1. Mitsubishi G4M Betty (Giappone)
Il Mitsubishi G4M costituiva la spina dorsale dei bombardieri della Marina Militare giapponese con base a terra e inflisse danni pesantissimi agli alleati, furono aerei di questo tipo ad affondare le navi da guerra inglesi Prince of Wales e Repulse. Il soprannome di questo aereo secondo il codice di denominazione alleato era Betty, era facilmente identificabile a causa della caratteristica forma cilindrica della fusoliera.
Il bombardiere era un bimotore, propulso da due motori da 1.800 Hp nelle versioni finali raggiungendo una velocità massima di 428 Km/h e una quota massima di 8.500 metri; l’equipaggio poteva arrivare a 7 uomini.
Nel periodo iniziale della guerra, come altri aerei giapponesi, sembrava invincibile. Con il trascorrere dei mesi, a mano a mano che gli alleati introducevano aerei e mezzi tecnologicamente migliori, vennero alla luce tutte le vulnerabilità dell’aereo, in particolare la scarsa protezione per l’equipaggio e per i serbatoi che gli fece guadagnare il soprannome familiare di “accendino volante”.
2. Arado Ar-234 (Germania)
Prodotto in un numero ridottissimo di esemplari, l’Arado Ar 234 diede un contributo tutto sommato trascurabile all’andamento del conflitto eppure è un aereo che riveste un’importanza notevole, non solo per il periodo della Seconda Guerra Mondiale ma per l’aviazione in generale. Il Blitz (questo il soprannome ufficiale dell’aereo) era un aereo avanzatissimo per l’epoca, a cominciare dai motori adottati, due turbogetti a compressione assiale, ma i motori erano solo la caratteristica più evidente di un insieme di avanzatissime soluzioni tecnologiche adottate.
Prodotto in un paio di centinaia di esemplari non ebbe la possibilità di contribuire in modo significato agli ultimi, disperati, sforzi bellici della Germania, tuttavia con la sua velocità di 742 Km/h a 6.000 metri di quota e il suo carico bellico di 1500 Kg di bombe, questo bombardiere monoposto era sostanzialmente inavvicinabile per la maggior parte dei caccia alleati se non nelle fasi di decollo e atterraggio.
Alcuni storici credono che arei come l’Ar 234 o il Messerschmitt 262, insieme ad altre armi tecnologicamente avanzate prodotte dalle Germania alla fine della guerra, avrebbero potuto modificare le sorti del conflitto se solo fossero state introdotte con uno o due anni di anticipo.
3. Dornier Do 217 (Germania)
Il Dornier 217 era un aereo straordinariamente avanzato al momento del suo suo ingresso nel conflitto, progettato come successore del Do 17 da quest’ultimo ereditava la caratteristica forma della fusoliera che gli valse il soprannome di “matita volante”, per il resto era un aereo totalmente nuovo e dalle caratteristiche eccezionali ed entrò in produzione all’inizio del 1940.
Una delle principali varianti da bombardamento costruite aveva un carico bellico di 3.000 Kg e una velocità massima di 557 Km/h, un’autonomia di 2.100 Km e una quota operativa di 7.300 metri.
Il Do 217 dimostrò di essere un aereo particolarmente longevo, tanto da essere impiegato in compiti di prima linea fino alla fine della guerra ma merita un posto in questo elenco di 10 bombardieri soprattutto per la sua versatilità. Venne impiegato come bombardiere tattico e strategico, come ricognitore e come silurante e verso la fine della guerra ne venne sviluppata una versione studiata appositamente per la caccia notturna dimostrandosi validissimo in tutti questi compiti.
4. Avro Lancaster (Gran Bretagna)
Quadrimotore da bombardamento pesante, pensato per le missioni da bombardamento notturno del Bomber Command britannico, l’Avro Lancaster diede un enorme contributo allo sforzo bellico alleato e venne prodotto in massa fino al termine del conflitto.
Vero bombardiere strategico non deve la sua fama alla velocità dato che era un aereo relativamente lento (322 Km/h), le sue caratteristiche migliori erano erano il rateo di salita (3.7 m/s), la quota operativa massima (7.300 metri) ma soprattutto l’enorme capacità di carico: il Lancaster poteva portare 10 tonnellate di bombe ma soprattutto all’interno del suo vano di carico trovavano posto le enormi bombe Grand Slam da 10.000 Kg oppure le bombe speciali come la Dumbuster.
Si stima che complessivamente i Lancaster compirono 150.000 missioni di combattimento nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
5. Petlyakov PE-2 (URSS)
Il Pe-2 era un bombardiere leggero sovietico entrato in servizio nel 1941 quando la guerra sul fronte occidentale viveva il suo picco. Catapultato rapidamente in prima linea al momento dell’attacco tedesco, il Pe 2 si dimostrò una macchina dalle ottime caratteristiche ed estremamente versatile.
Questo bimotore venne prodotto in un numero altissimo di esemplari (11.500), aveva una velocità massima tipica di 580 Km/h e una quota massima operativa di 8.800 metri, queste caratteristiche lo rendevano una macchina equivalente se non superiore ai pariclasse delle altre nazioni, nemiche e alleate.
In quanto a versatilità il Pe 2 era una macchina notevole: venne impiegato anche come ricognitore e caccia pesante; il carico bellico offensivo era relativamente basso dato che poteva trasportare 1.600 Kg di bombe.
6. Piaggio P 108
Il Piaggio P 108 è inserito in questa lista non solo per motivi campanilistici ma anche e soprattutto perchè era davvero un aereo dalle caratteristiche molto avanzate, per l’epoca.
Unico bombardiere strategico italiano, fu il miglior quadrimotore da bombardamento impiegato dalle forze dell’asse; soprannominato “la fortezza volante italiana” non riuscì a ottenere grandi risultati solo a causa del modestissimo numero di esemplari prodotti (24 aerei in tutto). I 9 esemplari sopravvissuti alla confusione dell’8 settembre vennero intensamente usati dalla Luftwaffe, sia pure come aerei da trasporto.
Quadrimotore monoplano ad ala bassa, propulso da 4 motori Piaggio radiali da 1.350 cavalli ciascuno, trasportava un carico di 3.500 Kg di bombe, alloggiate interamente all’interno della fusoliera. La velocità massima era di 425 Km/h e la quota massima operativa di 8.000 metri facendone un aereo all’altezza delle migliori produzioni alleate.
L’armamento difensivo principale era costituito da 4 mitragliatrici, sistemate in due postazioni binate collocate sui motori esterni e telecomandate dall’equipaggio.
7. Junkers Ju 87 Stuka (Germania)
Durante la guerra civile spagnola e nella fasi iniziali della seconda guerra mondiale lo Junkers 87 (universalmente conosciuto come Stuka) sembrava un’arma invincibile. Questo lento monoplano monomotore, con la sua tecnica di bombardamento in picchiata era incredibilmente preciso per l’epoca, infinitamente più accurato rispetto ai bombardieri standard d’alta quota.
Il carico bellico tipico dello Stuka era di 700 chili di bombe ma poteva trasportare anche una singola bomba da 1.800 Kg. Nelle mani di un pilota esperto e in assenza di caccia nemici era veramente un’arma formidabile, qualcuno ha paragonato la precisione di questo aereo a quella delle moderne bombe intelligenti, probabilmente il paragone è esagerato ma è obiettivamente vero che in condizioni ottimali questo bombardiere poteva ottenere risultati eccezionali.
Fu con la Battaglia d’Inghilterra che vennero alla luce tutti i difetti di questo aereo: era lento, poco protetto e soggetto a perdite sanguinose di fronte a una decisa opposizione da parte dei caccia avversari.
8. De Havilland Mosquito (Gran Bretagna)
Il de Havilland Mosquito fu uno dei migliori aerei messi in campo dalla Royal Air Force durante la Seconda Guerra Mondiale. Meno famoso dello Spitfire o del Lancaster, questo bimotore aveva caratteristiche di volo eccezionali e dimostrò una versatilità incredibile. Era velocissimo, potendo raggiungere i 600 Km/h. Poteva raggiungere i 13.000 metri di quota e volare con un’autonomia di 3.000 Km mantenendo sempre una notevolissima manovrabilità.
Uno dei componenti principali del successo di questa macchina era dato dalla semplicità e dalla leggerezza del suo progetto, molte parti del Mosquito erano realizzate in legno. Impiegato con successo come bombardiere, caccia e ricognitore, il Mosquito venne prodotto in 7.781 esemplari fino al 1947 e rimase in servizio fino al 1955.
9. Boeing B-29 Super Fortress (Stati Uniti)
Quando si pensa al Boeing B-29 SuperfortressB 29 il pensiero va subito allo sgancio delle due bombe atomiche sul Giappone dato che furono due aerei di questo tipo a bombardare Hiroshima e Nagasaki ma la Super Fortezza (questo il soprannome ufficiale dell’aereo) non era soltanto questo.
Fu il più grande bombardiere entrato in servizio nella Seconda Guerra Mondiale, impiegato esclusivamente nel Pacifico dove l’opposizione della caccia giapponese era molto poco efficace di fronte alle caratteristiche di volo di questa macchina.
L’equipaggio era di 10 uomini, l’autonomia di 5.230 Km e la velocità tipica era di 575 Km/h. Alcune caratteristiche tecniche erano particolarmente avanzate, tra queste in particolare i dispositivi di protezione passiva, la pressurizzazione, l’armamento difensivo telecontrollato.
Anche a prescindere dalle due bombe atomiche, il contributo dato da questo aereo alla guerra nel Pacifico fu determinante.
10. Boeing B-17 Flying Fortress (Stati Uniti)
Il bombardiere più famoso della Seconda Guerra Mondiale fu il B 17 che una campagna pubblicitaria della stessa Boeing fece conoscere come Flying Fortress e da allora è universalmente conosciuto con questo soprannome. Questo quadrimotore da bombardamento a largo raggio venne sviluppato alla fine degli anni trenta per le esigenze delle United States Army Air Forces; il contratto di acquisto iniziale fu per 200 esemplari e con lo scoppio della guerra la produzione raggiunse cifre enormi.
L’idea alla base del progetto era che un bombardiere ben progettato doveva essere in grado di difendersi da solo, per questo motivo erano previste 8 postazioni difensive con 13 mitragliatrici pesanti impiegate dall’equipaggio che prevedeva 10 uomini. Questo armamento difensivo, abbinato a una campagna pubblicitaria molto azzeccata e a un film di propaganda uscito all’inizio del 1942, è alla base del soprannome dell’aereo. In realtà i fatti dimostrarono che la protezione dei caccia era comunque indispensabile, soprattutto quando questi aerei si spingevano in profondità nell’Europa occupata dalla Germania nazista e non era sufficiente adottare sofisticate formazioni volo in cui gli aerei riuscivano a proteggersi l’un l’altro, aumentando ulteriormente il volume di fuoco difensivo.
Il B 17 tra bombe, mitragliatrici e munizioni, portava in volo quasi 5 tonnellate di armamenti volando a 400 Km/h, una velocità molto apprezzabile per l’epoca e superiore a quella della maggior parte degli aerei equivalenti. Fu usato anche sul fronte del Pacifico ma soprattutto in Europa e in Nord Africa.
Del B 17 gli equipaggi apprezzavano moltissimo la capacità di “incassatore”, ci sono documentati casi di aerei riusciti a mantenersi in volo e addirittura a rientrare alla base dopo aver subito danni incredibili.