delle portaerei più famose e longeve della Marina degli Stati Uniti. Prima unità dell’omonima classe di 24 portaerei, la Essex diede un contributo fondamentale alla vittoria alleata nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale e continuò a servire con onore per oltre due decenni nel dopoguerra, prendendo parte anche alla Guerra di Corea e ad alcune delle principali crisi della Guerra Fredda.

Caratteristiche tecniche

La Essex era una portaerei di squadra di grandi dimensioni, con un dislocamento standard di 27.100 tonnellate che saliva a 36.380 a pieno carico. Lunga 265,8 metri fuori tutto e larga 45 al baglio massimo (28,4 al galleggiamento), aveva un pescaggio di 7,9 metri.

Lo scafo era in acciaio, con paratie stagne longitudinali e trasversali che lo suddividevano in oltre 600 compartimenti. La protezione era concentrata nell’area dei depositi munizioni, con fino a 100 mm di corazzatura, e nell’area dei motori, con fino a 37 mm.

L’apparato propulsore era composto da 8 caldaie Babcock & Wilcox che alimentavano 4 turbine a vapore Westinghouse, capaci di erogare 150.000 shp. Questo garantiva una velocità massima di 33 nodi, con un’autonomia di 20.000 miglia nautiche alla velocità di crociera di 15 nodi. L’energia elettrica era fornita da otto generatori diesel da 1.100 kW ciascuno.

L’equipaggio in tempo di guerra ammontava a 2.600 uomini, di cui 268 ufficiali.

La capacità massima di velivoli imbarcati era di 90-100 aerei, di solito una combinazione di caccia F6F Hellcat, bombardieri in picchiata SB2C Helldiver e aerosiluranti TBM Avenger. La dotazione poteva variare a seconda delle esigenze operative.

Una nave nata per la guerra

La classe Essex nacque dall’esigenza di dotare la US Navy di portaerei più grandi e potenti rispetto alle classi precedenti, in grado di proiettare la propria forza offensiva su grandi distanze. Il progetto originale del 1940 fu ampiamente rivisto dopo l’attacco di Pearl Harbor per incorporare le lezioni apprese nei primi mesi di guerra nel Pacifico.

Tra le modifiche più significative ci furono l’adozione di un ponte di volo corazzato, in grado di resistere all’impatto di bombe fino a 500 kg, un aumento delle dimensioni e della corazzatura dell’isola, e un irrobustimento della protezione subacquea anti-siluro e anti-mina. Furono anche incrementate le capacità di stivaggio di munizioni e carburante avio.

La Essex fu impostata il 28 aprile 1941 nei cantieri Newport News Shipbuilding and Dry Dock Co. in Virginia. Dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti, i lavori procedettero a ritmo serrato e la nave fu varata il 31 luglio 1942, a soli 14 mesi dal via alla costruzione. L’allestimento fu completato in tempi altrettanto rapidi e la portaerei entrò ufficialmente in servizio il 31 dicembre 1942.

Una carriera leggendaria

Dopo un breve periodo di addestramento, nel maggio 1943 l’Essex si trasferì nel teatro del Pacifico, unendosi alle forze navali americane impegnate nell’offensiva contro l’Impero giapponese. Nei mesi successivi partecipò a numerose missioni, fornendo copertura aerea agli sbarchi nelle Gilbert Islands e lanciando attacchi contro basi e installazioni giapponesi.

Il 1944 vide la Essex protagonista di alcune delle battaglie aeronavali più importanti della guerra. Prese parte, tra le altre, agli attacchi contro la base di Truk (Operazione Hailstone) e contro le isole Marianne. Durante la battaglia del Mare delle Filippine del 19-20 giugno, i suoi aerei contribuirono ad affondare la portaerei giapponese Hiyo e a danneggiarne altre, in quello che fu definito “il tiro al tacchino delle Marianne”.

Nella seconda metà del 1944 e nei primi mesi del 1945, l’Essex continuò a operare nel Pacifico occidentale, supportando le operazioni anfibie a Iwo Jima e Okinawa e lanciando attacchi contro Formosa, le Filippine e il territorio metropolitano giapponese. Subì diversi attacchi kamikaze, che causarono danni e perdite tra l’equipaggio, ma la corazzata rimase sempre operativa.

Al momento della resa del Giappone, il 15 agosto 1945, la Essex si trovava al largo di Tokyo, pronta per l’invasione del Giappone che fu evitata proprio grazie alla resa.

Rientrata negli Stati Uniti, la portaerei fu messa temporaneamente fuori servizio e posta in riserva, in attesa di tempi migliori. Quei tempi arrivarono con l’inizio della Guerra di Corea. Richiamata in servizio nel gennaio 1951, dopo profondi lavori di ammodernamento, nei due anni successivi la Essex compì tre crociere di guerra, fornendo supporto aereo ravvicinato alle truppe dell’ONU impegnate nella penisola coreana.

Negli anni ’50 e ’60 la portaerei continuò a servire su entrambe le sponde dell’Atlantico, partecipando a numerose esercitazioni NATO e CENTO. Uno dei momenti più critici fu la Crisi dei Missili cubani dell’ottobre 1962, quando per oltre un mese contribuì a far rispettare il blocco imposto da Kennedy all’isola caraibica.

Nell’ottobre 1968, ormai verso la fine della sua carriera, l’Essex ebbe l’onore di recuperare l’equipaggio dell’Apollo 7, la prima missione con equipaggio del programma spaziale americano. Fu il suo ultimo servizio degno di nota. Il 30 giugno 1969, dopo oltre 26 anni di onorata attività, la gloriosa portaerei fu ufficialmente radiata.

L’eredità dell’Essex

In totale, nella sua lunga vita operativa la USS Essex guadagnò 13 battle star per il servizio nella Seconda Guerra Mondiale e 4 per quello nella Guerra di Corea, oltre a una Navy Unit Commendation e una Presidential Unit Citation. Un bottino di tutto rispetto, che la pone tra le unità navali americane più decorate di sempre.

Ma l’eredità della Essex va oltre le mere decorazioni. Insieme alle altre unità della sua classe, questa portaerei contribuì in maniera determinante a forgiare la potenza aeronavale americana, che sarebbe diventata un elemento imprescindibile della strategia militare statunitense nella seconda metà del XX secolo.

Con la sua capacità di proiettare potenza aerea su grandi distanze e di intervenire rapidamente in ogni angolo del globo, l’Essex e le sue sorelle furono le regine incontrastate dei mari per quasi tre decenni, fino all’avvento di portaerei nucleari più grandi e potenti.

La loro eredità, tuttavia, è tuttora evidente e viva. Le attuali portaerei americane classe Nimitz e Ford, per quanto più grandi e tecnologicamente avanzate, devono molto alle “piccole” Essex in termini di architettura, dottrina d’impiego e cultura operativa.

La USS Essex (CV-9) non fu solo una grande nave da guerra, ma un simbolo di un’epoca e di una nazione. La sua storia gloriosa è indissolubilmente legata a quella della Marina degli Stati Uniti e, più in generale, dell’America come superpotenza globale.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: USA
  • Tipo nave: Portaerei
  • Classe:Essex
  • Cantiere:

    Northrop Grumman Shipbuilding Newport News


  • Data impostazione: 28/04/1941
  • Data Varo: 31/07/1942
  • Data entrata in servizio: 31/12/1942
  • Lunghezza m.: 265
  • Larghezza m.: 34
  • Immersione m.: 11
  • Dislocamento t.: 30.000
  • Apparato motore:

    8 caldaie da 565 psi (3,900 kPa) ad 850 °F (450 °C), 4 turbine a vapore ad ingranaggi Westinghouse, 4 eliche


  • Potenza cav.: 150.000
  • Velocità nodi: 33
  • Autonomia miglia: 14.100
  • Armamento:

    4 cannoni binati da 5 “/38 (127 mm x 38 calibri), 4 cannoni singoli da 5 “/38, 8 cannoncini quadrinati, da 40 mm / 56 calibri, 46 cannoni singoli da 20 mm / 78 calibri 90 aerei


  • Corazzatura:

    Ponte di volo: 38 mm, Hangar: 64 mm, cintura: 64-102 mm, scafo: 102 mm


  • Equipaggio: 2600
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

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